di Giuseppe Giordano ho deciso di scriverti oggi, ho deciso di prendere carta e penna e di svelarti i miei pensieri, le mie sensazioni. Da troppo tempo ormai non lascio libero sfogo a tutto ciò che dentro di me si agita e non trova pace, a quell’insofferenza generata dall’incapacità di trovare un senso a tutto questo.
Perché continuano a dilaniarti e a ferirti? Vorrei una spiegazione! Purtroppo non ci si rende conto del grande FALLIMENTO che si pone oggi dinanzi ai nostri occhi; tutti coloro che amministrano sono davvero consapevoli delle conseguenze delle loro azioni?
Sono un giovane sannita e vedo nella mia terra chiudere un ospedale, anzi, chiedo venia , lo vedo “riconvertire”… Chi prende queste oculate decisioni si è mai chiesto cosa lascia a me giovane e quale insegnamento mi può dare? La situazione che si presenta ai miei occhi è questa: un anziano si vede strappare un servizio fondamentale e un giovane è invitato a cercarsi sistemazione in un altro territorio che offra maggiori possibilità. Chi ha deciso di chiudere questo ospedale è consapevole che tra qualche anno sarà lui stesso l’anziano e sarò io giovane ad amministrare ed a governare? Sulla scia di tutto ciò che mi è stato lasciato e delle esperienze che proprio in questi giorni sto vivendo, come potrò mai garantire il bene comune nel rispetto dei diritti altrui e soprattutto di te, amministratore di oggi, che distruggi indiscriminatamente ogni speranza di un futuro migliore nella MIA TERRA?
La frustrazione è tanta, ma a pervadere il mio animo è una sensazione di estrema DELUSIONE … Provo a volte quasi vergogna, perché in un modo o nell’altro sono responsabile io stesso dello scempio che si sta compiendo; ma la delusione nasce ancor di più per la poca stima che si ha nei miei confronti: essere giovane vuol dir sicuramente essere inesperto, a volte ingenuo, ma ciò non legittima nessuno a prendermi per i fondelli!
Sono stanco di questi ignobili giochetti politici e di questa società inerme che si lascia abbindolare e strumentalizzare da spot propagandistici, da manifesti che tentano con belle parole di far nascere false speranze, piazzati in bella vista alla vigilia di ogni elezione. Davvero ci credete così stupidi? Davvero credete che per prendere in giro un giovane bastino queste azioni sfacciate e così tremendamente BANALI? Sono STANCO, siamo stanchi! Che speranza posso nutrire di avere un futuro con te, in te e per te, cara Campania? Perché mai dovrei vedere il mio domani in una regione dove si continua a vessare i territori più deboli, dove i pochi servizi messi a disposizione del cittadino, piuttosto che essere potenziati, vengono addirittura cancellati?
A questo punto credo che il fondo sia stato toccato: lo credo quando la politica ha perso ogni morale; quando si chiude un ospedale perché i cittadini sono visti come CLIENTI e non come PAZIENTI; quando a tenere sotto scacco la mia terra sono la criminalità organizzata e gli squallidi giochi di potere; quando si decide non di tutelare il più debole, ma chi riesce a garantire più voti; quando il menefreghismo vince sul senso civico; quando provo ad immaginare il mio futuro nel mio paese e, chiudendo gli occhi, non vedo altro che il NULLA; quando io, GIOVANE, sono costretto a scrivere cose del genere.
Cara Campania, la speranza è poca. Qualcuno leggerà questa lettera; qualcuno, accorgendosi che è stata scritta da un giovane, la getterà via. La vittoria più grande è, però, essermi reso conto della situazione che permea il mio quotidiano, della sua tragicità! Successo ancor più grande sarebbe far fermare per un attimo gli autori di queste violenze nei tuoi confronti e far provare loro una qualche sensazione, che sia amarezza o disappunto. Sarebbe almeno un segno tangibile dell’esistenza di una piccola forma di coscienza e di rispetto, nei confronti di chi dovrebbe essere destinatario di leggi “giuste” e non di azioni sconsiderate.
Come ti dicevo, cara Campania, la speranza è poca; non mi resta che il profondo amore che nutro per Te.
I giovani
- del Forum comunale di Cerreto Sannita,
- dell’Azione Cattolica di Cerreto Sannita e
- della Società Operaia di Cerreto Sannita
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