Le zucche ci salveranno dagli inceneritoridi Carmela Longo. (Comitato civico No inceneritore a San Salvatore Telesino)  Venerdì 23 luglio 2010,  si terrà la proiezione di spezzoni liberamente tratti dal film “Il pianeta Verde” (Francia 1996), di Coline Serreau, a  San Salvatore Telesino in via Pezza (nei pressi dell’antico anfiteatro), presso l’aia di Maria Pia Cutillo, nell’ambito de “I colori del cinema che si proiettano nelle coscienze (rassegna della biodiversità e della coesione sociale).

L’incontro costituirà l’occasione per un  viaggio nel paziente – diverso- bio- cammino del seminare, piantare, raccogliere e mangiare in un paese di provincia. Il film, intervallato dalla  proiezione di foto liberamente scattate nell’orto, fornisce infatti un momento di riflessione e stimola il confronto circa i temi inerenti la continua, vergognosa privatizzazione delle risorse naturali e l’erosione dei beni e dei servizi comuni. Gli interessi di pochi, infatti, determinano ricadute disastrose in termini di sostenibilità ecologica e di sopravvivenza sociale.
Concepire il pianeta come una grande comunità e come un bene comune inalienabile a tutte le forme di vita che lo popolano significa ritornare alla terra, ascoltare il suo battito, imparare a rispettarla, a non forzare i cicli naturali, a non bombardarla con tecniche invasive e drogastiche: una terra sollecitata a  dare sempre più-sempre più, a produrre incessantemente e con ogni mezzo.

Ma la terra così non ce la fa, e non ce la possiamo fare noi.

Questo sappiamo: la terra non appartiene all’uomo; è l’uomo che appartiene alla terra. Questo sappiamo. Ogni cosa è correlata come il sangue che unisce la nostra famiglia. Ogni cosa è correlata.” (dal discorso del capo indiano Seattle al presidente degli Stati Uniti).
A fronte di tale situazione, la difesa dei beni comuni costituisce l’espressione più alta di una concezione democratica dell’economia, in cui sono rispettati i diritti fondamentali dell’uomo, degli animali e di tutte le creature con cui ci troviamo a condividere la nostra esperienza sulla terra.

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