Caro San Gennarodi Flaviano Di Santo Caro San Gennaro, ti ho sempre immaginato alla maniera di  Onofrio Palumbo , nel dipinto di Didier Barra che ‘a volo d’uccello’, proteggi Napoli dal golfo.

Da lassù, in radenza alle pendici del Matese riesci a sbirciare anche su questa ridente valle Telesina e sono certo che da vescovo di Benevento avrai percorso spesso la via Latina, ancor prima di San Barbato e quindi, conosci bene la zona ,ma, di quella Telesia dei tuoi tempi ora, lo sai, non c’è più nulla.

So anche che in quell’anfiteatro telesino si sono consumate molte crudeltà, come aveva deciso Dragonzio con te di farti sbranare dagli orsi nell’anfiteatro di Pozzuoli, ma, erano altri tempi e come sai, le cose cambiano. Agli orsi e leoni, nelle arene di oggi, si preferisce un gioco con la palla e i martiri della fede si fanno esplodere nelle metropolitane per uccidere altri uomini inermi…strano modo di concepire il martirio, lo so,   ma anche in questo caso come per la tua decapitazione, è sempre la brutalità della specie umana, la belva più feroce che si conosca.

Tornando a Telesia, anche dopo la sua distruzione, i superstiti lo hanno rievocato nei nomi di altre cittadine da loro fondate. Figurati che uno di essi ha preso il nome anche dal suo bicus fremundo e oggi, il nome di Telesia, non disdegnano di usarlo associazioni sportive, società commerciali, supermercati, ipotesi di nuove intese tra comuni e ultimamente, addirittura un ‘Polo Scolastico’. Bello vero? Peccato che lo hanno rappresentato con un frammento architettonico di un altro posto che con Telesia non c’entra nulla ma…  tu che sei al di sopra, lo  sai come funzionano le cose quaggiù con i ‘professori’ del terzo millennio.

Proprio per questo, sono preoccupato, caro San Gennaro.

Non volevo fare un torto a Santo Stefano ma con tutto il rispetto per la sua santità, certamente da queste parti non c’è mai stato in vita e sono convinto che aver vissuto in un luogo da uomo, trasferisce qualcosa di speciale anche nella vita di santo ed è anche per questo, che non ti ha mai dimenticato nessuno nella tua terra d’origine.

Saprai che abbiamo appena eletto un nuovo sindaco, quello di prima sta avendo qualche problema con la legge e questa cosa ha reso felici in molti.

Ti ricordi a Napoli quando abbiamo eletto Bassolino? Mi sembra la stessa cosa. Se la pigliavano tutti con i vecchi, che erano mariuoli, che non avevano saputo governare e Napoli, doveva diventare il fiore all’occhiello dell’Italia, doveva risorgere . In effetti, all’inizio sono tutti ‘splendidi’ ma alla lunga, pure nella munnezza siamo andati a finire! Qui a Benevento poi, ci siamo talmente affezionati alla munnezza che ce la conserviamo tutta imballata e per far vedere quanto siamo bravi, la esponiamo anche nelle piazzole della fondovalle Isclero, come segno di benvenuto ai forestieri. E non si dica in giro che non siamo ambientalisti ! E’ la politica San Gennà…e lo so che è sempre stata sporca ma almeno, ai tempi dei genitori di Rosetta Jervolino, quando erano parlamentari, dormivano dai Francescani e andavano a Montecitorio col tram e, non era nemmeno blu….ma tornando ai nostri nuovi amministratori, la mia supplica è di affidarli alla tua protezione benedicente . Col primo atto ufficiale si sono già messi nelle mani del Signore … certo, non proprio tutti ma non puoi nemmeno pretendere che diventino santi subito!  I soliti maliziosi hanno subito puntualizzato ma verranno sconfessati dai fatti: Telese risorgerà..sarà il fiore all’occhiello della provincia di Benevento…abbiamo aspettato a Napoli, aspetteremo anche qui.

Con sentita devozione.

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