Sogno di un telesino 6di Angelo Leone. Telesino da sempre, sognatore da molto.  Ho sempre amato il paese che mi ha dato i natali e che mi ha visto nascere, crescere e pascere.

Ora, approfittando della  cortesissima ospitalità  di “Vivitelese”,  voglio rendere partecipi  di questo  mio “sogno”  tutti quei cittadini che avranno tempo e voglia di leggermi.

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Ho gran stupore: sullo stesso lato,

non c’è più l’Edificio della Scuola

col “Monumento” e i giardinetti avanti

dove, negli anni scorsi, si è celebrata

la festa intera delle Forze Armate,

e quella dell’Italia tutta unita

con  il  ricordo patrio dei  “Caduti”.

Resto basito, faccio un po’ di sosta,

osservo bene e riesco a realizzare:

-vedo una grande e bella costruzione

che chiaramente è  “Chiesa e campanile”.

La Chiesa posta al centro col portone

che fa da ingresso e, sopra, un bel “rosone”;

a destra, per chi guarda dalla strada,

s’erge un bel  campanile e anche questo

segue lo stile dell’architettura

ch’è gotico, romanico e barocco

di tutta intera quella costruzione.

Di stili d’arte non m’intendo affatto,

ma posso assicurare a tutti quanti

che il tutto si presenta in armonia.

Sulla sinistra della detta chiesa ,

con un cancello, s’apre grande entrata

che dà l’accesso ad un ampio cortile

sul quale varie porte so’ affacciate

per il passaggio a sale d’oratorio,

 

 

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a vari uffici e ad una scalinata

che, bella ed imponente, porta dritto

ad un bel portoncino con vetrate

che s’apre alla dimora diocesana.

Non so se il nostro vescovo è Michele

oppure, adesso, c’è il suo successore,

ma ben comprendo ch’è piuttosto giusto

sia ritornata nel paese nostro

la sede della diocesi ingrandita

da Sant’Agata dei Goti e da Cerreto.

Il grande spiazzo ch’è antistante al tutto

ha il pavimento tutto in pietra bianca,

con due filari d’alberi fioriti

che, al centro, bene segnano il passaggio

dal controviale ai gradini della chiesa.

Altri alberi ed aiuole sono ai lati

e ad ogni lato s’erge una fontana

con acque che zampillano con brio.

Guardo poi a destra e, quasi di rimpetto,

c’è Via Aldo Moro con un pavimento

ch’è pure tutto in marmo bucciardato,

ma fatto a  strisce tutte colorate.

Un elegante bar a inizio strada,

con tavoli e poltrone dentro e fuori,

offre ai clienti un ottimo ristoro

e l’occasione per leggere i giornali.

 

 

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Poco più avanti, sullo stesso lato

vedo, abbellita, la “Casa comunale”

e mi rallegra subito l’ingresso

che non ha più la porta con i vetri

protetti da struttura di metallo

un poco storta e mezza sgangherata.

Ha, invece, un bel portone in laminati

e, in alto, dei bei vetri colorati

con tinte tenui e molto riposanti.

Tutto pulito, bello e luccicante

e, pare, inviti chiunque -con dolcezza-

a “entrare” per trovare soluzione

a tutti quei problemi quotidiani.

Varie finestre e qualche balconcino

hanno aperture su tutta la “facciata”

che, interamente, è  bene  “rivestita”

con mattonelle ad arte sistemate.

Comunque, a colpo d’occhio, ne son certo,

che il Municipio  o  Casa Comunale

è veramente molto migliorata

e, son sicuro, non solo nell’aspetto.

Sul lato che conduce alla palestra

spicca un’insegna che riporta scritto

“Polizia Municipale”ben marcato.

 

 

 

 

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Non noto in questo, cambiamento alcuno,

poiché l’ingresso è quello conosciuto,

ma spero tanto -per quello che ho veduto-

che sia il “servizio” più perfezionato.

Infatti, un caro amico -ch’è un passante-

mi riferisce che, adesso, il “comandante”

è più severo, sa farsi rispettare

e i “vigili” in servizio -sempre in coppia-

girano per le strade, in bici o a piedi,

sempre osservando bene avanti e dietro,

oppure a dritta e a manca, da vicino,

se tutto l’andamento è regolare

verbalizzando, senza esitazione,

la grande e la più piccola infrazione

Sull’altro lato, dove c’è un muretto,

anche il cancello è stato rinnovato

e dentro sono aiuole ben curate

oltre il “vialetto” ben pavimentato.

Guardando dirimpetto, all’altro lato,

c’è Via Falcone che va fino alla piazza

ch’è stata intitolata a quell’eroe

Salvo D’Acquisto, vicebrigadiere

dell’ “Arma”ch’è chiamata “la fedele”.

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Da dove fermo il passo, vedo bene

-con tanta commozione- il Monumento

dedicato ai Caduti delle guerre,

che è posto tra due alberi fronzuti

e, tutt’intorno, gira una catena

con grosse maglie di brunito ferro.

Quel che alla vista s’offre è un “quadro” bello:

una macchia di verde con i fiori

e, al centro, un monumento con catena.

Ciò che si può ammirar dal grande viale,

si ammira bene -nello stesso modo-

anche da via Garibaldi, dove ha sbocco

la Via ch’è dedicata a Borsellino .

 

 

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(appuntamento alla settima puntata!)

Il Telesino doc Angelo Leone 723 letture al 31/12/2012

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