di Alberto Rossi
Il Comitato Civico “No alla chiusura dell’Ospedale Maria delle Grazie” di Cerreto Sannita ha investito tutte le proprie energie affinché si raggiungesse in maniera ragionevole e pacifica un punto di equilibrio che consentisse all’Ospedale
di Cerreto, seppure in un disastroso scenario economico legato alla sanità campana, di continuare ad erogare quei servizi indispensabili ed essenziali a garantire assistenza sanitaria all’utenza a cui esso si rivolge.
Avevamo timidamente festeggiato un primo risultato: quello descritto nel Decreto del Commissario ad acta n° 8 del 9 marzo.
Eravamo anche preparati a continuare a vegliare sul futuro dell’Ospedale per il futuro della nostra gente. Ecco perché la nostra presenza nel nosocomio è tutt’oggi assidua e costante, monitorandone l’andamento e raccogliendo ogni giorno il pensiero degli assistiti, dei loro parenti e di tutto il personale operativo.
E’ proprio attraverso questa costante attività di monitoraggio che si è concretizzato ciò che temevamo potesse accadere, ovvero un meschino tentativo di boicottaggio derivante dal contrasto degli interessi di pochi rispetto agli interessi della comunità, anche per meri scopi politici.
Sappiamo che è così. Ce lo dicono le testimonianze di chi ogni giorno lamenta episodi che hanno come unico scopo quello di screditare l’Ospedale di Cerreto e l’operato di chi vi lavora.
Un episodio su tutti: il reparto di Oncologia non vuole più soddisfare la medesima domanda di servizi che invece, non più di sette giorni fa, era perfettamente in grado di erogare (peraltro con evidente soddisfazione degli ammalati che più volte abbiamo evidenziato nei nostri comunicati).
E’ evidente che il solo Decreto del Commissario ad acta, e le deliberazioni che ne sono scaturite, non sono certamente in grado da sole di garantire l’eccellenza delle prestazioni sanitarie erogate.
C’è bisogno che tutte le risorse impiegate, siano indirizzate verso il medesimo obiettivo.
Per queste ragioni invitiamo ad un attento controllo nella gestione complessiva delle attività ospedaliere, anche di tutte quelle attività strategiche e tattiche che di fatto determinano la percezione della qualità del servizio.
Chiediamo inoltre, che nell’attuazione di quanto disposto dalla Deliberazione del Commissario Straordinario n°128 del 24/3/2010, anche per puro buon senso, venga ripristinato, dopo l’esodo del 1 Aprile di parte del personale medico ed infermieristico verso l’Ospedale di Sant’Agata De Goti, un corretto rapporto numerico tra personale Medico/Paramedico e popolazione di riferimento, attingendo per esempio dalle strutture sanitarie in capo all’Asl n°1 e dislocate nel nostro territorio (Telese Terme, San Salvatore Telesino, Puglianello ecc.). Noi, nel frattempo, continueremo a vegliare instante per istante sul futuro del nostro Ospedale