
di Raffaella Vitelli. Domani l’ultimo appuntamento con amoTe/Amorosi Teatro Festival, prima edizione della bella rassegna che ha portato in scena, durante la scorsa settimana (1 e 4 luglio), il monologo sulle donne di Rosaria De Cicco e lo psicodramma Xanax della compagnia Claet. Per la chiusura del festival Da domani mi alzo tardi, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo, un racconto ispirato alla storia d’amore del grande Massimo Troisi e Anna Pavignano, interprete e autrice del testo.
Un intenso viaggio nel tempo per ripercorrere alcune pagine della sua storia con Massimo Troisi, attraverso foto inedite, filmati mai visti, episodi della vita personale e artistica dell’attore napoletano mai dimenticato dal suo pubblico. La voce di Anna Pavignano sarà supportata dalla chitarra di Alfredo Morabito che ha composto le musiche dello spettacolo. Immaginando che il protagonista de Il Postino non sia morto al termine delle riprese del suo ultimo film, ma solo ritiratosi in campagna, la Pavignano decide di raccontarne l’ipotetico ritorno a Roma, il suo riavvicinarsi alla vita di prima, alla sua casa, agli amici, al lavoro.
Il desiderio di sentire vicina una persona amata, stimata, piacevolmente ingombrante nella sua vita, è il motore che spinge la scrittrice a riallacciare i fili di una sua esistenza immaginaria. Alternando aneddoti sulla preparazione delle pellicole più note del regista napoletano e memorie così fortemente personali da risultare a tratti troppo intime per essere lette, Anna Pavignano si lascia trasportare dalle emozioni e crea un’alternativa a una realtà che molti non avrebbero voluto. Una nuova vita che sembra vera, che si desidera vera o che semplicemente si inventa, per sfuggire alla tremenda immutabilità del passato. Ma il cuore “difettoso” di Troisi l’ha portato via agli amici, agli affetti, al pubblico che sempre ricorda il ragazzo timido e a prima vista impacciato che con i suoi due compagni di ventura, “emigranti” per amor del teatro, tante volte l’ha fatto ridere con i suoi tic, la parlata balbettante dal forte accento partenopeo, le sue battute surreali e surreali, irresistibili arrivando fino all’Oscar.
Il ritratto che Anna Pavignano disegna è teso a ricordare più l’uomo più che l’artista, sebbene fosse difficile distinguere l’uno dall’altro. Ci parla del Troisi che quando usciva in compagnia faceva divertire gratis e per questo non pagava mai la cena, del Troisi che si faceva prendere dalla pigrizia e dormiva fino alle due del pomeriggio e che in questa sua vita immaginata, per migliorarsi, decide di alzarsi tardi anziché tardissimo come di sua abitudine.
Cortile Palazzo Pontillo via Sebastiano Maturi, 37 Amorosi (BN)