di Giovanni Pio Marenna. La linea portata avanti sulla questione ospedale non ha prodotto grandi risultati. Per cercare di capire cosa fare dovremmo partire da un’analisi obiettiva della situazione. E’ stato fallimentare, fino a d oggi, sedersi ai tavoli con chi aveva già in mente da tempo il destino del nostro ospedale “Maria S.S. delle Grazie”. E’ stato oltraggioso verso i cittadini utilizzare copiosi ed odiosi spot propagandistici durante le ultime elezioni regionali. E’ sembrata improvvisata la strategia di campare alla giornata fin quando il malato respirava. Forse avrebbe avuto maggior senso porre in essere iniziative forti ed azioni eclatanti a tutela del nostro Ospedale prima delle Regionali (e più volte le abbiamo elencate e sollecitate). Sicuramente è poco produttivo sentire continuamente qualcuno vantarsi di improbabili successi ottenuti, di inverosimili cronoprogrammi fermati, di controproposte illusoriamente accolte ora da Bassolino, ora dal nuovo consigliere del presidente alla Sanità Calabrò, di fantasiose promesse, strappate a questo o a quello, puntualmente disattese dopo aver percepito i voti nelle ultime elezioni Regionali in nome di una salvezza dell’ospedale che, ad oggi, non è avvenuta. Bisogna prendere atto del reale stato di fatto, non dobbiamo nasconderci niente perché altrimenti si prenderebbero nuovamente in giro i cerretesi, e considerato che la deputazione sannita finora è stata latitante ed assente sul problema della riconversione del nostro presidio ospedaliero, che fare? Fallite le trattative, per evitare che il nuovo piano di rientro del deficit sanitario trasformi il nostro nosocomio in una struttura polispecialistica per la salute (che nessuno finora si è degnato nemmeno di spiegarci in cosa consisterà), togliendogli ogni attività ospedaliera (questo, invece, è specificato a chiare lettere), qual è l’ultima strada da percorrere? Stiamo ancora in tempo a promuovere azioni incisive per far rientrare i buoi nella stalla? E la deputazione sannita, assente anche l’altra sera nel Consiglio Comunale, che iniziative intende sostenere per afferrare per i capelli una situazione disperata che è precipitata? Il Piano del sub-commissario Zuccatelli, valutato dalla nuova Giunta regionale ed inviato ai Ministeri dell’Economia e della Salute, è peggiorativo della legge 16/2008 perché sottrarrebbe al nostro ospedale anche le restanti funzioni che ci stanno oggi. Chiusura delle sale operatorie e cancellazione dal circuito della rete delle emergenze. Pezzo pezzo stanno togliendo i mattoni. E con essi la speranza che il muro resti in piedi. Noi un percorso ragionevole lo avevamo ideato ed esposto. Per tutta risposta siamo stati derisi e scherniti. In mezzo a questo cumulo di macerie quale altra via credibile ci resta? Concentriamoci sulla ricerca di soluzioni, sapendo che quelle trovate all’unanimità (da noi fortemente e caparbiamente ricercata) nell’ultimo Consiglio Comunale sono solo un piccolo granello di sabbia, comunque importanti per cercare di fermare il perverso meccanismo messo in atto. Attendiamo, con l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione, che i nostri rappresentanti regionali e nazionali vengano venerdì in Consiglio Comunale ad indicarci strade certe per evitare la riconversione del nostro ospedale, evitando di raccontarci la favoletta che la struttura oggi si ridimensiona e domani si potenzierà.
GRUPPO CONSILIARE “DA SEMPRE PER CERRETO”
(i consiglieri comunali Roberto Stanziano, Sebastiano Ricci, Rocco Corvaglia,
Giovanni Pio Marenna e Giuseppe Fappiano)