di Aldo Maturo. Mi sono andato a rileggere il mio intervento (Ma a Telese il cielo non è più blu) per capire la lettera che mi ha scritto Giovanni Lombardi : A colpi di
machete. Ha ragione. Volendo mi si può anche far dire che volevo rimproverare l’autore per averci offerto quelle immagini a poche ore dalla stagione estiva, quando tanta gente può anche programmare un soggiorno o una visita alle storiche Terme. Mi dispiace se ho dato adito a tale ipotesi perché l’intento era esattamente l’opposto. Voglio continuare ad illudermi che la telecamera sia andata alla ricerca degli angoli più devastati delle Terme non per motivi strumentali, ma per denunziare comunque un degrado che offende il sentimento di tutta la cittadinanza, per denunziare lo stato di abbrutimento della principale risorsa economica locale anche se escludo che le Terme siano solo espressione di quel collage.
Limata ha fatto un buon lavoro e io volevo essere solidale con la sua provocazione, sottolineare che a fronte di un simile messaggio nessuno, Terme, Comune, Pro Loco abbiano sentito il dovere, il bisogno, la necessità di rispondere al messaggio traumatizzante inviato da quelle immagini.
Telese ha (aveva ?!?) solo le Terme e non può tollerare che siano ridotte in quello stato. Al silenzio delle persone deputate a intervenire bisogna dare un significato. O il messaggio è falso (ma va dimostrato), o non gliene frega niente (ma allora è ora che si vada a casina), o si ignora per evitare di dargli più importanza (ed è l’arroganza del potere).
Forse quest’ultima è l’ipotesi più accreditata. Da osservatore esterno e da alcuni commenti del sito vedo che le Terme sono diventate la chiave per aprire forzieri più appetibili, sono servite come background per entrare nei salotti nazionali della politica e della finanza. Ormai il vecchio biglietto da visita “Terme di Telese” può anche finire in un cassetto perché dal piatto si sono raccolti i frutti preziosi coltivati da anni ed anni di giochi di corridoio in attesa di intessere quelle alleanze rilevatesi preziose.
Le Terme possono aspettare. Sono abituate da 100 anni a sopravvivere e a distribuire per qualche mese le mollichine ai telesini. Si è vero, ogni tanto qualcuno rompe, ma sono strizzichi d’ acqua che si perdono lungo i marciapiedi. Le mollichine non sono per tutti ed allora ci si mette in fila in religioso silenzio. Meglio di niente.
E’ l’aspetto più deteriore del problema perché così giorno dopo giorno ci si immunizza e certe immagini diventano talmente abitudinarie da non metterle più a fuoco. E’ un anestetico mentale che addormenta gli animi, impoverisce lo spirito e consente alle lobby di imperare sovrane.
Le parole di Aldo sono molto aderenti al mio pensiero e mi rammarico d’intervenire in ritardo. Quando ho visto quelle immagini in questione mi è venuto alla mente lo squallido episodio del depuratore di Cuma dello scorso anno, quando gli operai per manifestare un loro disagio hanno lasciato i liquami in mare. Come in quel caso la ‘merda’ torna sui propri figli che affollano quelle spiagge… quella forma di giornalismo che cita Giovanni Lombardi, francamente, non ne condivido le conclusioni. A mio avviso c’è solo da constatare l’incapacità di un giornalismo capace d’informare con dati veri, inchieste, e di promuovere la denuncia attraverso una class action nelle vie istituzionali. Quando l’incapacità di fare una buona informazione si fonde poi con le contaminazioni ‘gabbibbesche’ e tanto provincialismo, fate voi…ma come hanno insegnato i gestori del sito, direi che è un video offensivo e ne chiederei la rimozione.
“…direi che è un video offensivo e ne chiederei la rimozione…” Addirittura!!! Come direbbe il politico Cetto Laqualunque: “avìmu Catone il censore, campione del nazionalismo telesino!!!”. E ancora: “…c’è solo da constatare l’incapacità di un giornalismo capace d’informare con dati veri…” Per la serie: ma chi sei? Indro Montanelli? E dove pensi di stare? Sul Corriere della Sera??? (e pure li…). Guarda che si sta parlando proprio di questo. Hai mai avuto la possibilità di discutere di bilanci trasparenti? E di piani di gestione? E di confrontare proposte alternative?
Saluti
Francamente credo che sia ingiusto parlare di rimozione del video, anche perchè le immagini parlano da sole. A meno che non si voglia rimuovere la verità, che pure è davanti ai nostri occhi da decenni…Aspettiamo con fiducia che il nuovo consorzio idrotermale renda trasparenti tutte le informazioni sulle Terme, anche i dati numerici e quant’altro, affinchè i cittadini sappiano sempre come stanno realmente le cose.
CAro Luca, è evidente che concepiamo la comunicazione in modo diverso (e non è un mio problema) ma dovresti provare a rileggere gl’interventi di Aldo Maturo che ha avuto la capacità d’inquadrare l’argomento con saggezza ed acume intellettuale, senza essere necessariamente Montanelli o altro. La censura voleva essere una provocazione personale a Grimaldi, per l’uso arbitrario che ne fa e del suo stile(?) giornalistico, evidentemente di tuo gusto. Anche questo è un problema non mio.
Discutere di bilanci e piani di gestione è una cosa diversa e va, a mio avviso, affrontata con modalità diverse. a presto
Aldo, mai come ora, hai fatto centro 5 su 5. Si potrebbe anche aggiungere soltanto che l’infingardia dei troppi lascia a pochi soggetti di spadroneggiare come gli pare a danno della Comunità. troppe persone, ammantate di finto buonismo, hanno orecchi delicati per le parole forti.
Grazie a Luca, Giovanni webmaster, e a Te. Smuoviamo le coscienze
Un pezzo di storia della nostra amata telese, ridotte in degrado…!! Attualmente,vedasi ingresso principale in fase di pitturazioni (quel muro si tiene in piedi solo cn gli strati di pitturazioni fatti negli anni), lato posteriore “CERRO”,ridotto una kiavica..E nn si decide sul da farsi, permettendosi anke il lusso di nn rikiamare i lavoratori, quanto di lavoro cè ne in abbondanza, creando anke altri posti di lavoro….
Assolutamente NO, è inconcepibile tutto questo…!!! Saluti.-
Gentile Flaviano, sto continuando a rileggere gli interventi di Aldo Maturo ma, anche sforzandomi, non riesco proprio a riscontrare questa saggezza e questo acume intellettuale nella capacità di inquadrare l’argomento di cui parli. Per due motivi, uno esterno e uno interno al messaggio.
Quello esterno: l’articolo di Aldo Maturo costituisce una riflessione sul pezzo di Limata/Grimaldi (quello si che inquadrava l’argomento), dunque non ha ragion d’essere se non in relazione al primo.
Quello interno: la costruzione dell’articolo di Maturo mi sembra molto semplice, cioè sostanzialmente Maturo prima si dice incredulo (“ho sperato che quelle immagini non si riferissero alle Terme”), poi oppone il rifiuto (“non è possibile… questo è autolesionismo…”), poi cerca un appiglio (“ho aspettato, PERCHE’ SPERAVO, che da qualche parte arrivasse una precisazione”), alla fine si arrende (“ho aspettato, MA INVANO”), rielabora e prende coscienza che è tutto vero e con quella bella frase poetica che richiama la Sicilia giustifica e legittima il lavoro di Luca Limata. Ora tu mi vieni a parlare di stile giornalistico ma io ti dico che non è un problema di gusti miei e che Vivitelese non è un giornale e non ha dunque nè un editore nè un direttore responsabile e nè tantomeno una linea da seguire. Se schiacci il tasto “chi siamo” leggerai la seguente frase: “Su Vivitelese l’informazione è libera perché non esiste alcun canovaccio da seguire. Ognuno dei gestori si esprime come meglio crede. Spesso, e questo traspare dai contenuti, i responsabili hanno idee contrastanti”.
Se non ti ritrovi in questo, se permetti, il problema è solo e soltanto TUO! Ma comunque non puoi, secondo me, permetterti di attaccare Luca Limata soltanto perché cerca di aprire quegli “scuroni” di quei “paesini siciliani assolati e deserti” di cui parla Maturo.
Infine, con molta umiltà ma senza falsa modestia ti invito, prima di usare termini quali “comunicazione” a leggere qualche testo di semiotica, anche senza andare sul difficile, magari il filone che parte da Saussure e passa per Hjemslev così magari converrai con me e con Jean-Marie Floch (che mi permetto di citare) che “la semiotica rifiuta di legare il problema della significazione del senso articolato a un intenzione esplicita di trasmettere un messaggio. L’universo della significazione non può ridursi al fenomeno della comunicazione”. Come dire: non è un problema di espressione o di contenuto ma di come queste, presupponendosi reciprocamente (non c’è espressione se non vi è contenuto, non vi è contenuto se non vi è espressione), si relazionano e creano il senso. Per la serie: non puoi salvare solo ciò che ti piace (lo stile, la funzione di comunicazione) e fare finta che il resto non esista (la porzione di realtà che viene descritta, la forma che ritaglia il contenuto). Quindi, a questo livello di analisi, non credo di avere un problema a concepire la comunicazione nel modo in cui ho cercato di spiegarti.
Spero di non averti annoiato.
Saluti.
Caro Luca, non mi hai annoiato affatto e credo che il mio intervento non si sottrae allo stile del sito nello spirito del confronto democratico in cui rientra la libertà di critica.
Dal contenuto del tuo discorso, mi confermi di avere un modesta cultura sulla tecnica del linguaggio cinematografico, che è l’unico soggetto incriminato.
Sei molto colto, è indubbio, ma avresti dovuto associare ai tuoi studi, per permetterti atteggiamenti da cattedratico, cos’è il linguaggio delle immagini. In questo senso dovresti partire da D.W. Griffith e poi Reitz –Millar che ne hanno gettato le basi ancora oggi in uso.
Il filmato in questione vuole dire una sola cosa, e ci riesce: questo posto è uno scempio! Credo che chi si propone di creare un messaggio di questo tipo parta da uno spirito, condivisibilissimo, del disagio di fronte all’incuria di un posto così bello ma, e ripeto ma, lo fa con una spudorata malizia.
Qualsiasi posto turistico, fuori stagione è in disordine, avrà dei postacci dove accumula materiali di scarto e Luca li sceglie con cura ad uno ad uno, li mette insieme con perizia e spara in piazza il suo lavoro. La segnalazione di Grimaldi che ne ha amplificato la diffusione, provoca certamente l’effetto denuncia, ma rischia per una serie di ragioni che non dovrei spiegarti, di arrivare a chi ricorda quei posti come un bel parco, con un messaggio negativo e la sintesi potrebbe anche essere: evitiamo di tornare in quel postaccio.
Trasmettere un messaggio negativo, porta in direzioni analoghe, dovresti averlo imparato dai tuoi studi ma all’autore non importa. L’obiettivo (forse) è arrivare a quelle briciole, di cui si sta facendo la fila da anni, e questo è il momento propizio per spingere.
Una forma di comunicazione positiva, a mio avviso, e rimane un parere di cittadino scevro da ambizioni cattedratiche e consapevole del suo basso livello culturale, dovrebbe andare nella direzione della denuncia si, ma senza provocare i ‘ritorni di fango’.
Vanno in questa direzione secondo me, le azioni dei vari comitati civici della zona che si stanno battendo per evitare la chiusura dell’ospedale di Cerreto o la gestione dei rifiuti… è gente mossa dalla stessa indignazione di Luca (ed anche mia) verso i tanti disagi sociali ma promuove denuncie (vere) nei tribunali, presidiano i posti da difendere e cosa importante, applicano un sano distacco dai ‘palazzi’.
Gentile Flaviano, non ho problemi a dirti che non ho ambizioni da cattedratico come dici tu e non mi occupo di regia o di tecniche di montaggio e dunque non conosco gli autori che citi, d’altra parte non mi serve conoscerli per capire quanto la scelta degli elementi in gioco e la loro organizzazione possano determinare il risultato. Però secondo me continui a confondere due elementi: il testo (filmico) e l’uso che se ne fa (lo scopo comunicativo). Per me, al punto in cui ci troviamo, è già una gran cosa che si producano testi (se sei più preparato la prossima volta gettalo tu il sassolino nello stagno), per te, evidentemente, se c’è il rischio che qualcuno ne abbia un danno è meglio tacere, non pestargli i piedi e procedere alla demolizione dell’autore (nello specifico un ragazzo di circa 25 anni, pieno di soldi, avvezzo a frequentare i luoghi del potere, tutte le sere a cena col ministro e prossimo direttore generale delle Terme). Per quanto mi riguarda continuerò ad andare alle Terme quando mi sarà consentito ed alle loro condizioni senza scandalizzarmi per un pò di munnezza al sole perchè consapevole che quello che appare è solo la punta dell’iceberg.
Saluti senza malizia.
Caro Luca, apprezzo sinceramente il tono rilassato e di disponiibilità al confronto dei nostri punti di vista e lo dico con la stessa tranquillità con cui ho avvertito prima un atteggiamento, putroppo, tipico dei frequentatori abituali di questo sito. Sono profondamente convinto che discutere sulle proprie idee è fondamentale, qualunque sia il livello ed estrazione culturale da cui si proviene.
Continuo però ad ostnarmi sul concetto di confusione del testo filmico ed il suo uso comunicativo. Hanno un legame inscindibile.
Per spiegarti il mio punto di vista provo a fare un esempio. Se proponi una inquadratura di un cornicione con crepa/ stacco/ particolare ancora più stretto, chi vede l’azione filmica capisce che esiste un cornicione deteriorato e poichè non ci sono altre immagini di cornicioni sani, deduce che tutti i cornicioni del parco sono in quello stato. Percepire come vero solo ciò che si vede, non è una realtà vera, ma frutto della potenza del linguaggio cinematografico.In realtà potrebe anche essere un solo cornicione rotto su mille, nessuno lo sa.La chiave di questo discorso è su cosa voleva dire l’autore ha un legame stretto con cosa produce il suo filmato. Se inquadro un modellino di una nave sull’acqua e tutti gli elementi sono coerenti alle dimensioni della nave, la nave sembra vera e così gli studi cinematografici di pochii metri q. diventano oceano pacifico e i modellini un titanic. Il messaggio di Luca sfrutta in modo elementare ma efficace, questa capacità.
Potrei dimostrarti che usando le stesse immagini girate da Luca si potrebbe farne, rimontandole, un messaggio con una finalità completamente diversa.
Posso anche aggiungerti che guardando quelle immagini, capisco anche che Luca è troppo ingenuo per fare tutto da solo(anche per andare a cena con il direttore) e qui interviene l’acume intelletuale di Aldo che ha percepito dall’esterno gli appetiti che girano intorno alla questione e che qualcuno prepara il terreno, manovrandolo, a raccogliere quelle che ha definito, mollichine.
Io abito a Telese da un anno e per questioni professionali e familiari non riesco a vivere pienamente questo posto che amo e penso che abbia più potenzialità di quelle che spesso, i telesini stessi gli attribuiscono. Proverò a metterci più impegno a dare un contributo nelle modalità che ritengo idonee ma è certo che preferirò di mostrare sempre i lati migliori, perchè sono convinto che la positività premia sempre. a presto
Ti ringrazio e ti apprezzo anche io. Hai perfettamente ragione quando dici che il testo presuppone sempre qualcuno che lo riceva e lo interpreti. E hai anche ragione quando dici che in qualche modo il punto di vista dell’enunciatore è insopprimibile e, vuoi o non vuoi, viene fuori. Però dico anche che molto spesso il processo di cooperazione tra autore e destinatario non è affatto pacifico e si verificano interpretazioni differenti da quelle che si erano pianificate. Per venire al tuo esempio del set cinematografico io la penso in questo modo: secondo me tu ti riferisci più che altro a una sorta di “effetto di realtà” per cui è possibile far dire alle immagini qualsiasi cosa o riprodurre l’oceano in una stanza. Ma noi stiamo parlando di come è confezionato un testo narrativo o degli effetti che produce su chi lo riceve? Perché pensare di poterli calcolare tutti ex-ante secondo me è cosa molto molto complessa. Io dico semplicemente che secondo me sbagli quando dici che vorresti cassare il pensiero di Luca perchè ritieni ingenuo e manovrato l’autore, artato il suo messaggio. Delle due l’una: è ingenuo e viene usato o è troppo furbo e usa magistralmente il registro visivo e sonoro? Perchè sinceramente non posso credere che qualcuno abbia montato in quel modo e ci abbia appiccicato il nome di Luca sotto. Fammi sapere che ne pensi.
Ciao
Qualsiasi operatore di ripresa , prima di premere rec si pone di fronte ad una domanda : cosa voglio dire e a chi? E’ come scrivere una frase…hai una serie di parole e un’idea …devi metterle insieme in funzione di cosa vuoi dire. L’unica differenza è che le parole sono nella realtà da riprendere e puoi scegliere come se fossero in un vocabolario, l’idea rimane in testa naturalmente.
Se ci fossero dieci troupe nello stesso posto, senza un tema di composizione, realizzerebbero dieci filmati diversi. Se diamo a tutti un tema compositivo, i filmati saranno ancora diversi ma avranno certamente un linguaggio narrativo omogeneo. Se uno va nelle terme fuori stagione, cerca e riprende solo i particolari che abbiamo visto, non posso pensare che ci sia per caso o che non abbia in mente cosa vuole dire. E’ legato. Parte con un’idea, si prende le parole che gli servono e compone la sua frase.
Da questo momento dipende dal tipo di idea che si ha. Chi conosce il mezzo sa bene come usarla.
Voglio rendere questo posto peggio di come appare? Voglio provare a dare descrizioni omogenee alla realtà oggettiva? Voglio far vedere solo immagini di buon effetto?
Tra queste domande nel nostro caso, io escluderei la seconda e la terza in quanto, poiché l’autore come ti dicevo non ha dato una minima possibilità di mostrare, anche con panoramiche d’insieme, la totalità del posto e la sua realtà complessiva, ma, e ripeto ma, ha trasmutato una porzione della realtà vera con tutto il resto, che ha omesso volontariamente di rappresentare . Con un titolo ‘deserto delle terme’ , chiunque guarda quelle immagini pensa che ‘tutto’ il parco sia così. E’ vero? Io credo di no, anche se è incontrovertibile che ci sono delle aree in completo sfascio.
Il mestiere di ‘telecineoperatore’ che sarebbe il termine con cui s’identifica la figura professionale in oggetto è un giornalista con funzioni di uso della macchina da presa. Esiste un codice di deontologia professionale che dovrebbe seguire, perché è notorio che ha in mano un’arma che può raccontare una realtà diversa da quello che è. Anche un medico deve salvare una vita con ogni mezzo ma non può tagliare deliberatamente una gamba ad uno che soffre d’asma e dire: ho ritenuto che era la cura giusta!
Pochi giorni fa, avevo citato una perplessità di come sono stati pubblicati i video elettorali su Vivitelese perché avevo avuto modo di vederli solo attraverso il sito. Il buon Giovanni ed mio amico Peppe (vecchio volpone) si sono subito affannati a dire che chiunque può pubblicare i video elettorali ed è stato aggiunto che per dimostrare l’imparzialità dell’operazione non sono state pubblicate le foto perché uno dei candidati non le ha trasmesse. E i video si?
I siti, è notorio, non sono tenuti a rispettare nessuna regola se non quella che si definisce ‘netiquette’ ma se ‘l’orientamento’ (lo so che è una parola difficile e se ne potrebbe parlare per ore) va sempre nella stessa direzione, allora è lecito pensare che Vivitelese sia una sorta di ‘organo di partito’ piuttosto che quella piazza virtuale in cui si discute liberamente e con idee contrastanti . Non credo di aver sottolineato concetti particolarmente complessi, sono cose che capirebbe anche un bambino. Il mio amico Peppe, da vecchio volpone, sa bene quali sono le regole scritte e non della comunicazione giornalistica e come si confezionano le classiche ‘marchette’. Per chi non conosce questo termine si rimanda al video di Luca , verso cui, mi dispiace aver allargato e coinvolto in una critica di questo livello ma a cui vorrei inviare un pensiero. Prima di premere rec pensa, e dopo che hai pensato non schiacciare ancora… a meno che non stai riprendendo un gol!
Infine vorrei esprimere anche un parere sull’effetto di ‘smuovere le coscienze’ con una comunicazione di questo tipo.
Alcuni mesi fa, la rubrica ‘striscia’ fece un pezzo sull’ospedale di sant’Agata. Conoscete lo stile del programma verso cui, ho trovato delle similitudini al punto di chiamare il video in questione una ‘gabibbata’. Quella denuncia, che è nello stile di smuovere le coscienze, ne ha smosso qualcuna?
Provate a farvi una chiacchierata con il comitato civico che si batte per evitare la chiusura dell’ospedale di Cerreto…non solo non ne ha smosso una ma ha creato quell’effetto narcotizzante della notizia che ha avuto la conseguenza di coprire tutte le magagne che ronzano intorno alla costruzione di quel sito e delle ‘marchette’ politiche in gioco. Le coscienze le ha cementate. Non è farina del mio sacco naturalmente e ci sono studi sulla comunicazione televisiva che descrivono bene l’argomento…talvolta mi capita di leggerli ma è solo curiosità perché non è il mio mestiere. saluti
Che Vivitelese non sia un ‘organo di partito’ come dice Di Santo penso sia sotto gli occhi di tutti e la pubblicazione del post in cui si accusa il sito di essere di parte, di fatto dimostra che non lo è.
Per quanto riguarda la questione dei video elettorali bisogna fare un pò di chiarezza e distinguere i contributi offerti da ViviTelese da quelli inviati dagli uffici stampa delle due liste.
L’INTEGRALE (e sottolineo integrale) dei comizi, il programma delle liste, le foto dei candidati (poi non pubblicate perchè la lista Di Cerbo non le inviò)
sono materiali ‘inglobati’ nel sito ovvero fanno parte di alcune delle sezioni del sito pur essendo forniti OVVIAMENTE dai rispettivi staff delle due liste.
Il problema è che la lista Carofano produceva i filmati mentre la lista di Cerbo non aveva questa “sensibilità”.
Per quanto ne sappia, se è stato messo a disposizione almeno l’audio dei comizi di Di Cerbo è proprio grazie alla correttezza dei gestori e dei simpatizzanti del sito che si prendevano la briga di andare a registrare almeno in audio i comizi di Di Cerbo.
Altra cosa sono i video NON INTEGRALI che io stesso producevo per la lista Carofano e che “NON RISIEDONO” tra le pagine di ViviTelese ma sono caricati su YouTube nel mio canale PERSONALE. Tali video erano linkati nei vari comunicati stampa della lista Carofano per un numero massimo di due video per ogni comunicato (come da accordi tra ViviTelese e le DUE sottolineo DUE liste).
Nessuno ha impedito alla lista Di Cerbo di produrre o di pubblicare contributi audiovisivi (DIVERSI DAGLI INTEGRALI) da allegare ai propri comunicati.
Quindi distinguiamo bene altrimenti si rischia di mostrare solo una parte della realtà…un pò come quando si preme rec sulla telecamera e si inquadra solo quello che è funzionale al messaggio che si vuole dare…
P.S. Volevo fare i complimenti a Di Santo e Mattei per il confronto che hanno saputo sviluppare sulla comunicazione.
Ho trovato molto interessante la lettura dei vostri interventi.
Saluti
gennaro_s
Caro Flavio se non ricordo male, ma causa l’età che avanza potrei sbagliarmi, l’uso di telecamere, videocamere, macchinette fotografiche, registratori, software di montaggio e fotomontaggio non ti è del tutto sconosciuto. Avresti potuto e puoi fornire tu idoneo materiale per smentire il contenuto di filmati, foto ed interventi presenti sul sito. Dal modo in cui accusi la gestione del sito di imparzialità nel periodo elettorale devo pensare che tu non conosca gli accordi stipulati con entrambe le liste (chiedi a Sandro Tacinelli per conferma) e pertanto hai riscontrato, ma forse è più giusto dire che continui a riscontrare, evidente imparzialità/parzialità da parte di Vivi Telese.
In effetti “l’incriminata sequenza fotografica” di Luca Limata mette in risalto situazioni non proprio gradevoli che possono risultare, ad occhi poco attenti, anche poco credibili. Ho letto che qualcuno dubitava che la ducumentazione, nonostante la presenza di una folta vegetazione, non fosse recente. A chi è tanto curioso penso che la miglior risposta sia quella di suggerire di recarsi sul luogo del delitto e constatare di persona. Solo allora dubbi e misteri possono trovare la giusta risposta. Purtoppo la situazione spesso è diversa dalle cartoline e dalle foto che arricchiscono gli opuscoli. A quanti è capitato di scegliere un posto per trascorrere le vancanze in base alle foto proposte dalle agenzie di viaggio o alle immagini disponibili su intenet. Una volta sul posto può capitare di scoprire che è tutto tremendamente diverso dal paradiso che ci era stato proposto. Luca Limata, probabilmente, ci ha solo proposto “un’anguria con la prova”. Chiunque può assaggiarla e dire se è matura al punto giusto. Giuseppe Grimaldi
Caro Peppe, non trovo il tempo per una passeggiata con la mia nipotina e nemmeno quello di farmi portare nel cestino della tua bicicletta per le visite che mia hai promesso, figurati se posso mettermi a fare filmati! E poi, per la stessa ragione dell’età che avanza, la mano trema e rischierei di fare qualcosa ancora più orribile di Luca. Ribadisco solo un pensiero da lettore del sito che espone (talvolta) una comunicazione, per me, non equilibrata. Io ho grande stima ed affetto verso di te per tante ragioni, ma tu sei un giornalista pubblicista ed avresti l’obbligo morale di apportare un taglio professionale al fine che, la ‘pari opportunità’ non sia solo un meccanismo astruso che permetta di dire : siamo a posto. Credo sia un principio di cui bisogna averne una piena e consapevole convinzione interiore, perché è alla base del rispetto delle idee altrui. E le idee altrui assumo senso solo quando sono esposte e confrontate. Se tu avessi avuto convinzione di ciò, non ti sarebbe stato difficile individuare strategie e mezzi per farlo. Per chiudere, vorrei citarti (rispondendo anche a Gennaro) una parte di quanto mi ha scritto Luca Mattei qualche giorno fa e non ti nascondo che ha turbato non poco la tranquillità delle mie notti per capirlo, ma, con molta umiltà credo di averne percepito il senso….
converrai con me e con Jean-Marie Floch (che mi permetto di citare) che “la semiotica rifiuta di legare il problema della significazione del senso articolato a un intenzione esplicita di trasmettere un messaggio. L’universo della significazione non può ridursi al fenomeno della comunicazione”. Come dire: non è un problema di espressione o di contenuto ma di come queste, presupponendosi reciprocamente (non c’è espressione se non vi è contenuto, non vi è contenuto se non vi è espressione), si relazionano e creano il senso. Per la serie: non puoi salvare solo ciò che ti piace (lo stile, la funzione di comunicazione) e fare finta che il resto non esista (la porzione di realtà che viene descritta, la forma che ritaglia il contenuto).
Saluti
ps ma se riprendo le medicine per la tremarella ed il mio video esce bello, lo farai un dvd a chi vuole cambiare la gestione?:-))
Ciao Flavio, mi fa piacere constatare che almeno il tempo per scrivere con assiduità lo trovi sempre. Ritengo che sia molto costruttivo scambiarsi le opinoni anche se le stesse sono nettamente divergenti. Evito altri convenevoli di rito e citazioni che poco hanno a vedere con le problematiche telesine nella speranza di rendere più snello il mio pensiero.
Voglio però esprimere un concetto sul quale tu continui a girare intorno senza giungere alla meta. Le idee altrui hanno sempre trovato spazio sul nostro sito. Se “ALTRUI” non ha idee non è colpa nostra.
E ti chiarisco il concetto nella fattispecie.
Le foto di Luca Limata testimoniano una certa situazione. Se nessuno fornisce una prova tale da confutare il pessimo stato in cui versava il parco delle Terme, almeno fino a pochi giorni prima dell’apertura, non vedo perchè queste foto/fimato non dovevano essere pubblicate. La pubblicazione doveva servire anche a stimolare la coscienza di qualcuno. Ci sarà riuscito, boh? Agli altri lascio esprimere la propria opinione.
Viceversa, non dare visibilità a quelle foto sarebbe stato un’innegabile tentaivo di nascondere ai telesini la reale situazione del parco delle Terme, vale a dire di quello scenario incantevole di tanti nostri piacevoli ricordi. Ti sembra giusto?
Hai citato il servizio di Striscia a proposito dell’ospedale di Sant’Agata e anche qui non mi sei piaciuto. Il mio caro amico Luca Abete è stato personalmente contattato dal sottoscritto in merito alla situazione di Cerreto. Ha dovuto denigrare l’invito perchè mi ha spiegato che questa situazione avvantaggiava solo i politici regalando loro inaspettatata visibilità: altro che spettacolarizzazione! La decisone di chiudere determinati presidi ospedalieri nel sannio era già stata presa da tempo ed i nostri politici lo sapevano benissimo. Questi Signori ci hanno marciato sopra ed hanno continuato a fare promesse su promesse. Il mancato completamento della bretella doveva essere un serio campanello di allarme, ma nessuno è stato attratto da quello scampanellio flebile, meglio ascoltare le promesse dei nostri politici, accattivanti sirene che restano attaccati alle poltrone o le riconquistano per tornare ad essere incontrastati leader delle facili promesse.
Sarà un caso ma dopo la tornata elettorale regionale di Marzo nessuno dei politici in vista si occupa più delle vicende dell’ospedale di Cerreto Sannita.
Aspetto con trepidazione il tuo DVD. Avrà sicuramente lo spazio che merita. Giuseppe
P.S. se ti trema la mano puoi ricorrere ad una steady-cam. Sono sicuro che anche questa sapresti usarla con facilità.
Peppe, (ri)provo a dare una mia visuale al tuo modo di definirci divergenti. Tra gli argomenti che riguardano direttamente le nostre realtà locali e segnalati nell’attualità del sito, penso che la chiusura di Cerreto provocherà un riflesso socio economico, che colpirà maggiormente Telese, dalle proporzioni gigantesche e forse più ampio di quello che si potrebbe credere. Provo ad immaginare il trasferimento di tutte le attività ed uffici asl nei locali vuoti di Cerreto e Sant’Agata, alle restrizioni economiche dedotte dai buchi di bilancio che si rifletteranno sul privato di Telese e non ultimo, tante famiglie che si sposteranno. So che esiste un impegno da parte dell’amministrazione ma (a me) sembra debole e di facciata, come la tua segnalazione ad Abete (a Sant’Agata il servizio c’è stato ed anch’io, da De Vincentis e Milone ho avuto risposte analoghe ma proverò con la Gabanelli che mi sembra l’unica reporter rimasta in penisola). Avresti avuto metodo e capacità per divulgare da solo lo stato delle cose, visto che dici di conoscerle bene e sarebbe stata un’occasione per confrontare le idee dei telesini in merito. Altro caso è la questione del bilancio comunale che, stando alle dichiarazioni omogenee di diversi schieramenti, usare la parola allarmante è poco. L’articolo di Franco ha provato ad aprire uno squarcio ma è stato definito (su Vivitelese) fazioso. Anche in questo caso, era un’occasione per conoscere idee altrui ma sembra che l’unico caso che appassiona gli abituali inserzionisti del sito siano solo le terme, la sua gestione…e le mollichine.
Forse, soffriamo un po tutti di ‘espressioni occasionali dallo spunto mirato’ ma questo non fa bene a nessuno, sempre nel mio modesto modo di vedere.
Poi, ci sarebbe anche la privatizzazione dell’acqua, il ciclo dei rifiuti e tante altre cose ma in tutto questo, il massimo slancio dei gestori è stato un sondaggio!….ci provo credimi, ma non riesco a cambiare opinione.
Fa ò giornalista serio e datti da fare.
Ps (riservato a peppe) poiché farò un po di ferie, l’unico impegno che posso prendere è un reportage sul cannolicchio del gargano con abbinamento alla linguina di gragnano ed il pomodorino ciliegino di costiera.
Per farti percepire la bontà, se Luca è d’accordo, filmerò le immagini delle scorze ed i piatti sporchi :-)). Per quanto riguarda la mia assiduità, devo riferirti che, con la diffusione dei notebook wifi, ho commutato come molti italiani, la passione per Batterzaghi (in posti indicibili) alla navigazione in rete( :-(, lo so, ma i tempi cambiano)…buona vita a tutti.
………………..a questo punto sarebbe meglio andare a farsi una pizza tète-à-tète!…..
e.e.
Ma la pesca del cannolicchio non è stata vietata? Attento Flavio. Rispetta le regole. Non facciamoci riconoscere