di Giovanni Pio Marenna
Ci sta provando in tutti modi il sindaco a far credere che vada tutto bene, a mettere il lifting sulle rughe, a nascondere i malumori dei cerretesi. Sta recitando la parte dell’ottimista a tutti i costi con il risultato di versare il sale sulle ferite invece di trovare una cura per sanarle. Un po’ come quel ministro iracheno della propaganda che, davanti alle telecamere di mezzo mondo, negava che gli americani fossero entrati a Baghdad proprio mentre alle sue spalle questi erano a poche centinaia di metri da lui. Negava l’evidenza. Solo all’acqua gli si può dare la forma che si desidera. Per le altre cose parlano i fatti evidenti e i dati reali, invisibili solo a chi non vuole o si rifiuta di vederli. Alcuni dati di questi ultimi mesi sono inquietanti ed allarmanti: 236.751,95 euro di debiti fuori bilancio (gli ultimi approvati), mutui a bizzeffe come se piovesse, tasse che aumentano (la Tarsug, la tassa giornaliera per lo smaltimento dei rifiuti, è stata rincarata fino al 50%), ditte che protestano e reclamano giustamente di essere pagate, soldi scialacquati per spese inutili e superflue. Il tutto contornato da una progettualità confusa. Insomma l’assenza ingiustificata di un disegno strategico chiaro in una situazione economica che definire complicata è dire poco. Così come complicato deve essere trovare dal 9 ottobre 2009 ad oggi un questionario di Legambiente per rispondere ad un’interrogazione nella quale si chiedeva come mai Cerreto, in un rapporto sulla reale condizione dei comuni italiani considerati a rischio idrogeologico e sulle attività realizzate dalle amministrazioni locali per la prevenzione del rischio, avesse avuto un giudizio insufficiente a causa di un lavoro carente ed inadeguato di prevenzione e mitigazione del rischio. Più di cinque mesi per ricercare il questionario compilato di Legambiente. Probabilmente si sarebbe impiegato molto meno tempo ad esaminare qualche antica iscrizione sumera o tradurre dall’aramaico i “Rotoli del Mar Morto”. Oppure forse, a quest’ora, con lo spostamento dell’asse terrestre, il documento sarà trasmigrato miracolosamente in un altro cassetto o si sarà spostato stranamente in un’altra cartella del computer. Chissà!
Ad ogni modo l’andazzo di questo stato di cose lascia molto a desiderare e desta parecchia preoccupazione. Nel frattempo però sentiamo continuamente dire dal sindaco che Cerreto risplende nel firmamento e gode di ottima salute. Ci deve essere una sorta di sindrome di “Dorian Gray”. Come nel romanzo di Oscar Wilde il protagonista mostra un aspetto sempre giovane e vigoroso mentre il suo ritratto presenta un volto invecchiato e decadente, così il sindaco ci viene a raccontare spensierato di una Cerreto che non ha problemi, della dignità che sta recuperando, dello sfarzo più totale nel quale sta vivendo, mentre il suo ritratto vero se non trasuda disperazione poco ci manca. Il quadro raffigura una Cerreto che sta scivolando lungo il declino, lungo il baratro. Rispetto a com’è finita per Dorian Gray nell’ultimo capitolo del libro, c’è la possibilità di evitare a Cerreto tutto questo. C’è ancora una probabilità che per Cerreto il finale sia diverso. Sta a tutti noi scriverlo.
Giovanni Pio Marenna, consigliere comunale
del gruppo consiliare di minoranza “Da sempre per Cerreto”