Ospedale di Cerreto: richiesta dei sindaci senza intermediario alcunodi Gianluca D’Aronzo. Riteniamo, nonostante lo scarso ritorno che finora abbiamo registrato, che la via “istituzionale con evidenza pubblica” sia ancora l’unica possibile da seguire per poter sostenere le ragioni di un territorio sotto il profilo dell’esigenza sanitaria.

Ecco perché  abbiamo promosso ed attuato, come Comitato, un’iniziativa mirata a portare direttamente alla fonte, ovvero direttamente al Presidente Caldoro, senza intermediario alcuno, le informazioni utili a “salvare il salvabile”, consapevoli che questa modalità parte notevolmente in ritardo rispetto alla fase in cui il piano di rientro della spesa sanitaria regionale si trova attualmente.

L’iniziativa consiste nell’aver raccolto ed inviato una richiesta di incontro urgente tra i Sindaci del territorio coinvolto ed il Presidente Caldoro. Hanno aderito a questa iniziativa, firmando di proprio pungo la richiesta di incontro, il Sindaco di Castelvenere, Faicchio, Telese Terme, San Salvatore Telesino, Cusano Mutri, Solopaca, Puglianello, Paupisi, San Lorenzo Maggiore, Cerreto Sannita, San Lupo, Guardia Sanframondi, Pietraroia, San Lorenzello e Amorosi.

L’idea di base è, questa volta, che il “Territorio”  a cui più volte si è fatto riferimento in merito all’annosa questione del P.O. Maria delle Grazie, sia effettivamente rappresentato attraverso la massima autorità competente in ambito sanitario, ovvero i Sindaci dell’intero comprensorio.

Ci auguriamo che il Presidente Caldoro voglia tener conto di questa richiesta istituzionale e che permetta ai nostri rappresentanti di sostenere le ragioni di una protesta, oltreché ribadire l’assoluta esigenza di coprire il nostro territorio con una adeguata assistenza sanitaria.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa.

Per il Comitato Civico: Gianluca D’Aronzo

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2 Commenti

  1. Caro Gianluca,
    faccio a te ed al comitato il mio più cordiale in bocca al lupo per l’iniziativa istituzionale che avete intrapreso. Sinceramente penso che sul piano politico sia sicuramente la più valida, però bisogna anche tenere in considerazione che, quando miri direttamente al governatore della regione, in seguito, ove necessari, non esistono altri appigli; quindi siamo arrivati, in un modo o nell’altro al capolinea. Ed era ora.
    Con la stessa sincerità ti dico che io non sono molto ottimista. Hai letto la bozza del piano ospedaliero regionale che andrà in giunta? Si parla di chiusura di molti ospedali in tutta la regione ed in ogni provincia. Si definiscono quali ospedali dovranno accorparsi. Si ridefiniscono i Livelli di assistenza, della emergenza e del 118. Il piano di rientro regionale prevede la perdita di più di migliaio di posti letto, anche negli ospedali più grandi e più affermati. Senza ulteriormente scendere nei particolari del piano Ospedaliero Regionale, pensi veramente che il governatore possa cambiare un piano ospedaliero ed un piano di rientro economico, solo perchè un certo numero di sindaci del Sannio va a perorare la causa dell’Ospedale di Cerreto? Come potrebbe Caldoro tornare sui suoi passi senza provocare, politicamente ed amministrativamente, un effetto domino con proteste di altri emergenti comitati e con la richiesta di salvare tanti altri ospedali destinati alla chiusura, quali Bisaccia, Sant’Angelo Dei Lombardi, Agropoli, Mercato San Severino, Oliveto Citra, Ascalesi e San Gennaro e via dicendo? In bocca al lupo Gianluca, la vedo veramente dura; ma siamo in ogni caso al passo finale.
    Dammi notizie.
    Enzo Tripodi

  2. hai ragione su tutta la linea…poche speranze…quasi nessuna. E mi chiedo: l’alternativa qual è?
    Ritengo ancora di dovermi raccontare domani di aver fatto tutto quanto nelle mie possibilità per ovviare, fosse anche solo in parte, a ciò che ritengo un assurdità politica. Vedi, Enzo, se davvero chiudere Cerreto per aprire Sant’Agata producesse un risparmio in linea con i tagli messi in campo dalla Regione, allora pronuncerei anche io, come te, le parole: “era ora”!

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