
di Giovanni Pio Marenna. L’ex sindaco non perde occasione per distorcere la realtà a suo vantaggio. Siamo alle solite! E’ molto triste vedere una persona come Santagata arrabattarsi con astio e cattiveria verso chi non la pensa come lui e verso chi lo ha messo davanti ai suoi disastri ed alle sue macchinazioni. E’ inconcepibile che avere idee diverse dalle sue possa scatenare i suoi fulmini di guerra e isolamento. Altro che l’ipocrita appello a chi vuole essere libero. Chi vuole veramente esserlo non può scegliere chi mette il bavaglio alle persone, chi perseguita chi non si allinea, chi tratta in maniera diversa coloro che non l’hanno votato, chi non tollera chi ha idee diverse dalle sue. E’ penoso vederlo strumentalizzare qualsiasi questione pur di raccattare qualche voto. Risulta come un segno di grande debolezza. Si aggiunge questa caratteristica nel suo identikit oltre all’arroganza ed alla prepotenza di sempre che lo hanno contraddistinto.
Lo abbiamo ripetuto più volte: la tattica peggiore in cui si può cadere quando non si hanno più argomenti per giustificare il proprio fallimento politico è quella di scaricare su altri la propria manifesta incapacità amministrativa, ribadendo così che chi dice di volersi liberarsi dai vecchi metodi, in realtà, vuole solo sostituirsi a chi li praticava. Ridicolo!!!
L’ex sindaco dovrebbe spiegarci perché nel 2011 il commissariamento risulterebbe un grave insulto, mentre invece sette anni prima l’aveva definito “positivo e vantaggioso”? Tra l’altro, nell’uno e nell’altro caso il commissariamento l’ha determinato lui. Quindi, se ritiene il commissariamento un grave insulto ed un notevole danno, non ha che da rimproverare e puntare il dito contro sé stesso per questo. E’ la sua incapacità politica ad averci condotto fino a questo punto.
Ma il suo rimbrotto continua quando afferma che il nuovo corso (che ha visto la presentazione delle linee programmatiche ben 11 mesi dopo l’insediamento) non era ispirato agli interessi personali, ai continui cambi di casacca e alla conservazione di privilegi. Peccato che in questo nuovo corso gli interessi personali abbondavano (vedi incarichi a fratelli di consiglieri comunali e a tipografie di famiglia), i continui cambi di casacca anche (Vincenzo Di Lauro docet) e la conservazione di privilegi è rimasta immutata (sistema clientelare di posti di lavoro, per sua stessa ammissione durante un Consiglio Comunale, con tanto di applauso dei suoi “replicanti”). Un po’ difficile e contraddittorio dire di voler voltare pagina e poi non aver mai smesso con “sudditanze ed intrallazzi” e con speculazioni e sciacallaggio politico (dimentica sempre che sull’ospedale, alle scorse Regionali, andò a cercare voti per il Pdl, affermando che se i cittadini avessero votato per Caldoro l’Ospedale non sarebbe stato riconvertito cosa che, invece, puntualmente è avvenuta). Amnesie perenni e di comodo di un lupo travestito da agnello mansueto.
Il canto della sirena, poi, è strappalacrime nel finale. “Costruiamo insieme un nuovo progetto politico”. Speriamo non sia una minaccia. E speriamo anche, nell’infinita saga del suo smisurato ego (che gli fa dire di aver raggiunto risultati inimmaginabili quando invece l’unica cosa di impensabile era che lui diventasse sindaco), che non si sia veramente convinto di voler fare una nuova politica a forza di lotterie fasulle e di truffe ai danni dell‛Unione Europea. Questo sì che sarebbe un grave insulto per il nostro paese. Si raccoglie ciò che si è seminato. E l’eco delle sue parole sta seminando un vento di amare risate e raccoglierà solo una tempesta di polvere.
ASSOCIAZIONE POLITICO-CULTURALE “DA SEMPRE PER CERRETO”