di Gianluca D’Aronzo. Noi abbiamo un sacco di cose da dire ma, non so perché, in questi ultimi tempi abbiamo la sensazione che non ci si voglia dare troppe occasioni per intervenire pubblicamente. Prendiamo atto che la politica locale pare tutta indaffarata ora ad organizzare a destra e a manca incontri pubblici sul tema “Chiusura dell’Ospedale di Cerreto”. Incontri aperti a molti, ma non a tutti. In particolare non ad uno degli attori principali, forse all’unico vero “attore antagonista” dell’intera vicenda: il nostro Comitato Civico. Il riferimento è ai due incontri sul tema organizzati una prima volta a San Lorenzello, dove il Comitato non solo non era stato invitato, ma quando si è presentato spontaneamente ha dovuto “trattare energicamente” la propria presenza. Ma si dice che era un incontro “tecnico”, aperto ai soli sindaci del territorio nonché alla rappresentanza provinciale. E noi? Noi non abbiamo alcun titolo per esprimere i nostri pensieri: la politica non ci compete, noi dobbiamo solo occupare tetti e superstrade. In verità va detto che poi abbiamo partecipato ed abbiamo anche potuto esprimere la nostra opinione, grazie alla benevolenza del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale di San Lorenzello, sapete com’è: eravamo raccomandati.
Una seconda occasione di incontro pubblico sul tema si è tenuta poi a Cerreto Sannita, mediante un Consiglio Comunale straordinario a tema unico, la cui convocazione è stata richiesta da cinque consiglieri dell’attuale maggioranza (anche se in alcuni passaggi non ci è sembrato proprio così). Anche tale Consiglio era aperto a tutti i sindaci e all’intera deputazione sannita, ma non aperto al punto di vista del Comitato. A dire il vero, prima di sentire la parola “comitato” abbiamo dovuto attendere circa 50 minuti. Poi si è sostanzialmente reso necessario pronunciarla.
Nessun problema perché come leggete, abbiamo comunque intenzione di dire la nostra, e lo facciamo creandoci da soli le occasioni per fornire anche alcune precisazioni e interpretazioni sui temi trattati nelle sedi ove non siamo ammessi. Quindi, tanto per chiudere questa finestra, troviamo quantomeno curioso che, dopo aver chiesto per mesi degli incontri pubblici sul tema Ospedale Maria delle Grazie, non ci venga data la possibilità di esprimerci e che, invece, venga ampiamente elargita a personaggi che, per quanto esprimano dei concetti interessanti da ascoltare, si sono finora messi in mostra o un’unica volta attraverso atti formali e non sostanziali, oppure mai
Ma ora, per rendere interessante questo scritto dobbiamo rispondere ad una domanda: …e se avessimo potuto parlare, cosa avremmo detto?
Bhè, dopo aver assistito a ciò che è accaduto a Cerreto Sannita, per primo avremmo dichiarato il sostanziale fallimento della politica locale; di tutta la politica locale, di maggioranza e di opposizione. Non solo per i contenuti proposti ma anche per la modalità con cui sono stati gestiti. Ci si ostina a voler individuare le responsabilità della imminente chiusura dell’Ospedale oppure a chiedersi il “perché” è finita così.
E’ come se io fossi caduto in un fiume e non sapessi nuotare, e con tutte le mie forze urlassi “aiuto….aiuto…. aiutatemi …”. E sulla sponda le persone mi osservassero annegare e con acuto interesse si chiedessero: “ma come ha fatto a cadere?”; “ma chi avrà costruito un argine così scivoloso?!”; “perché ha voluto passeggiare proprio su quell’argine?”. E mentre io continuo ad urlare annaspando e con l’acqua che mi toglie il respiro, queste persone continuano a ricercare il “perché” io sono finito in acqua. Bene, se fossi in una situazione del genere, vorrei uno che, invece di chiedersi un inutile “perché”, allungasse una mano e mi tirasse fuori dai guai. Pensateci bene signori politici: avrà senso chiedersi il “perché” solo se l’Ospedale resterà aperto.
Forse si vuole far leva sui “perché” per attaccare questo o quel personaggio, con una finalità che non riguarda l’Ospedale di Cerreto, questo è però un altro film: basta saperlo per decidere se guardarlo!
Una ulteriore osservazione va fatta su quante e quali iniziative pubbliche verranno fatte da qui in avanti aventi per tema l’Ospedale di Cerreto. Ci chiediamo come mai adesso e non prima. Sono mesi che come Comitato abbiamo chiesto iniziative pubbliche con il totale coinvolgimento dell’intero territorio. Sono mesi che abbiamo chiesto un incontro tra sindaci del territorio e la deputazione sannita affinché si adottasse una strategia unica, condivisa e avente come propulsore l’unità delle forze istituzionali del nostro territorio. Non ci siamo mai riusciti.
Quanto sostiene il Sindaco di Cerreto Dott. Santagata e peraltro vero: era stato effettivamente organizzato un incontro di questo tipo il 18 giugno, e sotto l’invito c’era anche la mia firma come rappresentante del Comitato. Ciò che però va precisato è che quell’incontro è stato da egli stesso annullato e, dal nostro punto di vista, ingiustificatamente. C’era in contemporanea un altro evento a Puglianello, questo sì. D’altronde a chiunque di noi capita di avere due o tre cose importanti da fare contemporaneamente: ecco perché esistono le priorità.
La verità è che il Sindaco Santagata non condivide la modalità pubblica dell’azione politica. Lo ha più volte dichiarato anche pubblicamente: “la politica non si fa con gli incontri pubblici”, questo è quello che sostiene. Pur riconoscendo al Sindaco Santagata un attivismo considerevole nella vicenda Ospedale, credo che quella non sia la politica in generale, ma che sia la “sua politica”. Io credo invece che esista una politica della evidenza delle azioni messe in campo, una politica della trasparenza e una trasparenza della politica: azioni politiche evidenti rispetto alle quali poterne misurare l’utilità e l’efficacia. E’ questo l’unico modo per decidere di cambiare una strategia quando ci si accorge che non produce risultati. Si è invece pensato a lungo che il successo dell’operazione Ospedale Maria delle Grazie dipendesse dalla “raccomandazione” di un politico. Si è scambiato in più di una occasione il diritto alla salute con un favore praticamente personale. E si è prestato il fianco, purtroppo, alle chiacchiere, alle prese in giro, alle promesse fatte e mai mantenute. Ma Lei non deve mollare Sindaco Santagata: un errore è spesso un risorsa se si continua a perseguire l’obiettivo. E, inoltre, in un silenzio assordante (quello di tutte la altre istituzioni locali), spesso ascoltare una canzone, anche se un po’ stonata, è meglio che morire di solitudine. Che si provi però a questo punto a mettere insieme un’orchestra, ad accordare gli strumenti e a suonare tutti insieme, senza per questo annullare le differenze politiche. Se l’obiettivo è comune, quelle differenze hanno un valore inestimabile. Una lotta senza distinzioni politiche è un’utopia. Ci piacerebbe vederle tutte quelle differenze politiche, ed averle tutte una affianco all’altra verso un’unica direzione: salvare l’Ospedale Maria delle Grazie.
Venerdì o lunedì prossimo (o mai più), dipende da cosa avrà prodotto il Consiglio Comunale di Cerreto, avremo l’ultima occasione per trasporre sul piano territoriale la vicenda dell’Ospedale. Ci auguriamo questa volta la presenza di un Territorio vero, rappresentato nella sua pienezza attraverso le cariche istituzionali a cui il territorio medesimo ha dato mandato: tutti i Sindaci, tutti i Consiglieri Provinciali con il loro Presidente, tutti i Consiglieri Regionali e tutti i Deputati. Tutti differenti e, proprio per questo, tutti responsabili.
E noi? Bhè, che ci sia data la parola o meno, come sempre, noi ci saremo.
Comitato Civico
“No alla chiusura dell’Ospedale Maria delle Grazie”
Per il Comitato Civico: Gianluca D’Aronzo
caro Gianluca,
come vedi seguo molto da vicino le vicende del Comitato che rappresenti e più in generale “la vicenda Ospedale di Cerreto”. Ho letto più volte il tuo ultimo post e devo dire che le considerazioni che fai sono indubbiamente veritiere e polticamente molto perspicaci. Tu hai colpito perfettamente nel segno. La politica locale, i politici locali, i responsabili politico-amministrativi locali, preferiscono o tacere, e ce ne sono molti che dovrebbero invece parlare perche di verità sull’ospedale di Cerreto ne conoscono tante, o mescolano nel torbido andando alla ricerca delle cause, identificando presunte responsabilità politiche, vere o false, usano la vicenda per attaccare gli avversari politici di turno, glorificano le loro posizioni politiche con il classico…”io l’avevo detto..” o “io lo avrei fatto..” .
Tutto questo naturalmente senza dare o trovare soluzioni; in primis perchè non hanno la capacità tecnica di trovare soluzione e secondariamente perchè le decisioni vere sulla politica regionale, soprattutto in sanità, vengono prese a livelli sicuramente più elevati di loro. Questo significa menare il can per l’aia. Darsi da fare per poi non fare niente. Gianluca le soluzioni tecniche per salvare almeno in parte, l’ospedale di Cerreto ci sarebbero. Spetta solo ai tecnici ed ai politici lungimiranti e che hanno veramente a cuore le sorti del territorio, assumersi queste responsabilità e perseguire l’intento a costo di mettere le mani in un vespaio. Sta proprio qui il punto. Chi ha interesse a mettere le mani in un vespaio che altri ed in altri tempi hanno montato?