Segnalazione di Giuseppe Grimaldi da ‘Il Mattino’ a firma di Vittorio Vallone

Cominciano a delinearsi nella cittadina termale gli schieramenti che prenderanno parte alla prossima tornata amministrativa di fine marzo, anche se ad oggi, l’unica candidatura certa a sindaco sembra essere quella di Giuseppe Di Cerbo. L’assicuratore telesino, che in settimana ha sciolto la riserva sulla sua candidatura, sta lavorando in queste ultime ore al completamento della lista che vedrebbe solo quattro riconfermati dell’amministrazione D’Occhio e dodici nomi nuovi provenienti anche dagli altri due schieramenti della scorsa tornata elettorale della primavera 2009.   «Telese tanti anni fa mi ha accolto e mi ha dato la possibilità di esprimermi imprenditorialmente e professionalmente, ora è giunto il momento da parte di mia di restituire in termini di sacrificio amministrativo ed in una situazione storica delicata come questa ciò che il paese positivamente mi ha riservato in questi anni» sostiene Di Cerbo. Il neo candidato a sindaco punta ad una coalizione ampia, giovane e capace. Questo, come spiega, «per affrontare cinque anni di amministrazione comunale dura ed in salita». Attorno a sé, oltre ad un nocciolo duro che ha amministrato Telese negli ultimi anni, Di Cerbo sta immaginando un gruppo ampio e capace di rappresentare l’intero paese. «Sto dialogando con tutte le parti politiche e sociali al fine di concepire un’amministrazione ampia, capace di raccogliere anche coloro che sono stati in opposizione fino allo scioglimento, a dicembre scorso, del Consiglio comunale e questo per salvaguardare l’intero paese e i suoi cittadini ponendomi come uomo sintesi di anime diverse».  Di Cerbo immaginerebbe intorno a se un po’ tutti e questo «per il bene di Telese, perché in questo momento divederci farebbe solo male». Sugli altri fronti, quello della lista Liverini e quello della lista Capasso sembra ancora non apparire il sole. Il tavolo di discussione, concepito dai due ex candidati a sindaco, dal Partito democratico ed allargato alla società civile, non riesce ancora ad esprimere un nome fuori dai partiti e che possa rappresentare la eventuale sintesi di anime diverse. Ovviamente, se questo non avverrà in tempi brevi, il «rompete le righe» potrebbe creare uno sfaldamento con l’apparire di compagini diverse o con l’apparentamento di alcune frange con la lista Di Cerbo. Le ipotesi in campo, su questo fronte, sono riconducibili a tre. La prima potrebbe essere quella di proporre un nome nuovo capace di saldare le frange: ipotesi attualmente poco accreditabile per malumori interni al tavolo sui nomi ad oggi proposti dai conviviali e soprattutto per la scarsità di soggetti capaci di aggregare e disposti a candidarsi; la seconda potrebbe vedere Gennaro Capasso capolista: ma anche questa pare non godrebbe di un viatico di tutte le parti partecipanti al tavolo con l’eventuale migranza di alcuni verso la lista allargata di Di Cerbo; la terza , vedrebbe Giovanni Liverini capolista, ma anche qui, dal tavolo di confronto potrebbe sfuggire qualcuno in direzione Di Cerbo. In tutto questo, proprio Di Cerbo sembra apparire l’uomo sintesi in grado di raccogliere tutti sotto lo stesso tetto. Intanto, nella confusione generale, l’assessore provinciale Gianluca Aceto sta lavorando ad una ipotesi di lista civica che potrebbe presentarsi autonomamente nel solo caso in cui non ci siano le condizioni politiche giuste.

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4 Commenti

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    Be’ potremmo parlare d’altro allora, come è già successo con altri post.

    Ad esempio potremmo osservare che, nell’immaginetta che accompanga l’articolo, la persona che inserisce la scheda nell’urna, dalle mani si direbbe una donna, forse mancina perché usa la sinistra, probabilmente sposata perché porta una vera all’anulare sinistro.

    Se poi ingrandiamo la foto cliccandoci sopra, scopriamo che porta un altro anello per bloccare la vera: questo significa che la signora in questione dev’essere notevolmente dimagrita dal giorno del suo matrimonio. Forse ha letto il mio articolo sull’obesità…

    Sicuramente è una donna elegante e sobria, che ha cura delle sue unghie e non le lascia volgarmente crescere a dismisura.

    La scheda che introduce nell’urna è di colore giallo, di conseguenza potrebbe trattasrsi delle provinciali del 2004 oppure della scheda del Senato del 2008.

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