di Giovanni Pio Marenna. La rimozione dell’ospedale “Maria S.S. delle Grazie” di Cerreto Sannita dal circuito della rete delle emergenze avvenuta perché sono ancora chiuse le sale operatorie è l’ennesima tegola che si abbatte sulla nostra comunità. E, probabilmente, la risposta al nostro interrogativo di qualche settimana fa sull’ambigua e preoccupante taciturnità del sindaco. Certo, dopo questo provvedimento, se i buoi non sono scappati, poco ci manca purtroppo. Il triste sospetto, che ci attanagliava e ci attanaglia tuttora, è che mentre ci si occupa di sistemare le sale operatorie, in “qualche altra stanza” si programmi il futuro del Presidio Ospedaliero “Maria S.S. delle Grazie”.
Intorno a questo marasma, la cittadinanza continua ad essere avvolta dal solito silenzio assordante.
Quello di chi, indaffarato con le verifiche di maggioranza, non ha il tempo di occuparsi della questione.
Quello di chi, fiducioso di risolvere la situazione sistemando le sale operatorie, il poco tempo rimasto lo perde e con esso l’obiettivo principale: scongiurare il pericolo di una riconversione del nostro presidio ospedaliero, prevista dalla legge 16/2008 e dalle aggiunte peggiorative del piano sanitario del sub-commissario Zuccatelli, che la nuova Giunta regionale sta valutando.
Quello di chi, rassicurato dai politicanti di turno che per elemosinare voti hanno promesso mari, monti e colline, se ne sta tranquillo e beato a curarsi i suoi orticelli non curandosi delle sorti dell’ospedale. E “aivoglia” i cerretesi a cantargli saggiamente “Nessun dorma”. Meglio una “Ninna nanna”.
Le ambulanze del 118, per il momento, non trasporteranno pazienti all’ospedale “Maria S.S. delle Grazie” di Cerreto Sannita. Questo lo stato dell’arte…
Non si provi neanche lontanamente ad addossare colpe alla minoranza per la mancata approvazione della variazione di bilancio presentata nell’ultimo consiglio comunale con il pretesto che, nell’ambito del calderone di variazioni, vi era anche il pagamento di un professionista che si occupasse della ristrutturazione delle sale operatorie.
Con senso di responsabilità, l’opposizione aveva proposto di spezzettare il pacchetto di modifiche, comunicando in quel caso il voto favorevole su alcune di esse. Ma il sindaco, ancora una volta, invece di pensare al bene del paese ha preferito continuare a muso duro sulla linea dell’arroganza, ostinandosi a far votare sull’intero provvedimento, all’interno del quale era compresa anche una modifica delle linee programmatiche, con l’innesto di nuove figure professionali nell’Ufficio Tecnico, che chiaramente non si poteva chiedere all’opposizione, che non ha condiviso nulla del percorso politico di questa amministrazione, di votare.
Tutto questo ci ha impedito di essere favorevoli alla proposta del sindaco perché significava la condivisione di un progetto amministrativo da Torre di Babele, privo di fondamento reale e concreto, che, peraltro, non condividevamo un anno fa quando ci siamo presentati alle elezioni e tanto più non ci appartiene oggi, dopo aver visto l’opera annuale di questi sedicenti amministratori.
Non si provi neanche lontanamente a raccontare che per salvare l’Ospedale bisogna dire di sì a tutto quello che ci viene maldestramente propinato per finire di affossare Cerreto perché, in tutta onestà, ci viene il dubbio che sia la volontà precisa e chirurgica di altri quella di non voler salvare questo nosocomio. Inoltre se un amministratore avesse seriamente a cuore il destino dell’Ospedale, eviterebbe di inserire l’argomento in calderoni di qualunque tipo, strumentalizzando una questione così delicata per farsi approvare anche altre cose poco chiare e molto discutibili.
Che il dado sia tratto o meno non ci è dato ancora saperlo. Ci auguriamo, naturalmente, di no. Tra qualche settimana capiremo se quei buoi sono definitivamente scappati e se la posizione in cui ci troviamo adesso è quella all’ombra dell’ultimo sole. Nel continuare la battaglia non possiamo che ripetere, come un disco rotto, due semplici concetti che strilliamo a squarciagola da più di un anno:
1) L’Ospedale non va riconvertito, deve rimanere così com’era, anche senza rampa di accesso al P.S.!!!
2) Non bastava soltanto sedersi ai tavoli della politica, ma erano necessarie azioni forti ed eclatanti prima delle Regionali e non…….“a babbo morto”
GRUPPO CONSILIARE “DA SEMPRE PER CERRETO”
(i consiglieri comunali Roberto Stanziano, Sebastiano Ricci, Rocco Corvaglia,
Giovanni Pio Marenna e Giuseppe Fappiano)