di Pinuccio Fappiano ex portiere della “Polisportiva Cerreto Sannita . ”Scrivo questa lettera aperta per denunciare una grave ingiustizia che si è perpetrata nei confronti della “Scuola Calcio Valle Titernina”, dei suoi piccoli allievi e dell’etica sportiva in generale.
Molti di voi mi conoscono principalmente perché sono stato per decenni il Portiere della squadra di calcio di questo paese.
Dopo anni, e silenziosamente, sono rientrato nel calcio cominciando a collaborare come “Preparatore dei Portieri” con la “Scuola Calcio Valle Titernina” di cui ho condiviso la filosofia, le tecniche di insegnamento e l’impostazione societaria.
Scuola calcio che nei 18 anni passati ha forgiato decine e decine di ragazzi di Cerreto Sannita e della Valle Titernina che ancora oggi calcano i campi di calcio e credo che tutti, indistintamente, ancora oggi sono riconoscenti al mitico Presidente “Santuccio”, al responsabile tecnico Gerardo Russo ed agli altri tecnici della Scuola Calcio che con sacrifico ed abnegazione portano avanti quel bellissimo progetto che ha come finalizzazione principale quella di insegnare, attraverso il gioco del calcio, valori come la lealtà, il rispetto delle regole e degli avversari, l’integrazione tra culture e classi sociali diverse che vanno anche oltre i confini dell’insegnamento della specifica tecnica calcistica. Valori umani e tecnici riconosciuti dalle società sportive professionistiche che spesso selezionano i nostri ragazzi per aprire loro prospettive di alto livello.
Ed oggi, da uomo di sport quale io sono, sono costretto a denunciare un’ingiustizia consumata nei confronti della Scuola Calcio Valle Titernina e dei bambini che la frequentano.
Purtroppo il campo sportivo di San Lorenzello è, da un anno e mezzo, interessato da lavori di ristrutturazione e questo ha costretto il Presidente a richiedere ospitalità alla struttura sportiva di Cerreto Sannita. L’anno scorso l’impianto sportivo fu concesso alla Scuola Calcio Valle Titernina, con molta cortesia senza remore né pregiudizi rispettando quei sani principi sportivi e di buon vicinato tra Comunità confinanti.
Il Presidente pensava che anche quest’anno ci sarebbe stata la stessa disponibilità ma ciò non è avvenuto. Purtroppo alla richiesta di rito il Presidente Alessandro Di Cerbo Mattei, ha ricevuto una risposta poco cortese, secca e lapidaria da parte del responsabile del servizio, ing. Letizio Napoletano che si riporta integralmente:
” Facendo seguito alla richiesta di autorizzazione dell’impianto sportivo per la stagione calcistica 2010/2011, sono spiacente doverLe comunicare che la struttura non può essere concessa a codesta società in quanto la stessa sarà utilizzata per il medesimo periodo dalla Società Polisportiva Cerretese per lo svolgimento del campionato del settore giovanile e scuola calcio”
Negazione all’uso del campo sportivo alla Scuola Calcio Valle Titernina e concessione in modo esclusivo, 7 giorni su 7, alla nascente Scuola Calcio Polisportiva Cerretese.
Non ha interessato all’amministrazione comunale, come peraltro previsto dal “Regolamento per l’utilizzo del campo sportivo” vigente già dal 2003, verificare se c’erano le condizioni per la concessione dell’impianto sportivo anche alla Suola Calcio Valle Titernina.
Non ha interessato all’amministrazione comunale conoscere quanti ragazzi di Cerreto Sannita frequentano la “Scuola Calcio Valle Titernina” e, come peraltro previsto nel citato Regolamento, verificare se sussistono le condizioni per far coesistere le due scuole calcio in ossequio a quello spirito sportivo e di collaborazione che dovrebbe ispirare l’universo sportivo, specialmente nel settore giovanile, tanto decantato ma evidentemente pochissimo praticato.
Non ha interessato all’amministrazione comunale di quali e quanti disagi provocherà alle famiglie dei bambini cerretesi che frequentano la nostra Scuola Calcio sia per partecipare agli allenamenti che ai relativi campionati giovanili.
Invece il tutto si liquida in modo autoritario, freddo e impersonale in dispregio a quanto previsto dal “Regolamento per l’utilizzo del campo di calcio comunale”.
Insomma, niente di sportivo, niente di etico e niente che potesse garantire anche ai nostri allievi, che in maggioranza sono di Cerreto Sannita, di continuare a frequentare la nostra Scuola Calcio come hanno fatto per gli anni passati. Un’azione losca, squallida e con risvolti oscuri su cui avrò modo di intervenire successivamente visto che la questione non si fermerà qui.
E a chi innalza il vessillo del campanilismo dico semplicemente che, oltre a non essere sportivo è anche un ignorante e non ha conoscenza della storia; Cerreto Sannita e San Lorenzello sono un tutt’uno perché hanno sempre condiviso storia, cultura, arte e destino.
Se è questo lo spirito che deve animare lo sport a Cerreto Sannita c’è veramente da preoccuparsi e dovremmo seriamente riflettere su come viene inteso lo sport ed il suo insegnamento.
Grazie per l’attenzione.