di Adam Biondi. Eccellenza, con questa lettera aperta, divulgata sia tramite i mezzi di comunicazione locali e sia mediante l’ausilio di volantinaggio, intendo esprimerLe la mia amarezza e il mio più profondo dissenso in merito ad alcune sue affermazioni rilasciate sulla questione “Chiesa e pedofilia”.
Premetto che non sono iscritto ad alcun partito politico e che ripudio qualsiasi estremismo politico, sia esso comunista, fascista, nazionalista, populista ecc.; con questa nota, scritta in qualità di membro della Diocesi da Lei diretta, voglio semplicemente comprendere il suo modo di ragionare, assai diverso dal mio.
Giorni fa, navigando su internet, mi sono imbattuto in una notizia rilasciata dall’ASCA (Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale) datata 3-04-2010 e riportata anche sul sito internet della nostra Diocesi all’URL:http://www.diocesicerreto.it/index.php/il-vescovo/messaggi/85-pedofilia-mons-de-rosa-cantalamessa-gli-ebrei-sono-sempre-permalosi.html
All’interno di questo articolo Lei commentava la reazione della popolazione ebraica di fronte alle dure parole di Mons. Cantalamessa, ritrattate dopo poche ore da quest’ultimo.
Ebbene, nell’articolo che riporta la Sua firma, parlando di pedofilia si legge:
“[…] Non denuncerei alla polizia un prete accusato. Soprattutto se si e’ pentito sinceramente, lo toglierei di la’ e lo metterei in un posto dove non puo’ piu’ far male, dove avrebbe meno tentazioni […]”.
Credevo di aver sbagliato a leggere quindi ho riletto l’articolo più volte ma alla fine ho dovuto capacitarmi che le Sue parole erano proprio quelle. Non credevo che un teologo della Sua portata potesse rilasciare un tale parere anche alla luce degli innumerevoli scandali che da anni stravolgono la Chiesa Cattolica.
Ciò premesso chiedo pubblicamente a Lei, Mons. Michele De Rosa, quanto segue:
1 – Eccellenza, affermando che Lei non denuncerebbe un prete accusato di pedofilia specie dopo essersi pentito, può spiegarmi quale sia il Suo concetto di Giustizia? E quale fine farebbe il nostro sistema giudiziario e di rieducazione se i reati si iniziassero ad estinguere col solo pentimento?
2 – Eccellenza, affermando che Lei non denuncerebbe un prete accusato di pedofilia e che lo metterebbe ad un posto dove non può più far male, mi pone di fronte ad un dubbio di urgente gravità e che spero non sia fondato: e se nella nostra Diocesi, a nostra insaputa, Lei avrebbe già usato questo tipo di metodo?
3 – Eccellenza, non crede che queste Sue parole, unite a quelle di altri Suoi eminenti colleghi, siano responsabili di una sempre più forte mancanza di fiducia nella Chiesa Cattolica e specialmente nelle gerarchie ecclesiastiche?
4 – Eccellenza, con queste parole, specie dove Lei afferma che non denuncerebbe un prete accusato di pedofilia e che lo metterebbe ad un posto dove non potrebbe più far male, non crede che Lei abbia offeso le vittime di pedofilia?
5 – Eccellenza, da povero studente universitario quale sono, mi spiegherebbe il significato delle sconcertanti parole “lo metterei in un posto dove non puo’ piu’ far male, dove avrebbe meno tentazioni”?
Ciò detto La invito vivamente a recarsi presso una delle tante organizzazioni di volontariato che assistono le vittime di pedofilia per rendersi realmente conto della gravità e delle conseguenze che gli abusi hanno sui bambini e sulle bambine, confidando che in futuro Lei non usi più queste incresciose, arcaiche e sconcertanti parole.
Distinti saluti.
Cerreto Sannita, 23 luglio 2010
Adam Biondi**
Note:
* Vescovo della Diocesi di Cerreto – Telese – Sant’Agata de’ Goti; Segretario regionale C.E.I. Campania
** Studente universitario, membro di una associazione di volontariato contro la pedofilia
l’articolo di michele de rosa è di una gravità sconcertante sepero che chiarisca
Semplicemente intollerabile. Divulghero’ questo comunicato, per quanto mi e’ possibile. Dal 10 aprile si e’ rimasti indifferenti ? Chi ha maggiore contiguita’ con i rappresentanti della chiesa non ha nulla da dire ?
Per non parlare del titolo…bell’esempio di predicata ricerca di integrazione.
Grazie per la segnalazione.
Dopo aver scritto questo articolo credevo di dover fare le valigie e di andare via da Cerreto perché contraddire un vescovo, specie nelle nostre zone interne, è ancora considerato un “qualcosa da non fare”.
E invece sin da subito ho ricevuto complimenti, gratificazioni e sostegno anche da parte dei miei coetanei che spesso sono sordi a quello che succede intorno a loro.
Ringrazio tutti coloro che mi sostengono, non è facile essere l’unico ad esporsi, e perciò chiedo la collaborazione di tutti nel diffondere la notizia specie su Facebook.
Ringrazio infine ViviTelese ed i suoi amministratori; come sempre si è dimostrata una voce indipendente ed aperta alle istanze dei cittadini della Valle Telesina. Al contrario di qualche giornale che, o per sudditanza o per paura, si è “dimenticato” di pubblicare questa lettera aperta.
volevo sapere quale è stata la risposta di S.E. De Rosa
Sono indignata, come cittadina, come donna, come mamma e come psicoterapeuta.
I cittadini chiedono che la legge sia uguale per tutti, e che i preti che si macchiano di reati vergognosi e indegni siano tempestivamente assicurati alla giustizia, una volta che si sia appurata la loro colpevolezza. Nessuno vuole mettere alla gogna tutti i preti, ma che vengano giustamente condannati coloro per i quali sussistano le prove dell’abuso.
Il dolore dei bambini sessualmente abusati è indicibile.
E’ un dolore lancinante, profondo, innominabile, impensabile, imprevedibile. Non ci sono parole per dire, che colgano appieno l’orrore, l’impotenza, l’assurdità.
Indicibile perché non si può dire, non si deve dire, non si osa comunicare: rappresenta l’onta, lo sporco interiore, la colpa, la vergogna senza fine, la punizione, il vuoto di un corpo reificato, reso non solo oggetto ma carpito nella soggettività.
Il bambino abusato sviluppa una completa disistima di sé, la continua sensazione di essere indegno, di non meritare l’amore di nessuno, di non poter amare nessuno, di non valere assolutamente niente.
Indicibile è la violazione inscritta nel corpo, è la scissione con cui si vede quello che malauguratamente è ancora il proprio corpo, e che viene sentito come qualcosa di osceno alla mercè dello sguardo altrui, sguardo che ancora una volta può sondare, guardare, colpire, invadere, strisciare, penetrare.
Indicibile è dover convivere con chi dà orrore e dovrebbe dare riparo, con chi spaventa e oltraggia, mentre dovrebbe confortare.
Indicibile è il non avere parole che vengano credute, è l’ostinazione o la complicità di chi sa e non interviene, di genitori o educatori che pur di non “disgregare” la famiglia o la comunità parrocchiale fanno finta di non vedere.
I bimbi non hanno riparo: se non hanno parole hanno gesti, hanno giochi (i giochi in cui spesso ripropongono ciò che subiscono), hanno sintomi (diventano chiusi, ribelli, o magari instabili, ipercinetici, ipersessualizzati, strafottenti). Però i bimbi non hanno riparo: non è vero che questa cultura tutela l’infanzia. E’ una favola costruita a tavolino.
Noi adulti spesso non sappiamo ascoltare. Siamo distratti. I bimbi parlano in mille modi. Ma noi siamo distratti, o abbiamo fretta. O abbiamo paura.
I bimbi abusati non possono nemmeno attingere alla grande forza dell’indignazione. Non sanno che è possibile indignarsi, non sanno che ciò che capita a loro non è loro colpa.
Perciò è inaccettabile la posizione del Vescovo De Rosa, che ricalca, purtroppo, una frangia troppo numerosa della stessa Chiesa Cattolica. Mettere in discussione l’operato della Chiesa su questo punto (cioè il non aver mai denunciato all’autorità giudiziaria i preti pedofili, ma averli per lo più allontanati nella speranza -!- che non facessero più danni) resta su questo pontificato e su quelli precedenti come un macigno enorme a cui la storia, prima o poi, chiederà conto.
Carmela Longo
Caro Adam,
non ho il piacere di conoscerti ma voglio esprimerti dal profondo del cuore la mia più viva solidarietà. Senza mezzi termini metti in evidenza l’ipocrisia di chi si ostina a difendere il potere in barba agli insegnamenti di Cristo.
Ho sentito da una trasmissione televisiva (Anno Zero) che un prete pedofilo veniva continuamente “perdonato” perchè continuamente reiterava la sua “debolezza”. Centinaia di bambini e bambine hanno subito gli abusi di questo prete perchè ogni volta che veniva scoperto veniva trasferito in una parrocchia diversa. In pratica quando veniva scoperto le genti della comunità si allertavano e lo evitavano. Con il trasferimento in altra zona, il prete che era sconosciuto alla nuova comunità aveva la possibilità d’iniziare daccapo. Il “perdono” che la chiesa usa per coprire le sue vergogne è semplicemente penoso. Grazie per la tua denuncia.
Ti saluto con affetto.
Nel precedente messaggio avevo omesso il cognome.
Gent. mo adam biondi,
il nostro attuale vescovo non è nuovo a certe sviste ..il tuo appello chiarisce bene una situazione nota a noi tutti credenti e persone di buona volontà: mancanza di discernimento della storia in cui il nostro “buon” presule vive e dovrebbe spendersi.
Di buoni sacerdoti ne conosco tanti… ma restano buoni e basta perchè anche loro hanno il ben da fare con le parrocchie. Ma sono delle pecore senza pastore. Pastore che non possiamo minimamente paragonare a un mons. Nogaro -vescovo degli ultimi- o Bregantini -ex vescovo di Locri- che hanno pagato di persona per le loro scelte di campo -chiaramente controcorrente e coerenti al Vangelo-.
Qui invece ci troviamo di fronte a una persona che pur non interessandosi in prima persona dei disoccupati e della crisi che viviamo -all’ epoca scrisse che stavamo tutti bene!!!- organizza la settimana sociale. Ed ancora: che se ne fa dei malati e degli anziani? Un viaggio a Lourdes.. o un pellegrinaggio a Montevergine. Dei tossicodipendenti? Niente. Dei giovani e del loro futuro? Demagogia spicciola su qualche giornale che ancora non si vergogna di pubblicare le sue idee.
Ma la verità si impone da sola.. come vedi. E non bisogna vergognarsi di denunciare l’ oppressione da qualunque parte venga -solo così si è veri cristiani e uomini con la spina dorsale-.
Ti rimando a un link di vivitelese che credo ti potrà chiarire altre cose: una lettera che ho scritto a don franco piazza nel 2009 -a cui ovviamente non c’è stata risposta!-. Coraggio. E non scoraggiarti.
Il link è questo:
http://archivio.vivitelese.it/_%20archivio%202009/dossier%202009/TEMA%20Crogiuolo/Giletta1.htm
Bravissimo Adam! Ti ammiro per la calma con la quale hai scritto la lettera; non ne sarei stato capace. Con stima il tuo prof.
Ciao Adam,
ho apprezzato molto il tuo intervento.Dire ciò che si pensa ed assumersene le responsabilità, è indice di grande maturità.Ciò, soprattutto in questa nostra società dove l’accidia e l’ipocrisia sono ormai generalizzate.Quanto alla divulgazione della nota, credo di poterti dare una mano.Chiedi alla redazione il mio indirizzo mail, che autorizzo sin da ora a fornirti, e sentiamoci.
“[…] Non denuncerei alla polizia un prete accusato. Soprattutto se si e’ pentito sinceramente, lo toglierei di la’ e lo metterei in un posto dove non puo’ piu’ far male, dove avrebbe meno tentazioni […]”. Tale affermazione è di una gravità inaudita. Grazie Adam per la tua segnalazione e per la tua lettera, e complimenti per il coraggio che hai avuto.
Alfonso.
Come vedi, Adam, non sei da solo ma in buona compagnia…C’è tanta gente che ti sostiene e che è in grado di premiare il coraggio della tua denuncia.
Leggendo questo articolo ed i relativi commenti, sono rimasto letteralmente sconcertato e turbato; sconcertato dall’art. del Vescovo di Cerreto e turbato dal commento della Dott.ssa Longo che mi ha condotto, con le sue parole, nella tragedia di un bambino abusato. Forse sono rimasto così scosso perché ho dei nipotini e mi sono messo per un attimo nei panni di chi subisce l’abuso.
Nel suo articolo Il vescovo dice: non denuncerei alla polizia un prete accusato. Soprattutto se si è pentito sinceramente……..
Ci troviamo di fronte ad un “reo confesso”. E poi conclude ” io voglio bene ai miei preti”.
Questo finale ad effetto mi ha fatto venire i brividi ed allora, in aggiunta alle domande del sig. Biondi, al quale va tutta mia considerazione, vorrei porre anche io un paio di quesiti al S.E il Vescovo.
1- Eccellenza, potrebbe precisare cosa intende dire con l’espressione ” io voglio bene ai miei preti”, dopo aver
affermato che non li denuncerebbe?
2- Eccellenza, Lei ha affermato che non denuncerebbe il reato di pedofilia commesso da uno dei suoi preti ai quali
vuole bene. Vale solo per il reato di pedofilia?
Riccardo.
Ringrazio tutti per i commenti!!
Domani mattina inizierò a distribuire i volantini della lettera aperta a Telese sperando di coprire nei prossimi giorni i paesi maggiori della Diocesi in modo di informare più persone possibili su come la pensa il nostro vescovo sulla pedofilia.
Se c’è qualcuno che vuole dare una mano organizzativa (distribuzione o stampa dei volantini) mi faccia sapere.
Grazie!
Condivido lo spirito della tua denuncia Adam, con lo spirito e la consapevolezza che la difesa dei diritti dell’infanzia siano sempre tutelati e nessuno, ripeto nessuno, ha il diritto d’infrangerli.
flaviano di santo
Complimenti , caro Adam, per la pacatezza, per la serenità ma anche per la fermezza con cui hai affrontato un argomento difficile, spinoso ed imbarazzante; immagino anche che tu sia conscio di aver messo le mani in un vespaio e che da questa tua denuzia potrebbe svilupparsi una dialettica, telematica e non, con la Curia Arcivescovile che non sarà facile affrontare e che potrebbe coinvolgere settori diversi, cristiani, laici ed istituzionali, della nostra società. Inj nbocca al lupo e grazie per aver stimolato una problematica così profonda.
Enzo Tripodi
Per non prendere sviste e chiarirsi le idee sull’ argomento vorrei invitare ognuno a leggere con attenzione ciò che troverete in questo link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Casi_di_pedofilia_all%27interno_della_Chiesa_cattolica