“Ars poetica” a Telese Termedi Nicola Pacelli. Si susseguono a Telese Terme le manifestazioni culturali organizzate dall’Associazione “Telesia Terme Poesia”. E’ da oltre dieci anni che questo sodalizio porta avanti il proprio programma, volto alla diffusione nella Valle Telesina della cultura in generale e dell’”ars poetica” in particolare. Il merito maggiore va senz’altro riconosciuto al suo Presidente Luigi Di Mezza il quale, con notevole impegno e sacrificio, è riuscito negli anni a mantenere vivo il sentimento poetico tra i suoi concittadini. Vari personaggi di notevole livello culturale, nel corso di questi anni, si sono avvicendati offrendo il meglio della produzione poetica non solo locale. Vanno qui ricordati i componenti del “Salotto Tolino” , invitati in molte occasioni, i quali hanno portato il loro contributo di idee e di opere particolarmente apprezzate dalla nostra comunità locale, come pure gli aderenti al “Salotto di Tina Piccolo”, da Pomigliano D’Arco, nonché le tante Associazioni inserite in ambito culturale, provenienti da tutta la Campania. L’importanza del tema “poesia” è stato ben compreso anche dall’attuale Amministrazione comunale, sempre presente agli incontri, nella persona del Sindaco e dell’Assessore alla cultura, per il motivo che oggi si sente particolarmente il bisogno di un’alternativa culturale da proporre ai singoli soggetti di una comunità, vista la opinione ormai diffusa circa le caratteristiche negative della società attuale, prevaricata dal consumismo e sostanzialmente restia alla ricerca di valori.. D’altronde è risaputo che la poesia è insita nell’animo umano, fa parte della nostra più intima sfera sentimentale.

Ognuno di noi, almeno per una volta, ha sentito il bisogno di esprimere in versi i propri sentimenti. C’è chi vi rinuncia subito perché ritiene di non essere idoneo e chi invece trova le frasi poetiche ed i momenti giusti per esprimersi. Già Aristotele sosteneva la grande importanza della poesia e, nella sua opera più famosa, appunto “La Poetica” che, ancora oggi, viene consultata dagli studiosi e rimane unica nel suo genere, indicava i criteri da seguire per comporre una vera opera poetica. E questo perché, fin dall’antichità, la poesia è stata sempre considerata una delle forme d’arte più sublimi in cui l’uomo ha potuto esprimere le proprie emozioni, fin dal momento in cui il linguaggio è entrato a far parte del suo mondo. D’altra parte la poesia non è una semplice sequenza di parole e vocaboli, ma la trasposizione di un nostro intimo stato d’animo che cerchiamo di trasmettere al lettore, con frasi ed immagini, il cui suono è diretto a colpire la sua attenzione mediane l’uso di rime, anafore, allitterazioni. Per i poeti più bravi e dotati, si parla quindi di vera e propria produzione artistica. Secondo Sigmund Freud il momento creativo di un soggetto va interpretato come lo specchio diretto della mente del suo autore, mentre per Jung, va oltre l’individuo, superando ogni limite.

In ogni caso rimane difficile, nell’ambito di una pura speculazione psicologica, riuscire ad inquadrare scientificamente le motivazioni che spingono alla creazione di qualunque opera artistica. Il motivo è che, alla base di ogni atto psichico, esiste un momento di conoscenza ed un momento che attiene al sentimento. La parola rispecchia il sentimento, per cui la poesia diventa la rappresentazione estetica creativa diretta ad esprimere tale sentimento. Il pathos che noi avvertiamo in una poesia, ci accomuna all’autore, nelle sensazioni che egli ha inteso narrare, per cui, come è stato detto,: “il dolore risulta sublimato nell’invenzione armonizzata della poesia”. La poesia apre la nostra mente all’immaginario, presentandoci una realtà diversa, a volte triste, a volte gioiosa, ma comunque connessa a quel sentimento che ne rappresenta la parte essenziale.

 

Nicola Pacelli

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