
di Albina Ciarleglio. Silenzio tutto intorno, l’odore del legno della scrivania, una luce a illuminarti il piccolo scrigno di sapere che hai appena sfilato dallo scaffale. Chi ama la lettura sa cosa si prova a trascorrere qualche ora in quei luoghi, a volte affollati eppure incredibilmente silenziosi, detti biblioteche. In questi luoghi i veri protagonisti sono i libri, fermi e dritti al loro posto si lasciano prendere e aprire arricchendoci con le loro notizie. Che appartengano al passato o che siano pubblicazioni recentissime hanno sempre qualcosa da insegnarci: una frase, un racconto, un’informazione, un’immagine. A volte hanno il potere di lasciare dentro di noi un segno che spesso resta indelebile ricordo legato al luogo, al paese, al posto in cui l’abbiamo vissuto. Ogni volta che apriamo un libro è una nuova esperienza, un viaggio nel passato o nel futuro, un cammino dentro noi stessi che, in silenzio e in raccoglimento, siamo disposti a recepire, a sistemare sapere, a conoscere. Tutto questo è possibile anche nel nostro paese.
A Cerreto da qualche anno, presso il Palazzo del Genio, è stata aperta la Biblioteca comunale. Gli ambienti sono accoglienti, curati nel dettaglio, provvisti di postazioni internet, ma, ciò che colpisce, è la scarsa quantità di libri in essi contenuta. E’ come ricevere un regalo misero impacchettato in una bellissima scatola, quanta delusione!
Dalla biblioteca di un paese come il nostro ci si aspetterebbe una consistenza che includa i classici della letteratura e le principali opere degli autori cerretesi, i libri per ragazzi e le diverse pubblicazioni degli storici locali, le enciclopedie e i trattati scientifico-naturalistici sulla zona. Cerreto viene spesso annoverata per aver dato i natali a letterati e studiosi illustri che con le loro opere hanno diffuso le principali notizie storiche, naturalistiche e culturali della cittadina. Le pubblicazioni, i manoscritti, i saggi, gli articoli e i componimenti che costituiscono il patrimonio librario cerretese sono conservati presso biblioteche provinciali, regionali o nazionali. I testi della biblioteca cerretese inoltre non sono né ordinati secondo le vigenti regole di catalogazione italiana né sorvegliati da personale qualificato. Non c’è un regolamento interno che preveda corrette e precise modalità di raccolta, di catalogazione, di accesso e prestito.
Nella manutenzione e nella gestione di una biblioteca si rende necessaria la costante acquisizione di testi nuovi e disparati al fine di promuovere manifestazioni e attività volte ad interessare e ad avvicinare alla lettura anche il pubblico più giovane e meno attento alla cultura locale. Una meravigliosa scatola chiusa a prendere polvere su uno scaffale non serve. Il nostro territorio è ricco di risorse e una biblioteca comunale rappresenta, non meno di altre istituzioni, un centro propulsore di cultura e di sapere soprattutto in realtà come Cerreto Sannita, paese ricco di storia e centro nevralgico dell’intero patrimonio culturale locale.
Albina Ciarleglio, responsabile “Cultura e Istruzione”
dell’associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto”
cara albina mi è piaciuto molto leggere il tuo intervento sulla bibioteca di Cerreto. Le tue considerazioni valgono per quasi tutte le biblioteche dei piccoli paesi. Credo che siano luoghi un pò abbandonati, forse anche perchè molti, avendo i computer in casa, non hanno più bisogno di andare a cercare altrove. Forse i forum dei giovani potrebbero farle diventare una realtà più viva, utilizzandole anche come momenti di incontro e socializzazione. Presentare, per esempio, libri potrebbe essere un’idea. Perchè, poi, non coinvolgere anche le università che si trovano sul territorio? Storia, cultura, tradizioni, ambiente, tante idee…