di Angela Parente. Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica. (Kurosawa)
ArTelesia Festival è stato anche quest’anno vetrina di artisti che hanno contribuito, con le proprie opere, a dare intensità e prestigio alla rassegna dedicata ai corti cinematografici e teatrali.
I sogni, le idee, i racconti di vite vissute, la magia dei luoghi incontaminati, la cordialità, i sorrisi, il desiderio di migliorarsi, la conoscenza e l’incontro, l’internazionalità e la “meglio gioventù” sono stati gli ingredienti della terza edizione che ha acclamato la vittoria di corti intensi nel contenuto e dalle ottime qualità tecniche.
A partire dal 26 agosto, serata dedicata alla sezione Scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, il premio come miglior cortometraggio è stato attribuito a “Ci vuole un libro” del Circolo Didattico C. Perrone di Bari, per l’originalità con la quale viene sottolineata l’importanza dell’apprendimento e del sapere intesi come linfa vitale per la formazione delle nuove generazioni.
Premio come miglior attore protagonista a Luigi Corbino per “Il fiore di latta”, per la straordinaria espressività attraverso la quale la “macchina” diventa “uomo” al fine di veicolare un messaggio di vita ecosostenibile.
Premio della Giuria al corto “M’illumino di meno” per la tematica ecologica e l’originalità della messa in scena.
Premio della critica a “I ragazzi del Terzo Millennio” per il soggetto di grande attualità e per la forza espressiva delle immagini.
Il 27 agosto sono stati premiati i corti della Sezione Scuole di II grado e Università. “La valigia di cartone” del Liceo Ginnasio Rosmini di Palma Campania (Na) ha ricevuto il premio come Miglior Cortometraggio, per l’originalità con la quale salda un indimenticato passato ad un doloroso presente, affrontando lo scottante tema dell’immigrazione con un tocco di poetico realismo.
Premio come miglior regia a “C’era una volta il grano” dell’Istituto Galileo Galilei di Avigliana (To) per il lirismo epico attraverso il quale si riappropria della memoria storica del territorio e del Paese.
Premio della Giuria a “Fuggire” dell’Istituto Michelangelo Buonarroti di Guspini (Sardegna).
Premio della critica a “I nuovi mostri” dell’Istituto Linguistico Moderno Giulio Cesare di Bari, per la tematica legata ad un’attualità che, tuttavia, affonda le sue radici nella nostra memoria storica.
Per la Sezione Diversamente Abili, il 28 agosto ha trionfato “Usù” di Mimmo Mancini che ha ricevuto il primo premio per l’intensità espressiva del protagonista che converte la follia in poesia pura.
Il premio della Critica è stato attribuito a “Il Cappellino” di Giuseppe Marco Albano per la poeticità con la quale si affronta il tema della malattia e del conseguente disagio sociale legato ad essa.
Lorenzo Taidelli regista di “Chiaroscuro” ha ricevuto il premio come Miglior Soggetto Originale, per il realismo tragico attraverso il quale si sottolinea la reazione più estrema ad un doloroso disagio.
Il 29 agosto, ultima serata del festival, sono stati premiati i vincitori della Sezione Filmaker Indipendenti e Sannio.
L’intenso “Ali di cera” di Hedy Krissane ha ricevuto il Primo Premio, per la suggestione visiva delle immagini attraverso le quali si racconta il dramma dell’immigrazione clandestina filtrata da una rarefatta sensibilità onirica.
Il secondo premio è stato attribuito al corto “Light” di Mariusz Wojtowicz, per l’originalità con la quale l’eterno tema dell’amore viene declinato nel nostro quotidiano metropolitano.
Terzo premio a “L’amore è un giogo” di Andrea Rovetta, per aver rappresentato il sottile piacere della vendetta da un punto di vista sorprendentemente ironico.
Per la sezione Corti Teatrali ha vinto il primo premio “Viaggi al termine di una stanza” di Silvia Cattoi, per il suggestivo connubio di poesia e danza, espresso attraverso l’intensità affettiva tra un padre ed una figlia.
Il premio della giuria è stato attribuito a “Demagogia: aprite il fuoco sulle parole” di Vincenzo De Matteo, per il forte contenuto espressivo messo in scena con un efficace rigore.
Angela Calafato ha vinto il premio come miglior attrice protagonista di “Regalo di compleanno”, per la forza interpretativa con la quale l’attrice ha fatto proprio un testo di ardita intensità.
Arrivederci alla prossima edizione.