di Angelo Leone. Telesino da sempre, sognatore da molto. Ho sempre amato il paese che mi ha dato i natali e che mi ha visto nascere, crescere e pascere.
Ora, approfittando della cortesissima ospitalità di “Vivitelese”, voglio rendere partecipi di questo mio “sogno” tutti quei cittadini che avranno tempo e voglia di leggermi.
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- Prima Parte pubblicata da ViviTelese il 26 ottobre 2010
- Seconda parte pubblicata da ViviTelese il 31 Ottobre 2010
- Terza Parte pubblicata da ViviTelese il 10 novembre 2010
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Resto su Via Colombo e mi sto’ fermo
al punto dove c’è una bella fontana
con acqua che zampilla e con aiuole
e una “rotonda” che d’intorno gira.
Con le mie spalle sto verso le Terme
ed a sinistra vedo due altre strade,
la prima è Via Tanzillo e la seconda
-che ha termine con passo pedonale-
è intitolata a Vespucci, il navigatore:
è un poco stretta e si avvia rasente
la bella “Cappellina” dedicata
alla Madonna che apparve a Bernadette
a Lourdes, presso la grotta Massabielle.
La Via Colombo ai lati ha ben piantati
degli alberi fioriti, sagomati.
Io la percorro fino ad arrivare
alla piazzetta a cui fu dato il nome
di “Federico Fellini” gran regista:
ci sono posti-macchina segnati,
un po’ di alberi e fiori ed al suo centro
è posta una fontana che, con l’acqua
che sprizza forte da tanti forellini,
rinfresca lieta tutto il circondario.
Continuo ancora un poco a camminare
e, alla mia destra, sono ai “Tre-colori”.
Fondo è lo specchio d’acqua, ben pulito;
le sponde, rafforzate col cemento
che non appare ma si vede l’erba,
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riportano ai due lati un bel vialetto
tenuto bene, con belle recinzioni
da cui i bambini lanciano il mangime
ai gruppi numerosi delle ochette
che accorrono, felici, starnazzando.
Appena sotto l’acqua, torno torno,
si vedono installati i riflettori
che, quando è sera, spargono le luci
rendendo l’acqua tutta colorata.
Il posto è molto bello, qui creato,
con tutte le panchine ben fissate
dove la gente, dopo passeggiato,
si ferma a riposare e, più tranquilla,
può leggere un buon libro od il giornale.
Mi guardo Via Colombo fino in fondo
vedendola pulita ed ordinata
e, con animo sereno, torno indietro.
Ricalco i passi fatti fino a quando
imbocco Viale Europa, andando a destra.
Sono alla recinzione delle Terme
e dò un’occhiata dentro perché vedo
non più quel rozzo e brutto fabbricato
che l’ “Imbottigliamento” era in passato,
ma una moderna e bella costruzione
in grande stile e tutta rivestita
di artistiche maioliche a colori.
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Rendendo l’occhio acuto leggo bene
ciò che c’è scritto sopra ad un ingresso:
“Museo storico dell’acqua di Telese”
– dal 1349 ai giorni nostri –
Incrocio un caro amico in quel momento
è Mario Grillo, un altro “telesino”
che, fiero e con ardore, ha dimostrato
di perseguire sempre e solo il bene
di questa nostra bella cittadina.
Chiedo a lui lumi sulla costruzione
di quel museo dell’acqua che ho veduto.
Mi dice con orgoglio e con passione:
“C’è lì ben allestito un buon museo
che a tutti sa indicar con precisione
la storia delle acque solforose
da quella data di quel terremoto
che fece scaturire le sorgenti
dell’acqua minerale telesina.
Il paesino fu -poi- quasi spogliato
degli abitanti che, per le “mofete”
create dal ristagno delle acque,
dovettero lasciar le loro case
andando ad abitar sulle colline
di tutta la Vallata Telesina.
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Oltre ai reperti storici mostrati,
che narrano dell’acqua la sua storia,
ci son per tutti ben evidenziate
anche le sue virtù medicinali,
che tanta gente hanno già curata
che solo qui a Telese è, poi, guarita”.
Innanzi guardo e sono sbalordito!
piazza Minieri Alfredo si presenta
mutata tutta e molto rinnovata:
c’è la “rotonda” intorno a una fontana,
aiuole ben curate e tanti fiori
e, sopra l’alto getto zampillante,
-come sospesa- c’è la Madonnina
che ben si nota, con l’impianto sito,
a sera sarà tutta illuminata,
con spruzzi d’acqua tutti colorati
ed il diadema della Vergin Santa
tutto di stelle azzurre scintillanti.
Sul tardi senti -poi- l’Ave Maria,
con soavi note si diffonde intorno
rendendo i cuori mistici e sereni.
Mentre i miei passi sposto ancora innanzi
nei miei pensieri adesso son le “Terme”
e sono certo che il parco e le piscine
che son “la Pera” con i “Goccioloni”
e pure quella di “Santa Lucia”,
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insieme al “Bar”, gli spazi per i giochi,
i fanghi, l’aerosol e tutto quanto,
con area verde ben delimitata
per celebrare in modo più sentito
la “Santa Messa” il dì domenicale.
Poi alla Bouvette, a porgere i bicchieri,
c’è sempre una graziosa signorina
che mostra, col sorriso, gentilezza
e, col suo fare pien di cortesia,
rende più sana e dolce la “bevuta”.
Tornato all’uso di raduno e svago
è quel famoso angolo del” Cerro”,
l’arena con la pista ed il teatro,
con la “piscina grande” ed attrezzata,
“Palazzo dei Congressi” e tutto il resto.
Il “parco” è ricoperto per intero
da grandi alberature sistemate,
per tutti assicurando la frescura.
Tra aiuole e viali si passeggia bene
si ascoltan pure le note musicali
di buona qualità, di gran fattura.
Tutto è ordinato e bello, ben curato,
ci si ritempra il fisico e la psiche
con una sosta nel parco delle Terme.
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Uomini illustri, grandi industriali,
politici importanti e tanti artisti,
con clinici affermati ed i banchieri
-sereni e sorridenti- vanno alle Terme.
Son sorti molti alberghi nella zona
che a tanti giovanotti dan lavoro.
L’economia si è molto sviluppata
in tutta la Vallata Telesina
perché il Signore ha dato lumi a quelli
preposti al buon governo cittadino
e a chi alle Terme amministra la gestione,
che hanno compreso bene l’importanza
di fare cambiamento radicale
del “senso” del turismo telesino.
Facendo della nostra cittadina
il luogo della “quiete” e della “pace”,
han fatto sì che vengano a Telese
tante persone molto facoltose,
senza –peraltro- chiudere l’ingresso
ai tanti “anziani” inviati dai Comuni
che vengono coi pullman tutti quanti:
fanno le loro cure, consumano i “panini”
e, dopo balli e canti spensierati,
si fanno pure il loro riposino;
trascorrono così, con cuor sereno,
nel parco, quasi tutta la giornata.
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Hanno, per loro, un’area definita
posta di lato al viale che va al Cerro,
con sedie, tavolini e con panchine,
con una “pista” che -pavimentata-
consente balli a coppie ed anche a gruppi;
poi c’è lo spazio, un po’ sopraelevato,
dove -di volta in volta- è sistemato
uno che, con “tastiera”, suona e canta.
Sto’ spazio, molto ben delimitato,
d’alberi e fiori è tutto circondato,
da qui fastidio alcuno non si arreca
alla tranquillità dell’altro parco.
Chi vuole quiete e musica di rango
può star tranquillo in tutti gli altri spazi,
chi -invece- è attratto dai suoni popolari
e con gli amici suoi vuole ballare,
si reca in quello spazio ch’è attrezzato,
partecipando, con gli “anziani”, ai balli.
(finisce qui la quarta puntata)
arrivederci a presto !
Il Telesino doc Angelo Leone 714 letture al 31/12/2012