Carovana per l'ambiente. Lo stato di una regione massacratadi Pierluigi Santillo. Il Coordinamento Regionale Rifiuti a Benevento con la proiezione de “La selva di Chiaiano. Il parco delle sorprese” Libreria Masone, domenica, 19 dicembre 2010, ore 20.00

Nell’ambito delle Carovane per l’Ambiente, il Co.Re.Ri. (Coordinamento Regionale Rifiuti), in collaborazione con le associazioni della Rete Arcobaleno, organizza, presso la libreria Masone di Benevento, la proiezione de “La selva di Chiaiano. Il parco delle sorprese”, documentario di inchiesta ambientale di Cecilia Anesi e Giulio Rubino e prodotto da Waste Emergency.

Il programma della serata è introdotto da Nicola Capone (Co.Re.Ri.) e la proiezione è preceduta da un intervento di Cecilia Anesi, autrice del documentario e giornalista di Waste Emergency.

Marilina Mucci e Francesco Pascale (Rete Arcobaleno Benevento) intervengono con la relazione “Non esistono discariche necessarie: le nostre alternative”. Nicola Colangelo (Codisam di Sant´Arcangelo Trimonte) interviene con la disanima “Da Chiaiano a Sant’Arcangelo Trimonte”.

Segue dibattito con interventi di integrazione sulle alternative, anche regionali, degli altri esponenti della Rete Acobaleno e del Co.Re.Ri.

Il documentario “La selva di Chiaiano. Il parco delle sorprese” è stato prodotto in modo completamente indipendente dal team di giornalisti e videomakers di Waste Emergency che chiede il sostegno dei cittadini (tramite la prenotazione di quote) per postprodurre e distribuire il documentario dal basso, in maniera indipendente, tramite la piattaforma www.produzionidalbasso.com
Waste Emergency sta realizzando anche un altro documentario che, relativo alle discariche campane, interviene sul caso di Sant’Arcangelo Trimonte.

www.rifiuticampania.org
www.wasteemergency.com
www.beneventoecosolidale.wordpress.com

Il documentario. La Selva di Chiaiano è l’ultimo grande polmone verde della città di Napoli ed è parte integrante del Parco Metropolitano delle Colline. È caratteristica per la sua particolare conformazione geologica: contiene cinquantatre cave di tufo giallo Napoletano, di cui una decina di grandi dimensioni, che sono oggetto dei progetti di riqualificazione ambientale voluti dall’Ente Parco. Ma, come altri luoghi della Campania, è stata sfruttata dalla Camorra prima con attività estrattiva selvaggia e poi come ricettacolo di sversamenti illeciti.
Inoltre, il Commissario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso ha aperto una discarica «emergenziale» proprio in una delle cave della Selva, con una decisione in deroga alla legge stessa che istituisce il Parco delle Colline di Napoli e che è stata imposta alla popolazione con la forza, come la cronaca di due anni fa ha testimoniato. La presenza del Commissariato non inoltre risolto il problema degli sversamenti abusivi, e la cittadinanza pensa che sia impossibile aprire un parco pubblico – che per ora esiste solo dal punto di vista legislativo – prima che una bonifica totale e completa dell’area sia effettuata. In fondo è dai carotaggi commissionati dallo stesso ente Parco che emerge la presenza di ingenti quantità di materiale di riporto. Si parla di accumuli che arrivano a formare collinette di oltre venti metri d’altezza, e la cui composizione non è stata ancora accertata. Se i progetti dell’Ente Parco prendessero forma cosi come sono sulla carta darebbero a Napoli uno sviluppo eccezionale, frutto di sinergie fra tutte le componenti della cittadinanza e con il potenziale per la crescita di una comunità viva e prospera. Anche in senso culturale, la realizzazione partecipata di questi piani sarebbe il migliore antidoto contro l’abbandono e l’indifferenza, che sono poi le acque torbide in cui la Camorra trova il suo terreno più fertile.


Carovana per l'ambiente. Lo stato di una regione massacrata

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