di Lia Buono

Telese si è fermata, ha perso la capacità di progettare il futuro. La crisi economica,sociale e istituzionale ha reso più grave, visibile e dolorosa una malattia contratta già da tempo. Quando partii,anni fa, mi tornava molto spesso alla mente il ritornello di una canzone popolare “paese mio che stai sulla collina”, anche se il mio è un pò a valle,”disteso come un vecchio addormentato,la noia,l’abbandono son la tua malattia”, serviva a ricordare bene cosa avevo lasciato e cosa mi sarebbe spettato se avessi “mollato”, nei momenti difficili di caserme di più di venti anni fa, quando pure io volevo il caldo ed il tranquillo di casa mia, mamma… quando ero giovane,molto,e la nostalgia annullava le cose reali facendo ricordare solo le sere d’estate,le biciclette,le sorgenti e il brivido dell’acqua fredda, le canne al lago e i girini nei bicchieri…Telese mia…

Oggi è il collasso, oggi è un paese che non sa proiettarsi in avanti, che spreca le sue migliori risorse intellettuali nella noia davanti ai bar, nelle dipendenze al gioco, nella speranza di vincere “grattando”,nell’alcol ed altro… che manco educa i propri figli alla ambizione e alla rivolta di una emigrazione o all’imporre se’stessi i propri meriti e talenti.

Che non ha il coraggio di investire su cose e persone nuove nel timore di perdere una stabilità fittizia,vecchi punti di riferimento a loro volta instabili,disorientati,fragili, appunto”vecchi”, ma almeno “conosciuti”; perdendo l’occasione di innovazione e perdendo la sfida della competizione e delle risorse internazionali.

Continuiamo a devastare il nostro territorio senza preoccuparci di quanto questa fonte sia redditizia ancora e di cosa consegneremo alle generazioni future:case vuote,nella migliore delle ipotesi.

Al culmine della piramide, purtroppo, una classe di persone,”sciacalli e truffatori” che sperano di poter guadagnare qualcosa da queste terribili vicende storiche,personali e sociali, che si propongono di reiterare i problemi cambiando attori e, come se non bastasse, pure attori definiti da chi pur bene li conosce “caratteriali”, anzichè proporre possibili soluzioni.

Una classe che non ha mai visto oltre le montagne,dal ruolo piccolo come un seggio all’opposizione,addirittura per un grattino o una entrata in piscina,tanto valore dà all’onore! anche a costo di truffa ,oltraggio agli altissimi valori etici e morali che si rappresentano,continuando a coltivare la nostalgia di un passato autarchico,prima di quando il mondo venisse capovolto dalla globalizzazione.

Così si vive immobili incapaci di ricambio generazionale.

Nella opera di sciacallaggio e di tradimenti ai giovani è stato rubato tutto:il futuro,la speranza,la giovinezza stessa;proponendo loro ideali,sentimenti e anche corpi rifatti,a cui noi per primi non crediamo e tanto da una classe dirigente messa in discussione addirittura dal punto di vista dell’onestà.

chi si illude che tutto cambierà con la caduta di Pino D’Occhio, accelerata dagli scandali, dimostra di non capire quanto,come e soprattutto che ha rappresentato D’Occhio in questi anni,il vertice di un sistema a lui preesistente di cui, invece di diventarne strumento, così come stabilito da chi permise quel ruolo al figlio del carabiniere(senza valutare la personalità troppo brillante ed egocentrica per limitarsi ad un ruolo marginale) diventò artefice,fulcro ed attore primo.

Sistema che coinvolge tutti, dal piccolo al grande “piacere” tutti!

Non si è capito che i tempi sono cambiati,che il mondo è cambiato. Ciò che era permesso e lecito trenta anni fa oggi è inammissibile e pericoloso.Troppi anni di inceretezza del diritto, di degrado su degrado di lasciar fare ,o semplicemente,troppi anni e basta.

A quelli che “si sono fatti da soli” non è stato insegnato a fermarsi e conservare, non è stato insegnato che apparire e successo non serve a niente se non a perdere la testa, fino ad arrivare a pensare di potersi sostituire allo Stato e alle Istituzioni, sistema nel quale è basta poco per cadere! sistema per chi finisce giovane…pericoloso per lui e per la intera collettività telesina che si vede svuotata nei valori più profondi della democrazia,delusa,tradita in maniera sistematica e diffusa.

Ha snervato gli antichi telesini(di tutto il mondo), come i nuovi residenti.

Ha prodotto una perdita collettiva di senso e di memoria,un bisogno di maggiore chiusura in sè,un acuirsi della cultura del “non esporsi” anche nelle ovvietà esaltando in contrapposto invidie, pettegolezzi e maldicenze.

Chiusura nemica della integrazione e dell’arricchimento possibile ed auspicabile nel grande flusso di nuovi residenti portatori di nuove energie intellettuali e nuove risorse degrado ormai storico dal quale non sarà facile uscire.

Cosa augurare:presa di coscienza collettiva,cambiamento dal profondo,riscoperta valorizzazione e sviluppo di quanto di buono pur è stato fatto,ammenda risarcimento e compensazione degli errori tutti e…continuità nel cambiamento.

“Paese Mio…” Ti amo.

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15 Commenti

  1. Cara Lia,
    condivido appieno la tua analisi oltre ad apprezzare, ancora una volta, la tua capacità di analisi e di sintesi.Temo, purtroppo, che su tali argomenti, l’ignavia generalizzata, impedirà a molti di commentare.Sono d’accordo si tratti di un sistema preesistente a Pino e l’ho detto in tempi non sospetti.Gli sciacalli, i truffatori ci sono stati e sempre ci saranno, stanne certa.La cosa che mi indigna è che non viene mai nominato uno degli artefici primi di questo stato di cose.Allora lo faccio io:Costanzo Jannotti Pecci, Sindaco ad honorem di Telese di cui non ci siamo mai accorti!!!!Si sprecano risorse intellettuali davanti ai bar??Se davvero fossero tali non ciondolerebbero li davanti per giornate intere.telese ha bisogno di affrancarsi dai vecchi “padrini”, dalle logiche abiette del do ut des, sempre che se ne abbia la capacità, pur capendo che dopo anni di “sistema” ciò è impossibile!!!!!Parli di chiusura e maldicenze, appunto.Ma cosa ti aspettavi, cosa ci aspettavamo??Hai mai fatto caso che articoli/interventi come il tuo, i miei, sono tra i più letti ma tra i meno commentati??Ignavia, così si chiama e sarà difficile fare uno scatto in avanti nell’apertura delle coscienze perchè il sistema è ancora forte e radicato!!!Siamo o non siamo il paese di Pirandello dove si auspica che tutto cambi per non cambiare nulla??E che dire dei soliti soloni che alzano l’indice inquisitore, incapaci di proporre ma solo di distruggere.Il mio auspicio è che il paese tanto amato torni ad essere quello che era un tempo, ovviamente adattato al presente ma temo, con rammarico, che ciò non accadrà.Tanti giovani sono andati via, quelli che sono rimasti hanno la mentalità più arretrata (con rispetto) dei noonni…E allora di che parliamo,cara Lia, le chiacchiere stanno a zero.E’auspicabile una nuova Primavera ma temo proprio che tarderà ad arrivare.Con rinnovata stima.

  2. Costanzo che io sappia è un imprenditore, non il sindaco. Poi mio nonno mi parlava di un Barone Costanzo che comandava sapeva e determinava tutto senza mai scendere tra i “contadini” che era suo nonno, e Pecci è il nome di un Papa … Comanda perchè è nato per comandare. Costanzo è una altra storia un altro livello.

  3. Leggo sempre con interesse i tuoi interventi da cui scorgo svariate osservazioni condivisibili ed apprezzo anche l’equilibrio delle tue analisi che denotano un’onestà intellettuale poco comune.
    Il tono delle osservazioni sulla nostra comunità è generalmente imperniato nel mettersi su un piedistallo e giudicare tutto/i, con conseguente ricetta (che di solito parte con ‘lodicevoio’). E’ raro che si facciano delle analisi scevre da preconcetti individuali. E’anche molto difficile farle, perchè a mio avviso, è difficile principalmente essere onesti con se stessi e poi, avere anche capacità di analisi tecniche e culturali.
    Non condivido quando si guarda al passato come qualcosa da cui abbiamo perso dei valori e da cui non sappiamo trarre degli insegnamenti. Credo giochi anche una sorta di ‘romanticismo delle origini’ che falsa non poco un’osservazione completamente onesta ma uscirei fuori tema e sarebbe il caso di parlarne a parte.
    Pur essendo un nuovo telesino ( dop, quelli di dopo), concordo con la tua analisi sui ‘sciacalli e truffatori’. Non conosco bene tutti ma molti rientrano esattamente in quest’analisi.
    La truffa tra l’altro, è anche di tipo intellettuale. Ed è anche la peggiore.
    Sarebbe interessante avere una tua proposta, più che discutere su argomenti ormai logori.

  4. @ Fu…cambia informatore. Non era una ferrari rossa ma un’astronave che ha sorvolato la zona e che è sparita a tutta velocità dietro monte Acero…c’è un sito informatissimo che non posso rivelarti per questioni di sicurezza nazionale. Tra l’altro è anche impossibile l’accesso per l’alta concentrazione di collegamenti al server….te…te

  5. Mi piace molti “romanticismo delle origini”. In verità ho la fortuna di aver vissuto pienamente la mia giovinezza e questo mi fa vivere la maturità senza rimpianti nè rancori,mi posso concedere la poesia del ricordo. Amo Telese e i telesini ma a Telese non devo niente, la mia madre adottiva è Napoli. La comparazione è di tipo euristico. In verità le considerazioni che facevo non analizzavano fatti politici ma esperienze personali e la truffa è proprio quella contemplata dal codice penale ex art.640. Mi riferisco sempre, ovviamente a persone ignote, tranne per Pino D’Occhio per fatti riportati dalla cronaca e da altri. Grazie è un onore la vostra stima davvero.

  6. Ormai la nostra Telese è giunta al capolinea…..subendo molte ingiustize ed presunzione di sete di conquista primaria da parte di soggetti senza nessun’altro scopo che sukkiare fino all’ultima goccia di sangue telesino e dei cittadini stessi. Quindi allo stato attuale, l’unico pensiero che mi perseguita è , Telese deva cambiare adesso…alrtrimenti non cambia e cambierà più..!!! pensieri, idee, ……ci sono molte idee politiche inzuccate in malo modo…quello debbono comprendere alcuni cittadini…ke sino ad ora sono stati presi ingiro cadendo nella rete del ragno..senza renderse conto…..male molto male…..bisogna svegliarsi…aprire gli okki, e soprattutto togliersi questi paraocchi, è guardarsi intorno……..Mai come ora bisogna stare tutti uniti per risollevare con il massimo impegno, serietà, e quant’altro, la bella ed amata cittadina Telesina, che nn merita quanto accaduto, non lo merita..!!!

  7. @Lia Buono
    Per romanticismo delle origini, intendevo altro. E’ solo la tendenza a falsare il ricordo (e la valutazione) di un posto in cui si è vissuto, perché in genere non si hanno molti elementi di confronto. Avere una doppia esperienza di vita ad esempio, Telese- Xuddur o Telese- Parigi (magari nel quartiere Marais), darà una diversa valutazione della stessa cittadina Telese ma di solito quella in cui si è nati ha sempre qualcosa di speciale. Meno romantici, ma inequivocabili, sono invece i dati statistici. Nelle nostre contrade, negli anni 40 erano frequenti omicidi per il furto di un pollo… oggi, sappiamo di avere mille altri problemi ma ad essere onesti, la qualità della vita è enormemente aumentata ed andrebbe messo nel conto delle critiche al sistema e delle sue dinamiche evolutive.
    Per frode invece, volevo pungolarti su un altro versante ma dopo aver alzato una ‘palla da tre’ che hai elegantemente snobbato eludendo la mia curiosità su una proposta per Telese, evito l’argomento.

  8. Non ho eluso nè snobbato davvero e mi dispiace se ti ho dato questa impressione! non so se comparando Telese a Napoli ne esca vincente il paese natio… il golfo il vesuvio e pure i quartieri…sono tutta la vita mia, non so.La amo Telese perchè la amo e basta,senza un motivo, come quando sei innamorato e sono fortunata di poter vivere tra Napoli e Telese.Mi hai lanciato una bella sfida e io adoro le sfide…ci pensiamo e, facciamola insieme!

  9. Non ho eluso nè snobbato davvero e mi dispiace se ti ho dato questa impressione! non so se comparando Telese a Napoli ne esca vincente il paese natio… il golfo il vesuvio e pure i quartieri…sono tutta la vita mia, non so.La amo Telese perchè la amo e basta,senza un motivo, come quando sei innamorato e sono fortunata di poter vivere tra Napoli e Telese.Mi hai lanciato una bella sfida e io adoro le sfide…ci pensiamo e, facciamolo insieme!

  10. La tua presenza mi solleva molto.
    Poiché Napoli ha adottato anche me dal 1979 pensavo che nel prendere la residenza aTelese mi toccava dividere questo ‘fardello’ solo con Fulvio (in effetti, quando condisce con dosi ‘umane’ riesce ad essere anche gustoso ma…col peperoncino ha la mano pesante e spesso nguaja à menèsta).
    Piacciono anche a me le sfide ma non è falsa modestia se ritengo di non aver le competenze giuste per formulare una proposta dignitosa.
    Mi limito a ripetere quanto ho esposto in una piccante chiacchierata con Emilio Tazza ( a cui va l’invito per una sua proposta) in cui ritenevo che la sfera della politica debba saper mantenere un giusto distacco dalla sfera tecnica. E’ raro che si riesca ad avere buone competenze in entrambi i campi perchè anche i più bravi fanno pasticci.
    La sfera politica deve mantenere saldo il rapporto con gli elettori, dare indicazioni e, soprattutto, saper gestire la finalizzazione del programma.
    I tecnici dovrebbero occuparsi delle soluzioni operative, interagire ma non prevaricare.
    Mi piace molto ad esempio, la proposta dell’assessore Falato nel promuovere idee progetto aperte a giovani professionisti, per affrontare le problematiche dei centri storici. Se l’avesse fatto quando è stato sindaco di Guardia, avrebbe certamente anticipato i tempi e forse ora, già una possibile soluzione.
    I comuni hanno compiti piuttosto gravosi e tra l’altro in un momento economico particolarmente difficile , per Telese, direi drammatico . I cittadini sono l’anima di una comunità ed i loro diritti diventano un dovere per chi li amministra.
    I tecnici bravi, certamente presenti sul territorio, penso che non hanno problemi di occupazione e non credo che gl’interessi sbolognare le rogne di un comune. Comunque sono un costo. Andrebbero sfruttate le vie istituzionali, le università, i tanti centri di ricerca finanziati per produrre idee. Sono idee fresche, certamente perfettibili ma gratis. Nella mia fantasia di cittadino vedrei utile avviare una cooperazione tra comuni…l’idea di Telesia mi piace molto.
    Ora toccherebbe a te…ma visto che qui non ci sente nessuno, una domandina confidenziale te la volevo fare. E’ una curiosità ad un tecnico della materia.
    Se, come si è letto dai media, l’andazzo di Telese andava realmente avanti da 25 anni…il fatto che sia scoppiato ora…(rubo una frase ai film di spionaggio) non è che sia saltata qualche copertura?
    p.s. leggasi frode intellettuale

  11. Non sarebbe difficile un perfetto programma:si copiano da internet e conservo l’amivcizia e la stima di qualche mio esimio professore dell’Università Federico II, non sarebbe difficile…Ma la soluzione ispirata forte e coraggiosa è rimbombata forte ieri nella nostra piccola Chiesa di Santo Stefano a Telese,il nostro giovane prete Rumeno “abbiamo bisogno di conversioni” CONVERTITEVI!!.Basterebbe un gesto di conversione ai valori profondi, quelli che si riconducono al diritto natutrale, un gesto di conversione dell’intera comunità alla legalità. Ciao e alla prossima! Lia Buono.

  12. La tua penna leggera frizzante talvolta acuta e spinosa disegna uno spaccato preoccupante della condizione emotiva e sociale di una comunità che come molte altre è lo specchio di una crisi mondiale.Ma non bisogna mai arrendersi all’ indolenza di accadimenti che passeranno come l’acqua di una cascata che travolge tutto arriverà prima o poi al letto tranquillo del fiume. Brava Lia!

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