di Aldo Maturo. A Napoli fervono i preparativi per festeggiare i 50 anni di Maradona evidentemente all’insegna di “San Gennà, futtitenne!” ma l’eco dell’emergenza munnezza ha superato le Alpi, invaso l’ Europa e ha attraversato come l’onda di uno tsunami tutti i continenti.
Nel 2008 avevo fatto una ricerca dell’eco che ‘a munnezza napoletana aveva avuto nel mondo. La ripropongo perché nulla è cambiato e sono sicuro che anche questa volta la stampa internazionale non ci ha fatto sconti.
“I rifiuti sono stata l’occasione per far guadagnare cifre inimmaginabili a chi ha lavorato al commissariato straordinario e quindi più durava l’emergenza più si guadagnava” ( Dr.Noviello e Forleo, Pubblici Ministero al processo Bassolino). Un pentito aveva dichiarato che i soldi erano tanti che per ogni cento camion di rifiuti uno era di soldi.
Abbiamo da anni una pubblicità gratuita a livello planetario di cui Napoli e la Campania non sentivano assolutamente il bisogno. Concordo in molte cose con Ezio, Flaviano e Pietro – che ringrazio per i loro precisi interventi al mio precedente articolo – e credo che la lettura dei soli titoli dei maggiori giornali del mondo dovrebbe farci meditare perché hanno fotografato impietosamente il degrado di anni di malgoverno campano.
“ NEWSWEEK”, una rivista americana che vende 7 milioni di copie, aveva scritto che ci vorrebbero anni per bruciare tutta la spazzatura raccolta nella regione, senza tener conto di quella che si accumula giornalmente. “Per coloro che vivono all’ombra del Vesuvio la vera ed unica speranza è che il vulcano colpisca per primo”.
“LIBERATION” – Francia
“Naples, Terre d’immondices”, “Napoli terra d’immondizia” ha titolato il giornale, raccontando che “vittima dell’incuria politica ed in preda ad un traffico organizzato di rifiuti, la regione è sull’orlo di una catastrofe ecologica e sanitaria”.
THE GUARDIAN – Inghilterra
“Naples burns as residents protest at garbage crisis”, “Napoli brucia in quanto i residenti protestano per la crisi dei rifiuti”. Nell’articolo si sottolinea che “gli investigatori sospettano che alcuni politici locali siano ‘nelle tasche’ della camorra”.
EL PAIS – Spagna
“¡Cólera! ¡Cólera! Moriremos todos”: questo il titolo scelto da uno dei più grandi giornali spagnoli. “Gli abitanti di Napoli – si legge – temono per la loro salute visto l’ accumulo di tonnellate di spazzatura nelle strade”.“La preoccupazione – continua – non è tanto assurda se si pensa che Napoli è stata l’ultima città europea a soffrire di un’ epidemia di colera”.
Nell’articolo si sottolinea anche come la crisi finisca inevitabilmente per coinvolgere anche il settore dell’economia, visto che l’afflusso turistico, nella città e nel resto della regione, potrebbe esserne negativamente influenzato.
THE SIDNEY MORNING HERALD- Australia
Il giornale ha parlato di una “crisi di rifiuti che sta schiacciando il sud Italia”.
Le cause? Il quotidiano australiano le individua senza dubbio nella “cattiva amministrazione, nei ‘loschi’ affari politici e nell’interferenza della mafia locale”.
NEW YORK TIMES – Stati Uniti d’America
“I problemi di Napoli, una città famosa sia per la sua bellezza sia per il suo squallore, sono complicati dalle preoccupazioni riguardanti il turismo, l’ingiustizia nell’Italia meridionale e la mafia locale”, scrive il giornale. Se le decisioni opportune non saranno prese in fretta, si dice ancora “tutti temono che la spazzatura continuerà ad aumentare e con essa i roghi la rabbia e le domande su come tutto questo possa accadere ancora in Europa”.
Dagli Stati Uniti, all’America del Centro e del Sud il passo è breve. Anche qui non mancano i giornali che si sono occupati della questione.
CRONICA – Messico
“Inundan toneladas de basura a Nápoles por crisis de recolección”, ovvero “Inondano Napoli con tonnellate di rifiuti per la crisi della raccolta”
LA NACION – Argentina
“Infierno en Nápoles por la basura acumulada”, che tradotto suona “Inferno a Napoli per la spazzatura accumulata”. Così ha titolato il quotidiano argentino. “Montagne di rifiuti sono stati accumulati nelle strade della città, della periferia e della provincia”. Ci ricorda poi che “Napoli, luogo famoso per il suo golfo, per Maradona, per la pizza e per il Vesuvio” è ora “una città assediata dall’immondizia e dall’aria irrespirabile”.
Bellissimo articolo,come sempre, ma Maradona il grande non puoi sapere cosa è, per noi a Napoli che vivevamo con lui sui quartieri:mille volte morto e ancora rinato, è la nostra stessa storia…la storia di chi partendo da niente si è schiantato in cose troppo più grandi di lui, la storia di Napoli stessa, di milioni di noi morti e rinati…Grande Maradona Buon Compleanno. Lia Buono.
Maradona è stato un grande calciatore, anzi forse il più grande di tutti, e il suo mestiere era di dare spettacolo su un campo di calcio, cosa che ha fatto in maniera egregia.
Se non è stato un buon esempio nella vita, ha sbagliato innanzitutto chi gli ha attribuito questo compito, perchè altri dovrebbero dare il buon esempio e a vederli non è uno spettacolo edificante: politici corrotti, preti pedofili, giornalisti megafono e via dicendo, che però continuano imperterriti a pontificare sui giornali e in televisione.
I suoi errori Maradona li ha pagati di persona, altri non possono dire altrettanto, e anzi spesso ci hanno pure guadagnato.
AUGURI DIEGO.
Le provocazioni provocano levate di scudi, in certe occasioni, ed io vado, per questo, a nozze. Massimo Fini è un intellettuale finissimo di quelli che se lo conosci t’innamori. Provocatore sì, me di grande intelligenza. A Napoli e dintorni vivono milioni e milioni di persone per bene che hanno famiglia, aspirano a vivere e a lavorare in pace Ciò non toglie che queste persone sono in balia di un mille/duemila malfattori, estorsori e assassini dichiarati che le costringe a non alzare gli occhi se trovano un morto ammazzato per strada; questo morto lo aggirano o scavalcano in silenzio ‘senza vedere’. Diciamo pure che nessuna persona farà l’eroe, in certe situazioni, e siamo d’accordo. E’ facile parlare se non ci sei ‘dentro’. Ciò che non è giusto nascondersi è che Napoli è una metastasi che ha invaso il corpo della Campania: Tutto l’hinterland napoletano casertano e in parte
beneventano, salernitano e avellinese che soffrono di questa metastasi.
Nella ‘Controstoria dell’Unità d’Italia’ di Gigi Fiore – Rizzoli – spicca la figura di Don Liborio Romano il quale, dopo la conquista di Napoli da parte dei Garibaldini, fu incaricato di riportare l’ordine nella Città utilizzando i soldati del Re. Dopo vari sforzi e perdita di tempo Don Liborio ebbe la luminosa idea di utilizzare i più alti in grado dei peggiori camorristi di Napoli i quali, dall’oggi al domani, furono messi a capo della polizia cittadina e lo scopo di ‘sedare’ i Napoletani fu presto raggiunto. Dopo l’inizio il resto fu tutto un venire, e che resto! Intanto Massimo Fini, a mio avviso, voleva semplicemente dire: se non si muore non si può nemmeno rinascere. Cosa deve morire? mi è mancato, in questa discussione una risposta sul fattore culturale,
che è il fattore più difficile da affrontare. Cosa fare perchè i napoletani capiscano che la raccolta differenziata è un DOVERE civico; che vivere nella sporcizia, in una città dove il colera è endemico, è altamente pericoloso per sé e per i propri cari; dove mangiare cibo raccolto in territorio avvelenato porta tumori in tutto il corpo…questi e tantissimi altri sono i veri problemi, di Napoli e della Campania. E di questi problemi, ove ci fosse possibilità di soluzione, mi piacerebbe discutere con gli amici in Vivitelese: Frittelli e Di Santo
e.e.
Premesso che sono un grande tifoso di Maradona, non posso fare a meno di sottolineare un aspetto della napoletanità che si intreccia con quello dell’immondizia e dei perenni problemi di Napoli e che mi indigna.
Non mi spiego infatti, come sia possibile che la città che gode della maggiore frequenza di spettatori abbonati allo stadio, debba ancora oggi ringraziare il grande campione Diego Maradona per aver consentito al club la vittoria di 2 scudetti e una coppa; un popolo di tifosi come i napoletani dovrebbe pretendere dalle società dirigenti di raggiungere più spesso tali traguardi!….certi numeri non esistono nemmeno negli stadi dei club più titolati al mondo e addirittura in Italia quest’anno qualche società ha messo nelle tribune gli spettatori finti per dare colore alle partite.
Ma a Napoli , anche quando si retrocede in C , si và allo stadio in quarantamila!….è un pò come quando la città è sommersa di immondizia e si scende in piazza solo all’ultimo momento, per evitare il colera, ma poi con disinvoltura si và a rivotare il politico responsabile.
Per uscire dai problemi all’ultimo minuto però, ci vuole sempre il solito miracolo che raramente è di natura divina, spesso è a pagamento e costa caro!…..e fin quando ci sarà il Santo di turno, non si impara mai la lezione.
Pietro De Filippo
Sono convinto Ezio, che sei troppo innamorato dei tuoi soliloqui perchè nei contenuti di chi ti cita, elementi di discussione ce ne sono già tanti e non hai che da dire la tua in proposito se ami davvero i confronti…in altre occasioni non ti è mancata la verve ma apprezzo sinceramente la tua disponibilità. Sulla finezza intellettuale di Massimo Fini, con tutto il rispetto, ma ho speso il mio poco tempo disponibile alla cultura in altre letture , e, se spicca per aver proposto di bombardare Neapolis, non sono dispiaciuto, perché non riesce nemmeno a farmi ridere.