Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi … tanto pagano i cerretesidi Giovanni Pio Marenna. Girando per Cerreto sul trenino della Sagra del Virno, molto probabilmente William Shakespeare avrebbe ripetuto una delle sue celebre frasi “fingi una virtù, se non ne hai”, interrogandosi, quasi certamente, sulla differenza fra apparenza e realtà di questo piccolo e delizioso paesino ai piedi di una collina, città di fondazione e bandiera arancione del Touring club.

Chissà  cosa avrebbe pensato del trenino stesso di 1.000 euro, della “discoteca”  di Palazzo S. Antonio e di Palazzo del Genio, della banda della Nato, della lapide con l’immagine del Santo Patrono che protegge la Città che “l’amministrazione pose”, dell’acquisto della Torre e non della Tinta, dell’oblìo in cui versa la celebre “collezione Mazzacane”…

Immaginiamo di accompagnarlo e di fare con lui qualche riflessione…

Viviamo tempi difficili, questo è certo, ma poiché la legge bavaglio non è ancora stata approvata alla Camera dalla maggioranza del PDL, la stessa che governa il nostro paese con alcuni silenti distinguo (almeno stando alla campagna elettorale delle ultime regionali) possiamo certamente e ancora liberamente provare a fare qualche riflessione, magari cominciando da qualche domanda.

Ebbene, tenendo presente che il comune è fortemente indebitato (ormai non è un segreto per nessuno), era proprio necessario investire tanti soldini per rifare la facciata ed illuminare il palazzo comunale? Non andavano bene come erano prima? Era indispensabile spendere circa € 4.000,00 per i “requisiti logistici della banda della Nato” (ecco l’elenco di alcune delle cose richieste dalla banda: pullman GT per il trasporto di circa 45 musicisti, camion con cassone rigido non telato chiudibile a chiave con capienza di 18 metri cubi, pasti adeguati (?) per circa 45 persone tra cui 4 vegetariani, da consumare in un ristorante nei pressi del luogo del concerto, fornire alla banda acqua prima del concerto, circa 45 bottigliette di acqua non gassata, due stanze per cambiarsi, dotate di toilette pulite ed efficienti vicino al palco, una per gli uomini e una per le donne (?), un palco min. metri 10×12, garantire una fonte di illuminazione alle spalle del palco per far si che i musicisti possano leggere gli spartiti musicali, un responsabile dell’evento dovrà essere sempre presente per risolvere eventuali problemi…etc…)? E chi paga? Non andava bene lo stesso un’altra banda, magari meno costosa ed onerosa? Era proprio indispensabile fare adesso la lapide di marmo con l’immagine del Patrono che protegge la città?

Molto probabilmente sarebbe stato meglio utilizzare questi soldi, unitamente agli altri sprecati in passato, per acquisire al patrimonio (intendiamo con la proprietà e non con convenzioni di utilizzo varie) la Tinta o anche, e soprattutto, utilizzarli per adeguare il Museo Civico della Ceramica secondo le richieste della Famiglia Mazzacane per rendere visibile a tutti il gran dono fatto alla collettività e invece…spreca di qua, spreca di là…un trenino da € 1.000,00 a destra, una discoteca a sinistra…una lapide al centro, una Torre, per evitare contenziosi su espropri fatti con grandi capacità e competenze, giù e una Tinta troppo costosa da sistemare su…il tutto allietato dalla musica della banda, una volta soddisfatti i requisiti logistici da € 4.000,00…e dall’organizzazione curata dal “carrozzone della 328” che costa più di quanto investe…(misteri della fede!).

E nel mezzo che rimane?

Beh, certamente, il PIP alla C.da XII Angeli non realizzato a vantaggio di quello turistico verso il Convento Madonna delle Grazie e a svantaggio dei piccoli imprenditori locali, tante fatture non pagate ad artigiani ed imprenditori locali, tanti compensi non corrisposti a maestri musicisti per il loro impegno professionale e così via…perché non ci sono soldi…

Intanto il bilancio sta lì…approvato e sempre più in rosso…ma che fa, ci risponde William,  “fingi una virtù, se non ne hai”!

Per quanto ancora Cerreto dovrà subire questa mortificazione?!

Leo Longanesi, giornalista, avrebbe ancora una volta detto “non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi”…quelli che non si piegano all’offerta del potente, divenendo servi per sempre…quelli che lottano per le proprie idee e per la libertà di tutti…quelli coerenti anche quando si presentano opportunità lusinghiere per la propria persona…

Oh, è finito il giro…forza William, dobbiamo scendere…

Ma dai facciamone un altro…

Beh, io vorrei…non vorrei…ma se vuoi, tanto tra sprechi e mutui pagano i cerretesi…

Associazione politico-culturale “Da sempre per Cerreto”

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