di Giovanni Pio Marenna Cerreto, città di fondazione, comune con bandiera arancione, comune riciclone, ecc. ecc., con palazzi illuminati da luci pirotecniche e pali elettrici montati sui tetti di edifici pubblici, a discapito dell’ambiente che li circonda.
Cerreto, con lampioni futuristici fasciati dall’ottima ceramica cerretese, sprecata per mascherare l’obbrobrio di quei pali freddi e fuori luogo.
Cerreto priva di giardini pubblici, di parchi giochi idonei all’uso, e priva di uno scivolo che renda i marciapiedi larghissimi vivibili ai diversamente abili, alle madri con carrozzine e alle persone anziane.
Cerreto che ha speso circa 100.000 euro per la realizzazione di un campo di calcetto che non può essere utilizzato (il fondo è realizzato in asfalto grezzo) e ne sta realizzando un secondo nei pressi della scuola media, che speriamo abbia miglior sorte. Cerreto che costringe i propri giovani a pagare 30 euro per ogni volta che usano l’impianto sportivo di via XII Angeli per allenarsi, giocare e rappresentare al meglio il nostro comune nelle varie competizioni sportive.
Non sarebbe ora che questa “nostra” amministrazione, che tanto si definisce fucina di grandi progetti e tanto si dice attenta ai problemi dei giovani e della nostra comunità, ponesse in atto piccoli rimedi, poco costosi ma utili a rendere più vivibile la nostra città? Non sarebbe ora di rendere agibile il campo di calcetto realizzato presso l’impianto sportivo di Via Telese, mettendo a frutto i soldi spesi e dando la possibilità ai cerretesi di goderseli? Non sarebbe ora di rendere sicura, oltre che “bella”, la piazza antistante il Palazzo del Genio, installando una ringhiera sul muretto lato C.so Umberto I, magari realizzata dai nostri ottimi artigiani del ferro, evitando il rischio di gravi conseguenze per quei bambini che, “costretti” a giocare in piazza, inavvertitamente sfuggissero al controllo dei genitori? Non sarebbe ora di realizzare i dovuti accorgimenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e rendere più vivibile e a “norma” la nostra città? Si potrebbero utilizzare gli operai comunali, ex l.s.u. a costo zero poiché già pagati dalla comunità. Non sarebbe ora di ripulire dalle immondizie le griglie per il deflusso delle acque piovane, evitando così che ad ogni piccolo temporale le strade cittadine diventino dei piccoli laghetti? Non sarebbe ora di riempire le buche e pulire le cunette delle strade rurali delle nostre contrade da detriti e immondizia, evitando continui contenziosi con i cittadini? Che molto spesso si concludono con una condanna per il Comune al pagamento delle spese. Non sarebbe ora che quest’amministrazione espletasse gare d’appalto, per i lavori sociali e pubblici, esclusivamente tra imprese e giovani locali, affinché le nostre poche risorse economiche restino alla nostra comunità? Non sarebbe ora di evitare contenziosi legali per vecchie beghe e il conseguente sperpero di soldi pubblici?
Per tutto ciò, chiedo all’amministrazione un po’ più di “vero amore” per questa Nostra Cerreto, ereditata gratuitamente dai nostri avi, e di porre in essere i dovuti accorgimenti.
Sebastiano Ricci, consigliere comunale del gruppo consiliare di minoranza “Da sempre per Cerreto”