Segnalazione di Giovanni Festa

Negli Usa nuova sfida di Obama Un piano per portare la rete anche nelle zone più remote. Realizzabile in dieci anni. Il vostro collegamento Internet è troppo lento? Provate con il test gratuito sul sito del governo. I provider non hanno mica il diritto di farvi pagare quella cifra folle se non riescono a garantire il servizio: hanno preso anche i contributi per raggiungere la vostra casa. Ricordate? Fino all’anno scorso eravate in quel 30% non ancora servito dalla banda larga.

Non sapete cos’è la banda larga? Non disperate: chiamate i ragazzi dell’assistenza digitale e state certi che nel giro di due o tre lezioni (gratuite) anche per voi la broadband, la banda larga, cioè l’Internet superveloce, non avrà più misteri. Intanto rilassatevi: se siete stanchi del solito chiacchiericcio tv, il superbox universale che collega la vostra televisione a Internet vi permetterà di scegliere comodamente qualcosa di più interessante. Pensate: avete un collegamento che è fino a 30 volte più veloce di quello che di media usava qualche anno fa. E non è solo una questione di rapidità: anche di sicurezza. Dio non voglia ma se siete in un’emergenza invece di attaccarvi al telefono potete lanciare l’allarme via web: polizia, vigili del fuoco e altri centri di pronto intervento sono collegati in un sistema di banda larga iperprotetta.

Vi piace il quadretto? Beh, questo è quello che vi aspetta se vivete nell’America di Barack Obama, cioè in una grande democrazia che ha deciso di mettere ordine nel proprio sistema delle telecomunicazioni. Perché lo standard della banda larga è l’unico che può garantire “la competitività della nazione”, come dice Julius Genachovski, il predicatore dell'”Internet come servizio pubblico” che Barack aveva chiamato a fargli da consulente tecnologico in campagna elettorale e oggi è il presidente della Federal Communication Commission, l’Authority della comunicazione che presenterà martedì il suo “piano decennale” al congresso.

La banda larga porterà innovazione e posti di lavoro, la banda larga farà viaggiare le informazioni scolastiche e sanitarie, “la banda larga cambierà la vita quotidiana degli americani: a casa, al lavoro, nelle comunità”.

Per carità: non sono tutte rose e fiori. Il piano decennale è anche la spia del ritardo con cui gli Usa si sono lanciati nell’affare broadband: grazie soprattutto alle resistenze di un signore chiamato George W. Bush che si era più dedicato alla distribuzione delle frequenze televisive che allo sviluppo di Internet come ben comune (vi ricorda qualcuno?). Nella terra della Silicon Valley il web non è quella scheggia che ti aspetteresti: per non parlare delle linee telefoniche non reggono più il traffico di iPhone e smartphone.

Così per recuperare il ritardo ora gli Usa pensano in grande e rilanciano. Naturalmente non sarà facile. Il New York Times dice che le grandi corporation tv e telefoniche sono già sul piede di guerra. Il piano prevede la centralità dell’internet superveloce come mezzo di comunicazione ai danni di telefono e piccolo schermo: tutto passerà dalle frequenze oggi occupate dalle tv e che andranno messe in parte all’asta per ripagare le spese miliardarie che il progetto prevede.

Ma da Comcast, il gigante della tv via cavo, all’At&T, il colosso dei telefoni, la resistenza è già partita. Proprio Comcast, per esempio, è a capo di quella che Business Week chiama “la rivincita dei ragazzi del cavo”: l’offensiva per riportare il controllo sui contenuti tv che la banda larga rischia di distribuire gratis. Ve la diamo noi Internet, dice Comcast, che per l’occasione si è alleata con la rivale Time Warner per lanciare Tv Everywhere: la tv gratis sul web, sì, ma se prima ti abboni al cavo. Sì, per Obama anche la guerra per banda sarà più larga di quello che pensa.

Fonte: http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/03/14/news/internet_superveloce_per_tutti_negli_usa_nuova_sfida_di_obama-2648519/

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