
di Giovanni Lombardi. E’ difficile in tre minuti e trentatré secondi, anche con le immagini, raccontare l’appendice processionale che precede la chiusura della lastra.
Ci ho provato, anche se immancabilmente mi accorgo di aver dimenticato quel determinato fotogramma … ma si sa, i tempi del web mal si conciliano con un racconto certosino.
Ho voluto, in un certo senso, iniziare dalla fine. Dalla fine di questi riti settennali di penitenza 2010 e da quella piccola, intensa e particolarissima processione che si svolge sul piazzale del santuario di Guardia Sanframondi. Pochi conoscono questa ‘appendice‘ processionale, infatti, si può dire che la partecipazione, è a esclusivo appannaggio della popolazione residente. La statua dell’Assunta, sempre preceduta dai campanelli, dopo la messa è portata fuori del santuario per la piccola processione.
La statua e il baldacchino ondeggiano tra la folla, i fedeli applaudono l’Assunta in segno di gioia e di saluto, la invocano, la toccano per l’ultima volta, la trattengono … quasi a non volersene staccare …
Poi è fatta sostare a metà percorso, infine, sulla piazza inondata dalla luce del tramonto … con lo sguardo rivolto verso valle e le spalle al santuario molto lentamente, a ritroso l’Assunta è portata in chiesa, si chiude la ‘lastra’ della nicchia seguendo lo stesso cerimoniale per l’apertura. I riti settennali 2010 sono, a questo punto, ufficialmente terminati. Se ne riparlerà tra sette anni ad iniziare da lunedì 21 agosto fino alle domenica seguente 27 agosto 2017.
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