Godere e poteredi Michele Palmieri. L’impoverimento culturale, fa si che anche la politica e la società, vivano un cosiddetto stato d’appannamento. Ci ritroviamo, a scendere a patti con le ignobili pretese di piacere che la depravazione e la corruzione, hanno importato all’interno della quotidianità italiana.

Nel nostro paese, si vive una vera e propria caduta di stile. Siamo oramai in puro decadentismo etico, morale, sociale, politico: oggi quello che conta nella nostra penisola è soddisfare i vizi non sostenere le virtù.

In Italia, la politica è una meretrix ( prostituta), che batte i marciapiedi, e come una schiava del sesso ha un costo fisso e non fa sconti. La politica, per i suoi atteggiamenti criminosi non avrà mai multe per sfruttamento perché a consumare l’amplesso sarà sempre qualche altro. La politica italiana ha perso il pudore ma continua ad ergersi a moralista spandendo i suoi giudizi di santità a destra e a manca.

Essa(la politica), non accetta compromessi che siano capaci di risollevare il bene comune,che siano capaci di creare posti di lavoro(con diritti dignitosi per gli operai),che diminuiscano il debito pubblico. La politica, non ha più fiuto( tranne che per i suoi loschi affari), non ha più orecchie (si è forse dichiarata invalida?), per ascoltare i giovani che da mesi sono in piazza a protestare, paralizzando città,aeroporti,stazioni e autostrade. Forse chiedono l’impossibile? O vorrebbero solo far sapere ai magnacci e ai papponi che siedono tra gli scanni in parlamento il loro dissenso per un presente che non ha futuro?

La risposta è stata chiara: REPRESSIONE!!

La politica, però,non ha sentito la necessità di abbattere i suoi costi; mentre c’è gente che in questo momento di crisi globale(che ha chiuso l’era della corsa sfrenata all’acquisto), non riesce ad arrivare a fine mese.(ricordo che i dati statistici dicono che il 15%della popolazione detiene quasi il 45% della ricchezza totale,roba da terzo mondo). C’è gente costretta a frugare tra i cesti dell’immondizia o a vivere in condizioni impietose tra le strade.

La politica però ha ancora un cuore e sa ancora indignarsi e piangere lacrime di coccodrillo, sa flagellarsi(ovviamente fa tutto parte dello show mediatico), quando un bimbo nella grassa Bologna muore assiderato perché viveva per strada con i suoi genitori.

PATETICI!

La politica in Italia fotte e ti fotte (passatemi il termine), e non è nemmeno galante, visto che non ti chiede nemmeno se vorresti essere montato con il caro vecchio condom o no!

Domanda: perché?

Risposta: perché secondo lei siamo tutti malati, abbiamo tutti le sue stesse patologie, quindi rischi maggiori non se ne corrono.

STUPIDI!

La politica, non ha il coraggio di relegare fuori, neanche coloro che rifiutano l’autorità dello stato e sputano sul tricolore( ma sono seduti in parlamento e a fine mese accettano di buon grado lo stipendio di ROMA LADRONA ).

Odiano l’identità nazionale, ma hanno saputo accaparrarsi il 75% dei fondi e della manifestazioni per il 150° dell’Unità.

Come già detto tutto o quasi verrà festeggiato tra Roma e il nord; infondo il sud come dazio per l’unità oltre all’impoverimento e alle numerosi morti per la repressione cosa ha pagato?

Nulla signori, nulla!(e calpestano ancora una volta con sdegno la nostra dignità).

INGRATI!

La politica, ha deciso di schierarsi con gli imprenditori(forse se ne ricava più profitto), e non con gli operai. Si schiera con Marchionne e s’impegna a difendere un modello di lavoro precario e privo di ogni diritto o garanzia.

Sembra di essere tornati agli albori della rivoluzione industriale dove gli operai erano paragonati a bestie, con turni di lavoro che andavano dalle 10 alle 12 ore; e come lo scenario che si profila oggi non avevano diritti pause o copertura sanitaria.

Eppure la politica loda la strada intrapresa dallo stratega Marchionne e lo esalta perché dice: riesce a diminuire gli sprechi.

Certo rispondo io, guardate come taglia gli sprechi: chiude Termini Imerese perché risulta costosissimo far montare in Sicilia i pezzi prodotti a Torino. Ed ecco la genialata: acquista Chrysler e i pezzi prodotti li per il nuovo SUV li fa montare a Torino, per poi rispedirli in America.

Alla faccia del risparmio!

Chissà mi domando, quanti politici hanno mai lavorato in fabbrica o sanno cosa significa essere parte integrante di una catena di montaggio, dove lavorare senza diritti è un obbligo e morire è quasi una fortuna. Credo nessuno!

ARRIVISTI!

La politica italiana, ha bocciato ogni forma di libertà, ed essere liberi non significa attenersi soltanto ai doveri di cittadino; ma anche agire in piena coscienza per come si ritiene più opportuno.

Qui, la politica ha assunto sempre più i connotati di un potere dominante, che tende a ricostruire i poteri forti delle corti feudali esistenti nel medio evo. In quel periodo storico i signori, erano padri e padroni, e tendevano a tenere in scacco le masse rendendole serve, lasciandole impotenti. In Italia, non esiste più la molteplicità e tanto meno la possibilità. Questi due caratteri specifici della libertà, sei costretto a barattarli con i diritti, nel momento in cui rifiuti l’obbligo di scelta spostandoti sulla voglia e la ricerca di possibilità e molteplicità, vieni comunque estromesso ed emarginato.

REGIME!

In Italia, c’è bisogno di rivedere e ri-classificare le posizioni sociali. Il sistema culturale è sempre più incanalato verso una oligarchia e rende impossibile lo scalare della classe sociale da parte dei ceti meno abbienti che vedevano in essa l’unica forma di emancipazione.

Abbiamo bisogno di riqualificare lo status del fare politica, che non è sinonimo di arraffare appalti, pensione, o il modo facile per sistemare amici e parenti, e tantomeno non è il ruolo principale per scendere a patti con la criminalità ed essere corrotti.

Abbiamo bisogno di rinsaldare i valori portanti della società democratica: la libertà di stampa, di espressione e giudizio. I diritti: come la salute, l’istruzione e l’accoglienza; e non chiuderci nella cinica e inconcludente lotta alla clandestinità(il villaggio globale non ha più confini) e tantomeno far si che il federalismo sia la posa per la prima pietra per la scissione del territorio nazionale.

Abbiamo bisogno, di abbattere il fossato che divide il nord dal sud. Abbiamo bisogno, di coraggio e come Cesare attraversa il Rubicone confine naturale di questa politica dell’odio, dell’accattare e dello svendere.

Dobbiamo cambiare gli obbiettivi, di questa politica che va alla continua ricerca di godimento e piacere (a pagamento), e che poi ha paura di essere giudicata per i suoi deleteri vizi e i suoi mali inventandosi leggi e legittimi impedimenti.

Abbiamo bisogno di risanare non solo le ferite storiche, ma anche di recuperare la nostra storia, la nostra identità. La bellezza innata e la vocazione al turismo del nostro paese.

Avremmo da fare per i prossimi dieci o venti anni, piuttosto che continuare a bivaccare negli oscuri blindati e inaccessibili palazzi del potere.

Sveglia Italia! Sveglia Italiani, qui la truffa è ben congeniata. Ascoltate le urla dei ragazzi e degli operai che vi stanno chiedendo di far sentire anche la vostra di voce: per difendere la democrazia, per richiedere rispetto e dignità, per far si che il bel paese non sia solo un bel ricordo e nemmeno utopia.

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