di Alberto Senatore . L’essere umano è una creatura sorprendente e meravigliosa. La medicina lo definisce una macchina perfetta, la scienza riconosce la sua eccellente fattezza. Per altri l’uomo è la dimostrazione evidente dell’esistenza di un essere supremo. Alcuni affermano che l’uomo non è altro che il risultato finale di un processo evolutivo. Ognuno ha le sue idee riguardo l’essere umano, ma tutti sono concordi nell’affermare che l’uomo non è un minerale, non è un vegetale, ma che appartiene al regno animale. Per regno animale s’intende la categoria dei corpi animati, cioè che hanno un anima. Oltre all’anima gli animali hanno gli istinti.
CHE COSA E’ L’ISTINTO ?
- Impulso naturale che spinge gli esseri viventi a compiere determinati atti utili alla conservazione dell’esistenza.
- Impulso congenito che induce a compiere azioni utili alla vita e alla specie.
La psicoanalisi definisce l’istinto un impulso di origine psichica o motivazione istintiva. Caratteristiche dell’azione istintiva sono la mancanza di basi derivanti da esperienze passate, l’istinto della migrazione degli uccelli è un valido esempio. Gli istinti sono congeniti, innati, cioè si hanno dalla nascita.
Gli animali e gli esseri umani nascono con gli istinti.
QUALI SONO QUESTI ISTINTI ?
sopravvivenza – conservazione – riproduzione.
- SOPRAVVIVENZA = rimanere in vita SFAMARSI – MANGIARE
- CONSERVAZIONE = attaccamento innato e naturale alla vita AUTODIFESA
- RIPRODUZIONE = generazione di organismi della stessa specie RAPPORTI SESSUALI
L’animale vive guidato dai suoi istinti, appunto perché sono gli istinti che lo spingono ad agire in una determinata maniera invece che in un’altra. L’animale segue gli impulsi che la centralina degli istinti gli segnala. L’animale non ha limitazioni, agisce quando, dove e come vuole, l’accoppiamento dei cani per strada è la conferma. Anche l’essere umano è spinto dai suoi istinti, ma a differenza degli animali, l’uomo ha dei parametri da rispettare. L’uomo ha molti condizionamenti che lo obbligano a rispettare dei limiti stabiliti.
QUALI SONO I LIMITI DELL’ESSERE UMANO ?
CIVILI – MORALI – RELIGIOSI – SPIRITUALI
Alcuni parametri sono universali, altri nazionali, altri locali, altri sono soggettivi.
- I limiti civili sono stabiliti dalle regole, dalle leggi esistenti.
- I limiti morali sono dettati dai valori etici e dalla percezione del giusto e dell’onesto.
- I limiti religiosi sono stabiliti dalle religioni, quindi da insegnamenti di uomini
- I limiti spirituali sono stabiliti dal Creatore dell’essere umano e sono eternamente stabili e inalterabili.
In proporzione all’appagamento dei suoi istinti, l’uomo sarà soddisfatto. Più appagamento più soddisfazione, poco appagamento molta insoddisfazione.
Gli istinti possono essere controllati, educati, allenati, abituati ma non possono essere eliminati. Gli istinti sono nella natura dell’essere umano, puoi contenerli, ma non soffocarli, altrimenti diventano pericolosi alla pari di un vulcano.
Quando si cerca di reprimere un istinto si compromette la stabilità della persona.
Esempio pratico: l’istinto sessuale.
L’essere umano non può appagare il suo istinto sessuale come fanno gli animali; deve rispettare i limiti che riguardano la sua sfera sessuale, non può e non deve lasciarsi spingere dall’istinto, ma nemmeno deve soffocare o reprimere questa tendenza naturale. L’istinto sessuale è come una sorgente d’acqua, deve essere si incanalata, ma deve scorrere naturalmente. La sorgente non può essere tappata, altrimenti accumula e poi scoppia. Non si può per legge decidere che un essere umano, non debba avere un’attività sessuale. Non si può imporre il blocco dell’istinto sessuale, non si può ” castrare ” a vita una persona, è contronatura.
L’impulso sessuale va soddisfatto, altrimenti diventa frustrazione.
COSA SUCCEDE QUANDO DIVENTA FRUSTAZIONE ?
Si cerca l’appagamento sessuale di nascosto, si cercano alternative e qui nascono le deviazioni. Esempio disastroso nel cattolicesimo l’obbligo al celibato per i sacerdoti e al nubilato per le suore. Oggi, le conseguenze di quel divieto maligno e malizioso, sono sotto gli occhi di tutti. Non passa una settimana che i giornali non riportino la notizia dell’ennesimo scandalo sessuale, il cui protagonista è un prete, che spinto dal suo istinto sessuale, rompe gli argini e nella migliore delle ipotesi, si ritrova incollato a una donna, nella peggiore, incollato ad uomo. Per non parlare poi dei preti che ” non avendo figli propri “, giocano e s’incollano ai figli degli altri.
L’apostolo Paolo ammoniva i sacerdoti del suo tempo di “ non ardere sotto la gonnella “, per questo consigliava loro di sposarsi.
Cosa ha prodotto il divieto imposto dalla chiesa cattolica ?
Una reazione bestiale.
SACERDOTI FRUSTRATI, UOMINI INSODDISFATTI, MASCHI DEVIATI, OMOSESSUALI, AFFAMATI DI SESSO, che vanno in giro, nelle sacrestie e negli oratori, cercando qualcuno con cui accoppiarsi. L’istinto represso produce focosa libidine, che a sua volta spinge il prete – animale a cercare un partner con cui soddisfare i propri istinti bestiali, al pari dei cani che si accoppiano per strada. Il divieto di sposarsi ha trasformato semplici uomini in bestie senza morale e senza scrupoli, ( questa è la giusta definizione di un pedofilo ) disposti anche ad infangare la tunica, pur di soddisfare le loro voglie malsane e perverse. Ma adesso nasce una riflessione :
Per essere nominato sacerdote bisogna avere dei requisiti basilari e conservarli nel tempo,
tra i quali l’integrità morale e la continenza perfetta e completa.
CODICE di DIRITTO CANONICO Titolo III – Capitolo III – Obblighi e diritti dei chierici. Can. 277
- I chierici sono tenuti all’obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato che è un dono particolare di Dio ….
- I chierici si comportino con la dovuta prudenza nei rapporti con persone la cui familiarità può mettere in pericolo l’obbligo della continenza oppure suscitare lo scandalo dei fedeli.
Se i sacerdoti per essere consacrati sono tenuti ad osservare la continenza perfetta e perpetua, quando questa continenza non viene mantenuta, o peggio, viene ripetutamente violata, quando l’istinto sessuale spinge un sacerdote a rapporti sessuali con uomini, quindi alla sodomia, quando un sacerdote seduce e violenta un bambino, quindi cade nella pedofilia, continua ad essere quello che è, cioè un ministro della chiesa cattolica o smette di essere un sacerdote ?
In altre parole,
chi ha violentato il bambino è un uomo di Dio o un ex uomo di Dio ? La risposta logica è no ! Il sacerdote che ha relazioni sessuali, perde i requisiti di santità, quindi decade, non è più un ministro della Chiesa Cattolica, in quanto è un impuro e un infedele. Incorre nella scomunica latae sententiae, cioè la scomunica immediata.
CODICE di DIRITTO CANONICO Parte II Titolo I – Le pene per i singoli delitti. Can. 1395
§ 1. Il chierico concubinario, e il chierico che permanga scandalosamente in un altro peccato esterno contro il sesto precetto del Decalogo ( NON COMMETTERE ATTI IMPURI ) se invero il delitto sia stato compiuto con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con un minore al di sotto dei 16 anni, sia punito con giuste pene, non esclusa la dismissione dello stato clericale, se il caso lo comporti.
Un sacerdote che perde la dignità sacerdotale non è più un ministro idoneo, poiché il suo peccato gli toglie l’idoneità, e lui decade al ruolo di INDEGNO CELEBRANTE. Praticamente un ministro decaduto, senza autorità, senza permesso, ma soprattutto senza Dio, poiché rientra nella categoria degli INDEGNI CELEBRANTI. Quindi, nel momento in cui il sacerdote infrange l’obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua, automaticamente decade dalla sua dignità ministeriale e sprofonda al ruolo di indegno celebrante, e questo a prescindere dall’intervento delle gerarchie cattoliche.
A questo punto la deduzione è semplice: Se il sacerdote è indegno, allora anche i suoi atti sono indegni, quindi non sono validi, sono nulli, non hanno nessun valore.
E se i suoi atti non sono validi, perché non lo rimuovono dall’incarico ?
Perché dovrebbero ufficialmente annullare anche tutti gli atti sacramentali già fatti da quel sacerdote indegno.
PROVATE A IMMAGGINARE CHE TERREMOTO NELLA CHIESA E NEI FEDELI.
La Chiesa Cattolica Apostolica Romana ( da notare l’assenza di Cristo nella loro denominazione ) preferisce il danno minore, cioè affrontare le tante
piccole tempeste della pedofilia piuttosto che l’uragano dell’indegnità dei preti pedofili. Accetta di pagare milioni di dollari e di euro di risarcimento alle vittime che denunciano gli abusi e cerca accordi sottobanco con chi ha subito violenze affinchè resti in silenzio.
Per questo preferisce nascondere o spostare i preti pedofili da una parrocchia all’altra senza denunciarli; non li rimuove perché crollerebbe la struttura del cattolicesimo. Affrontare il problema della pedofilia clericale così come chiedono le migliaia di vittime, significherebbe il crollo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Per questo cercano di occultare e sminuire lo scandalo con lacrime e chiacchiericcio.
Questo non è Cristianesimo, questa è un’opera diabolica !
Dalla Bibbia: Lettera di San Paolo agli Efesini 5: 11 – 12
” e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poichè di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare.”
7 settembre 2010 – Alberto Senatore – Giffoni Valle Piana – SA – E-mail albertosenatore@hotmail.it
Complimenti, eccelente articolo che potrebbe anche essere usato per dimostrare perchè in Italia non si riesce a governare secondo logica.
E già, perchè il Vaticano non è a Madrid, nè a Parigi nè tantomeno a Londra, il Vaticano è a Roma e la prassi del “fate quel che dico e non fate quel che faccio” è molto diffusa, e lo è sempre stata, anche tra i nostri governanti.
E non mi riferisco solo alla storia degli ultimi 150 anni, quindi un certo substrato culturale si è sedimentato nel corso dei secoli.
E’ un articolo completo, ben scritto e ricco di spunti interessanti.. complimenti ad Alberto Senatore! San Paolo apostolo aveva ragione, fino a quando esisterà il celibato sacerdotale continueranno ad esserci stupri e abusi
Leggendo questo articolo sono rimasto stupefatto della semplicità dell’esposizione. Con grande chiarezza si arriva ad una conclusione:che non si possono reprimere gli istinti naturali
delle persone.Essendo io un genitore e quindi un marito riconosco la verità dell’istinto sessuale che come un fiume deve scorrere e non si puo reprimere.La conclusione della faccenda è che costringendo persone a reprimere tale flusso naturale provoca un inondazione catastrofica,nel caso della chiesa cattolica la PEDOFILIA.
Bambini e ragazzi sono stati trasformati in vittime sacrificali del rituale demoniaco cattolico, nel luogo più sensibile e intimo immaginabile della loro identità, da quelli che avrebbero dovuto guidarli e proteggerli. Oltretutto, la cosa più abietta è che tali vittime siano state tradite da coloro che, come comunità religiosa, intendono rappresentare un segno di santità nel mondo, da chi ha sempre voluto dettare le leggi della moralità nella nostra società, da chi ha immancabilmente negato la carne in nome dello spirito, da coloro che si professano fratelli, che negano l’uso del preservativo e i rapporti sessuali prima del matrimonio…
E tuttavia, il problema è ancor più occulto, più profondo: celando le pulsioni maniacali della pedofilia clericale, la Chiesa non cerca di difendere soltanto la sua eticità internazionale. Essa difende in tal modo il suo più oscuro retaggio, il suo fosco segreto “iniziatico”, consistente nel SACRIFICIO DELL’INNOCENTE, di cui è zeppa la sua tragica leggenda bimillenaria. Chi vorrebbe ascrivere la devianza pederastica clericale del sesso al celibato, individua soltanto la superficie del problema, dimenticando che la mancanza di una compagna, indurrebbe semmai a ricercare un rapporto con altre donne e non con bimbi, la cui età è delicatamente sospesa tra i 6 e i 12 anni.
Diamo perciò una definizione di pedofilia, tratta da uno studio che le autorità ecclesiastiche avrebbero dovuto conoscere benissimo, poiché esse stesse – fin dagli anni ‘80 – avevano dato incarichi di studiare le cause e gli effetti degli abusi sessuali del clero ai loro esperti:
“L’atto o la fantasia di essere coinvolti in attività sessuali con bambini in età pre-puberale come metodo preferito o esclusivo per raggiungere l’eccitazione sessuale” .
Dopo lo scandalo in Alaska a carico della Compagnia di Gesù (110 violentati tra il 1959 e il 1986, con relativo risarcimento di 50 milioni di dollari), l’avvocato delle vittime, Ken Roosa ha affermato che “In alcuni villaggi eschimesi è difficile trovare un adulto che non sia stato sessualmente abusato” . Patrick Wall, ex monaco benedettino, consulente degli avvocati nei processi, ha dichiarato che le gerarchie gesuite erano a conoscenza delle tendenze dei sacerdoti accusati, in quanto avevano già commesso molestie altrove, ma sono stati lasciati liberi di agire senza nessun controllo:
«Avevano il potere assoluto sulle persone e sulla cultura del luogo. Avevano il potere politico. Avevano il potere della razza. Avevano il potere di farti andare all’inferno. Per le vittime non c’era via di scampo» .
da: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
(Nexus Edizioni), giugno, 2010.
517 pagine