di Angelo Leone. Telesino da sempre, sognatore da molto. Ho sempre amato il paese che mi ha dato i natali e che mi ha visto nascere, crescere e pascere. Ora, approfittando della cortesissima ospitalità di “Vivitelese”, voglio rendere partecipi di questo mio “sogno” tutti quei cittadini che avranno tempo e voglia di leggermi.
- Prima Parte pubblicata da ViviTelese il 26 ottobre 2010
- Seconda parte pubblicata da ViviTelese il 31 Ottobre 2010
- Terza Parte pubblicata da ViviTelese il 10 novembre 2010
- Quarta Parte pubblicata da ViviTelese il 27 novembre 2010
- Quinta Parte pubblicata da ViviTelese il 7 dicembre 2010
- Sesta Parte pubblicata da Vivitelese l’11 dicembre 2010
- Settima Parte pubblicata da Vivitelese l’8 gennaio 2011
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Continuo ancora ad ammirar la folla
di tutti gli studenti superiori
e poi continuo il passo, soddisfatto.
La mia curiosità stavolta è attratta
da tanti “pulmanini” con impresso
sulle fiancate, con tinte bicolori
a fasce trasversali verdi e gialle,
lo “stemma” del Comune di Telese.
Avanti, in alto, molto ben distinta,
riportano la scritta “Navetta circolare”
e, sotto questa, un’altra scritta appare
che riporta i nomi dei “quartieri”
storici di Telese molto antica:
“L’Acquafetente”- “I Bagni” “ ’E Putechelle,
“ ’A Stazione”- “’U Quadrivio”- e pure “’A Chiana”.
Subito aggio penzato ca sti’ nome
so’ state misse pe’ ricurdà ‘u passato,
quanno Telese era piccereniello.
Ho chiesto spiegazioni a un altro amico
che, proprio in quel momento è sopraggiunto.
Si chiama questo…nun me ricordo ‘u nome,
pur’isso è telesino, ‘u ssaccio bbuono!
Lui mi ha spiegato, in modo dettagliato,
che le “navette” messe dal Comune
seguono ognuna un percorso circolare
effettuando moltissime “fermate”.
Percorrono più in modo capillare
le strade del quartiere riportato
da dove poi ritornano all’inizio.
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Ogni “navetta” effettua molti giri,
più radi di mattina e a tarda sera,
ma fitti dalle nove a mezzodì
e dalle diciassette alle ore venti.
Mi ha precisato pure questo amico
che ste’ navette son molto silenziose
e danni non procurano all’ambiente:
a conduzione elettrica è il motore!
I cittadini e tutti i forestieri
ne fanno uso per gli spostamenti
con i “biglietti” che hanno costo poco.
Si recano agli uffici o a fare spesa
oppure a fare visita agli amici
e vanno anche alle Terme, alle piscine
o a fare i “fanghi” e tutte le altre cure.
Con le “navette” vanno pure al Lago
ch’è stato sistemato molto bene
o andare ai “Bagni Vecchi” a respirare
un poco d’aria fresca e solforosa.
Le auto son lasciate nei parcheggi
molto attrezzati e bene custoditi,
che sono siti fuori all’abitato.
Ho chiesto a questo amico se sapeva
com’era stato sistemato il lago.
Lui mi ha risposto: “si” -lo sai, la strada,
che, circolare, stava sulla riva
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e che già in qualche punto presentava
piccoli smottamenti della sponda,
è stata tutta quanta inabissata.-
-Inabissata! Ma mi vuoi spiegare?
-E’ stata demolita quella strada
e tutto il materiale di risulta
è stato messo in acqua ed in tal modo
di quattro/cinque metri torno torno
il lago di Telese si è allargato!
-Cos’altro è stato fatto, mi vuoi dire?
-Tu certamente ben ricorderai
quel plastico progetto che al Comune
fu molto tempo esposto ai cittadini
quand’era allora Sindaco Romano,
ebbene -caro amico- ti assicuro
che quello, al lago, è stato realizzato.
L’ho ringraziato e poi l’ho salutato
ed ho ripreso lesto il mio cammino,
volendo andare al lago per “vedere”.
Ero già quasi a mezzo del percorso
quando mia moglie, con un tocco lieve,
passandomi la mano sulla fronte,
chiamandomi più volte, mi ha svegliato.
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“Angelo, io t’ho visto addormentato
con un sorriso che t’aleggiava in viso
ed ho compreso che stavi sognando
qualcosa che procura gran piacere,
ma è quasi mezzogiorno, devi andare.”
Io, sempre col sorriso e il cuor contento,
le dico che ho sognato tante cose
e tutte cose belle per Telese!
Nel sogno ho visto cose che, in futuro,
potrebbero avverarsi pari pari
ed altre, invece, solo col pensiero,
che nel reale non hanno più avvenire
Come affermava pure don Raffaele
in una nota commedia di “Eduardo”:
“ il sogno è frutto sol di fantasia
che con le tante immagini lavora,
che -nel subcosciente- hanno vigore
col frammentario sovrapporsi ognuna
all’altra e vivere -così- durante il sonno.”
“Che sia premonitore questo sogno
e, in tutto o in parte, poi diventi vero!”
-“ Ti chiedo scusa, non t’avrei svegliato,
ma mò s’è fatto tardi ed ho pensato
di farti un gran favore perché sapevo
che avevi una riunione associativa”-
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-“ Si, cara, -dai- non ti rammaricare:
se quello che ho sognato poi si avvera,
staremo molto bene tutti quanti,
è stato lungo il sogno ed importante!”-
– “Ma dimmi,quante cose hai tu sognato,
che ancora hai tutta l’aria da beato?”
-“Adesso nunn’è cosa, ‘u suonno è luongo,
ma -appena tengo ‘u tempo- t’‘u racconto”.-
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Il Telesino doc Angelo Leone 588 letture al 31/12/2012