Non c'è una Waterloo senza un NapoleoneGiovanni Pio Marenna, (Associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto”) Non c’è  una Waterloo senza un Napoleone. E qui la parte di Napoleone è  evidente chi l’ha interpretata, finendo di mandare Cerreto al macello. Ah, prima che continui, dimenticavo di presentarmi. Piacere.

Sono il lavoratore che non riceve da mesi il proprio stipendio integrale in busta paga perché la ditta per la quale lavora non viene pagata dal comune.

Sono il giovane professionista che non ha avuto alcun sostegno dall’ex amministrazione perché non elettore della stessa, con buona pace dell’innovazione e dell’incentivo ai giovani a rimanere in paese e costruire lì il proprio futuro professionale.

Sono il turista che, rimasto soddisfatto della “Giornata Touring” grazie alla straordinaria accoglienza ed alla scrupoloso-accurato-meticoloso competenza ed al gratuito impegno dei giovani del Forum, è ritornato a visitare Cerreto, ma ha trovato un meccanismo disorganizzato tra Museo chiuso, porte delle chiese sbarrate e neanche un cane ad accogliermi.

Sono il paziente che adesso è costretto a fare più di 40 km per trovare l’ospedale più vicino perché chi ha portato avanti le trattative per impedire la chiusura del nostro presidio ha perso volutamente tempo e chi ieri era totalmente contrario alla riconversione dell’ospedale oggi è favorevole, probabilmente perchè stava facendo un subdolo doppio gioco.

Sono la persona discriminata dall’ex amministrazione Santagata che ha avuto l’unica colpa di non pensarla come loro, di non piegarsi, e che per questo motivo ha meritato di essere trattata come un appestato. Perché, negli ultimi 18 mesi, in questo paese se la pensavi diversamente da chi era seduto sulla poltrona, venivi bollato come infedele e malvagio, oltre che poco incline all’innovazione.

Sono il cittadino che in questi mesi ne ha viste e sentite di cotte e di crude: lotterie ingannevoli della Movida, truffe alla Comunità Europea, spartizione di appalti, progetti o non completati o non rispondenti agli originali con tanto di relativi soldi finanziati evaporati, ricatti a consiglieri comunali, uso improprio di soldi del terremoto del 1980, incarichi a fratelli e sorelle di consiglieri comunali, urgenti concorsi per vigili cuciti su misura per qualche dipendente comunale.

Sono lo studente indignato per aver sentito l’ex sindaco sparare a zero sull’Unità d’Italia. Eppure ha giurato sulla Costituzione. Eppure durante le processioni ed il 4 novembre indossava anche la fascia tricolore…

Sono il giovane offeso che, cercando lavoro fino allo spasmo, c’è stupidamente cascato ancora nel dare fiducia a chi lo prende in giro quotidianamente con promesse illusorie. Addirittura avevo sentito dire che nel nostro paese c’erano 500 aziende olivicole. Magari!

Sono il cerretese stufo di stare alla finestra a guardare il consumarsi di questo sfracello culturale, di questo disastro sociale. Non posso limitarmi a commentare, ma devo mettermi a disposizione della comunità. Non posso limitarmi a restare sulla cattedra preferendo dire come si fa, ma, beh, non pensarci proprio ad impegnarmi anch’io in prima linea. Sarebbe troppo comodo. A dire un convenzionale “io so”, a dire come si dovrebbe fare senza muovere un dito, sono già in tanti. E’ mio dovere, invece, dire “io so…no” un cerretese e ho in prima persona, per quello che so fare, per quello che posso dare, il dovere ed il compito di provare a salvare questo paese. E mettendo insieme tanti “io sono” potremmo perfino riuscirci.

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Giovanni Pio Marenna, associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto”

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