di Angelo Leone. Telesino da sempre, sognatore da molto. Ho sempre amato il paese che mi ha dato i natali e che mi ha visto nascere, crescere e pascere.
Ora, approfittando della cortesissima ospitalità di “Vivitelese”, voglio rendere partecipi di questo mio “sogno” tutti quei cittadini che avranno tempo e voglia di leggermi.
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- Prima Parte pubblicata da ViviTelese il 26 ottobre 2010
- Seconda parte pubblicata da ViviTelese il 31 Ottobre 2010
- Terza Parte pubblicata da ViviTelese il 10 novembre 2010
- Quarta Parte pubblicata da ViviTelese il 27 novembre 2010
- Quinta Parte pubblicata da ViviTelese il 7 dicembre 2010
Ho gran stupore: sullo stesso lato,
non c’è più l’Edificio della Scuola
col “Monumento” e i giardinetti avanti
dove, negli anni scorsi, si è celebrata
la festa intera delle Forze Armate,
e quella dell’Italia tutta unita
con il ricordo patrio dei “Caduti”.
Resto basito, faccio un po’ di sosta,
osservo bene e riesco a realizzare:
-vedo una grande e bella costruzione
che chiaramente è “Chiesa e campanile”.
La Chiesa posta al centro col portone
che fa da ingresso e, sopra, un bel “rosone”;
a destra, per chi guarda dalla strada,
s’erge un bel campanile e anche questo
segue lo stile dell’architettura
ch’è gotico, romanico e barocco
di tutta intera quella costruzione.
Di stili d’arte non m’intendo affatto,
ma posso assicurare a tutti quanti
che il tutto si presenta in armonia.
Sulla sinistra della detta chiesa ,
con un cancello, s’apre grande entrata
che dà l’accesso ad un ampio cortile
sul quale varie porte so’ affacciate
per il passaggio a sale d’oratorio,
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a vari uffici e ad una scalinata
che, bella ed imponente, porta dritto
ad un bel portoncino con vetrate
che s’apre alla dimora diocesana.
Non so se il nostro vescovo è Michele
oppure, adesso, c’è il suo successore,
ma ben comprendo ch’è piuttosto giusto
sia ritornata nel paese nostro
la sede della diocesi ingrandita
da Sant’Agata dei Goti e da Cerreto.
Il grande spiazzo ch’è antistante al tutto
ha il pavimento tutto in pietra bianca,
con due filari d’alberi fioriti
che, al centro, bene segnano il passaggio
dal controviale ai gradini della chiesa.
Altri alberi ed aiuole sono ai lati
e ad ogni lato s’erge una fontana
con acque che zampillano con brio.
Guardo poi a destra e, quasi di rimpetto,
c’è Via Aldo Moro con un pavimento
ch’è pure tutto in marmo bucciardato,
ma fatto a strisce tutte colorate.
Un elegante bar a inizio strada,
con tavoli e poltrone dentro e fuori,
offre ai clienti un ottimo ristoro
e l’occasione per leggere i giornali.
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Poco più avanti, sullo stesso lato
vedo, abbellita, la “Casa comunale”
e mi rallegra subito l’ingresso
che non ha più la porta con i vetri
protetti da struttura di metallo
un poco storta e mezza sgangherata.
Ha, invece, un bel portone in laminati
e, in alto, dei bei vetri colorati
con tinte tenui e molto riposanti.
Tutto pulito, bello e luccicante
e, pare, inviti chiunque -con dolcezza-
a “entrare” per trovare soluzione
a tutti quei problemi quotidiani.
Varie finestre e qualche balconcino
hanno aperture su tutta la “facciata”
che, interamente, è bene “rivestita”
con mattonelle ad arte sistemate.
Comunque, a colpo d’occhio, ne son certo,
che il Municipio o Casa Comunale
è veramente molto migliorata
e, son sicuro, non solo nell’aspetto.
Sul lato che conduce alla palestra
spicca un’insegna che riporta scritto
“Polizia Municipale”ben marcato.
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Non noto in questo, cambiamento alcuno,
poiché l’ingresso è quello conosciuto,
ma spero tanto -per quello che ho veduto-
che sia il “servizio” più perfezionato.
Infatti, un caro amico -ch’è un passante-
mi riferisce che, adesso, il “comandante”
è più severo, sa farsi rispettare
e i “vigili” in servizio -sempre in coppia-
girano per le strade, in bici o a piedi,
sempre osservando bene avanti e dietro,
oppure a dritta e a manca, da vicino,
se tutto l’andamento è regolare
verbalizzando, senza esitazione,
la grande e la più piccola infrazione
Sull’altro lato, dove c’è un muretto,
anche il cancello è stato rinnovato
e dentro sono aiuole ben curate
oltre il “vialetto” ben pavimentato.
Guardando dirimpetto, all’altro lato,
c’è Via Falcone che va fino alla piazza
ch’è stata intitolata a quell’eroe
Salvo D’Acquisto, vicebrigadiere
dell’ “Arma”ch’è chiamata “la fedele”.
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Da dove fermo il passo, vedo bene
-con tanta commozione- il Monumento
dedicato ai Caduti delle guerre,
che è posto tra due alberi fronzuti
e, tutt’intorno, gira una catena
con grosse maglie di brunito ferro.
Quel che alla vista s’offre è un “quadro” bello:
una macchia di verde con i fiori
e, al centro, un monumento con catena.
Ciò che si può ammirar dal grande viale,
si ammira bene -nello stesso modo-
anche da via Garibaldi, dove ha sbocco
la Via ch’è dedicata a Borsellino .
. / .
(appuntamento alla settima puntata!)
Il Telesino doc Angelo Leone 723 letture al 31/12/2012