
di Giovanni Pio Marenna. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale di lunedì scorso si è consacrata la rottura definitiva dell’amministrazione Santagata, con 6 consiglieri di maggioranza che hanno deciso di costituire un altro gruppo consiliare. Le accuse del nuovo gruppo verso il pezzo che resta della maggioranza sono state pesanti (spartizione di appalti, tentate truffe ai danni dell’Unione Europea, comodati d’uso illegali, progetto Pip turistico non completato e relativi soldi volatilizzati) e saranno sicuramente al vaglio degli inquirenti.
Una maggioranza in frantumi
Il Consiglio comunale si è aperto proprio con l’annuncio della nascita di un nuovo gruppo consiliare, formato da 6 consiglieri del gruppo di maggioranza che hanno deciso di separare la propria strada da quella degli altri 6 dell’ormai ex maggioranza, differenziando così le loro posizioni. E’ chiaro che si tratta di una frattura interna all’amministrazione Santagata, che ha fallito chiaramente e completamente il suo progetto politico. Inoltre, e non è più un segreto per nessuno, abbiamo avuto la dimostrazione inequivocabile che il sindaco non ha saputo conservare e tenere unita la propria maggioranza….che, come le altre, ha solo saputo sfasciare.
Il nostro senso di responsabilità
Uno dei punti all’ordine del giorno era la ripartizione dei fondi del terremoto. Anche qui abbiamo assistito allo scambio di accuse reciproche tra i due gruppi dell’ex-maggioranza e solo il nostro senso di responsabilità ci ha permesso di evitare inutili speculazioni politiche e di far approvare al Consiglio Comunale una ripartizione dei fondi a tutto vantaggio dei cittadini.
Cifre in libertà
Il punto all’ordine del giorno relativo agli equilibri di bilancio è stato rinviato alle due di notte quando la stanchezza aveva ormai preso il sopravvento. Tra i tanti numeri che non tornano, vi sono alcune parcelle di legali, che, da quanto abbiamo appreso, appaiono un tantino esagerate, non corrispondendo al minimo pattuito con gli stessi avvocati. Ciò, aumentando al cifra del debito fuori bilancio, provocava un errore di natura numerica da correggere in fase di discussione della verifica degli equilibri di bilancio. Con tali parcelle non rispondenti, almeno apparentemente, alle convenzioni stipulate tra Ente e avvocati, risultava di conseguenza sfalsato l’intero conteggio finale dell’equilibrio.
La discussione merita sicuramente di essere approfondita e ripresa e sarà senz’altro uno dei temi caldi del prossimo Consiglio.
Un sindaco contro l’Unità d’Italia
La domenica precedente il consiglio, durante un convegno sulla questione meridionale, nell’ambito della manifestazione sul brigantaggio organizzata dalla Pro Loco, il sindaco ha colto l’occasione per rispondere ad un’interrogazione sulla mancata costituzione di un Comitato cittadino per i 150 anni della Provincia. Ora, pur volendo soprassedere sul fatto anomalo che un sindaco, solitamente reticente nel rispondere alle interrogazioni dei consiglieri comunali, risponda ad un’interrogazione fuori dal Consiglio Comunale, ancor più inconsueta è stata la risposta di Santagata che ha affermato che non solo non ha intenzione di costituire nessun Comitato, ma lui non ha niente da festeggiare, né da spartire con l’Unità d’Italia, né si riconosce in essa. Affermazioni gravissime per il sindaco di un Comune appartenente allo Stato italiano, nato dall’unità del 1861. Ma forse lui ha giurato su un’altra Costituzione e rispetta altre leggi. Il suo assurdo monologo è stato un misto d’arroganza e di presunzione e, mentre Cerreto va a rotoli, qualcuno inizia a credere che il Titerno sia diventato il Po.
GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA “DA SEMPRE PER CERRETO”
(i consiglieri comunali Roberto Stanziano, Sebastiano Ricci, Rocco Corvaglia,
Giovanni Pio Marenna e Giuseppe Fappiano)