di Giuseppe Fappiano. Leggo da “Il Sannio Quotidiano” del 22 ottobre 2010 un articolo con cui si informa che il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania, On. Luca Colasanto, ha redatto il piano di suddivisione dei 220 milioni di euro per le emergenze idrogeologiche in Campania.
Il “Documento di programmazione regionale degli interventi di riduzione del rischio idrogeologico in Campania” ha interessato 97 interventi, totalmente finanziati dalla Regione Campania, di cui 19 in provincia di Benevento tra cui, quelli per i comuni più vicini a noi:
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- Guardia Sanframondi: intervento su Torrenti Seneta e Rio Capuano finanziato per € 95.647,64;
- Pietraroja: intervento Dissesto Torrente Rio Torbido finanziato per € 150,000,00;
- Pietraroja: intervento per disseto Vallone Vado Pilone finanziato per € 85,000,00;
- San Lorenzello: intervento per dissesto avleoTorrente Cervillo € 40,000.
E Cerreto Sannita?
Nessun progetto finanziato e non si ha notizia se fossero mai stati presentati. Eppure il territorio di Cerreto Sannita è classificato come ad “alto rischio di dissesto idrogeologico”.
Il solo fatto che il centro abitato di Cerreto Sannita è incastonato tra tre alvei, il Cappuccino, il Tullio e il fiume Titerno, avrebbe imposto la presentazione di progetti di sistemazione almeno delle emergenze che sono individuabili sul torrente Cappuccino in prossimità di “Morgia Ciciott”, interessata dal distacco di circa 300 tonnellate di costone roccioso che ha otturato l’alveo del torrente Cappuccini, e progetti di risanamento della frana sull’alveo del Torrente Tullio, parte alta di Cerreto Sannita, già interessata da un intervento da parte della Comunità Montana che però, alla prima vera pioggia, ha portato ad una nuova frana, ripresentando i problemi di sempre e mettendo in grave pericolo tutte le abitazioni di Via Mazzarella.
Per non parlare dei fossi iemali, intubati, otturati o, peggio ancora, strozzati. Fossi iemali che, alle prime piogge, si ingrossano e straripano, creando danni ingenti all’agricoltura ed alle abitazioni adiacenti che sistematicamente si vedono allagate.
Cose di cui già è stato detto, ma su cui l’amministrazione Santagata fa orecchie da mercante.
Ma intanto proliferano manifestazioni gozzovigliere e festaiole, fini a se stesse, che non hanno né progetto, né portano progresso se non una “vetrina” per il sindaco e qualche amministratore comunale che pensa o crede che fare l’amministratore comunale significhi partecipare “al Grande Fratello”.
Paradossalmente la “Bandiera Arancione” è stata un danno per questo comune, in quanto il sindaco Santagata se la “vende” per coprire i veri problemi di Cerreto.
Un’amministrazione comunale dell’apparire e non dell’essere!
La verità è che tutto deve rimanere così com’è perché se si risolvessero veramente i problemi, tutti i problemi di questo paese e della sua gente, non ci sarebbero più appigli o motivi per attuare quella politica inetta, ingiusta e clientelare di cui quest’amministrazione è maestra.
L’unica cosa positiva in questa storia è che la gente sta prendendo coscienza della realtà in cui vive, sta capendo da chi è stato amministrato fino ad oggi e sta già dando timidi risvegli dall’oblio in cui era caduta.
Giuseppe Fappiano, consigliere comunale
del gruppo consiliare di minoranza “Da sempre per Cerreto