di Giovanni Pio Marenna. Va bene che qualcosa uno la deve pure dire quando viene invitato a parlare, ma da qui a sparare cannonate contro … l’Italia ce ne passa. Ha perso una buona occasione per stare zitto, il sindaco. E lo hanno percepito in molti nell’affollata sala dove ha avuto luogo la presentazione di un libro sulla questione meridionale, nell’ambito della manifestazione sul brigantaggio organizzata dalla Pro Loco. Nel rispondere ad un’interrogazione di un consigliere di minoranza sulla mancata costituzione di un Comitato cittadino per i 150 anni della Provincia, il sindaco ha sparato a zero sull’Unità d’Italia. Ora, pur volendo soprassedere sul fatto anomalo che un sindaco, solitamente reticente nel rispondere alle interrogazioni dei consiglieri comunali e colpevole quindi di infrangere il regolamento del Consiglio Comunale, risponda ad un’interrogazione fuori dal Consiglio (d’altronde siamo abituati a ricevere da lui forme democratiche del terzo tipo, a volte anche del quarto), ancor più inconsueta è stata la sua risposta quando ha affermato che non solo non ha intenzione di costituire nessun Comitato, ma lui non ha niente da festeggiare, né da spartire con l’Unità d’Italia, né si riconosce in essa. Affermazioni inammissibili ed intollerabili di una gravità inaudita, soprattutto se a farlo è il sindaco di un comune appartenente allo Stato italiano, nato dall’unità del 1861, che regolarmente indossa una fascia tricolore nelle manifestazioni ufficiali. Insomma, visto che non si riconosce nello Stato italiano, non solo non dovrebbe più fare il sindaco, ma non dovrebbe nemmeno più candidarsi in nessun posto d’Italia. Ma forse lui avrà giurato su un’altra Costituzione e rispetta altre leggi. Stiamo arrivando all’ultimo stadio di un sindaco arrogante ed altezzoso che, dopo aver improvvisato e perso tempo sulla questione ospedale, dopo aver sprecato e dilapidato soldi pubblici…..a sua insaputa (un po’ come l’ex ministro Scajola con la famosa casa vista Colosseo), dopo non essersi interessato fino in fondo dei problemi creati dal nubifragio del 5 luglio 2009, dopo non aver disposto nulla per migliorare l’accoglienza turistica (ad eccezione della “Giornata Touring” in cui il “nostro”, per fortuna dei cerretesi, c’entrava molto poco, limitandosi solo a fare gli onori di casa), dopo aver portato nell’ultimo Consiglio discutibili debiti fuori bilancio per un valore di 187.954,02 euro, dopo essere stato incapace di tenere unita la propria maggioranza, dopo aver fallito il suo progetto politico, adesso scaglia parole squilibrate dal sapore leghista e straparla. E, mentre Cerreto va a rotoli, qualcuno inizia a credere che il Titerno sia diventato il Po. E qualcun altro, probabilmente, è convinto di poter essere il prossimo candidato sindaco di Adro.
GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA “DA SEMPRE PER CERRETO”
(i consiglieri comunali Roberto Stanziano, Sebastiano Ricci, Rocco Corvaglia,
Giovanni Pio Marenna e Giuseppe Fappiano)