di Pietro Di Lorenzo
Meno di dieci dipendenti: azienda ben controllata direttamente dal titolare, attiva da oltre vent’anni e con solida clientela. Continue telefonate per ordini e lavorazioni, consegne e ritiro merci ad ogni ora della giornata, poi arriva la crisi, continua la crisi, ed allora si vive con la crisi e si lavora con la … crisi.
Ed ecco la giornata di lavoro: si apre l’azienda al solito orario, il personale è puntualmente tutti presenti, ognuno cerca di darsi da fare cercando di rendersi utile in qualche lavorazione. Il telefono è muto e non c’è motivo per utilizzarlo. Di clienti neppure l’ombra. I cellulari non danno segno di vita. In tarda mattinata suona il telefono ed è la Vodafone, poi la Fastweb, la Telecom che propongono (inutilmente) contratti ed altre opportunità (!) per le aziende. Poi arrivano due fax che parlano di telefonia e di proposte per viaggi e corsi di formazione (!). Intanto fuori piove. Nel pomeriggio si fermano due autotrasportatori che chiedono informazioni. In sequenza poi, ecco due telefonate che propongono consulenze bancarie ed assicurative (!). A seguire una telefonata di un probabile cliente che si informava sui costi e per finire la visita di due agenti pubblicitari. Alle ore 17, come ogni giorno, si chiude, sommessamente ci si saluta con l’augurio che domani sia diverso: in meglio? … oppure in … peggio?
Limatola, 24 febbraio 2010
Pietro Di Lorenzo (ing.dilorenzopietro@gmail.com)
Imprenditore”