di Pasquale Carlo
La Pro Loco ed il comune di Castelvenere, cogliendo l’invito giunto dall’associazione salernitana ‘i Meridiani’ www.associazioneimeridiani.it, ospiteranno un interessante incontro con protagonista l’inviato speciale del tg1, Pino Scaccia. Al centro del dibattito il libro e l’omonimo progetto ‘La Torre di Babele’. L’appuntamento è fissato per giovedì 18 febbraio, alle ore 18,30, nella sala dell’Ipssar di piazza San Barbato.
Ne discuteranno con l’autore il Generale di Divisione Giuseppe Festa e il presidente dell’associazione ‘Futuridea’ Carmine Nardone. Ad aprire l’incontro, che sarà moderato dal giornalista Marzio Di Mezza, i saluti del sindaco di Castelvenere Mario Scetta e il presidente dell’associazione ‘i Meridiani’ Michele Giannattasio. In conclusione sarà consegnata una targa alla carriera al giornalista della Rai.
Pino Scaccia è uno degli inviati storici del Tg1. Ha seguito in prima linea i più importanti avvenimenti degli ultimi vent’anni: dalla prima guerra del Golfo al conflitto serbo croato, dalla disgregazione dell’ex Unione Sovietica fino alla crisi in Afghanistan, oltre al difficile dopoguerra in Iraq.
Oltre a numerosi reportage in tutto il mondo (è stato il primo giornalista occidentale ad entrare nella centrale di Chernobyl dopo il disastro ed a scoprire per primo i resti di Che Guevara in Bolivia), si è occupato spesso di cronaca con particolare riferimento a mafia, terrorismo e sequestri di persona oltre a terremoti e disastri naturali (in Pakistan e in Iran per il terremoto e nello Sri Lanka per lo tsunami, fino al terremoto dell’Aquila).
Ha cominciato con la carta stampata, a ‘Momento Sera’ e poi a ‘Corriere Adriatico’ di Ancona. È entrato alla Rai nel 1979 esordendo a livello nazionale nel campo del giornalismo sportivo lavorando come corrispondente da Ascoli Piceno, e poi a Milano per ‘La domenica sportiva’.
Ha vinto, fra gli altri, il premio cronista dell’anno per lo scoop su Farouk Kassam, il premio speciale dedicato a Ilaria Alpi (giornalista uccisa in Somalia) per i racconti di guerra e il premio giornalistico ‘Città di Salerno’ (2005) di cui è anche presidente onorario.
Ha pubblicato quattro libri: ‘Armir, sulle tracce di un esercito perduto’, ‘Sequestro di persona’, ‘Kabul, la città che non c’è’ e ‘La Torre di Babele’ (uscito nel 2005 e che da il nome all’omonimo blog attivo sul sito pinoscaccia.com).
“La torre di Babele – si legge sul sito – è , insieme, un progetto e un luogo fisico. Il progetto è quello di ospitare tutte le lingue del mondo, tutte le idee, dare voce a chiunque, così da arrivare per paradosso a una parola ‘unica’, insomma a capirsi. Di parole, girando per i problemi del mondo, ne sento sempre tante, cerco di sentirle tutte: se c’è un pò di confusione, è solo apparente. Perché un coro così vario può essere invece un grande strumento per raggiungere quella verità da tutti invocata ma così varia, complicata, contorta, difficile da conquistare. Nei miei (numerosi) spazi virtuali non dirò verità perché sostengo da tempo, per esperienza da cronista, che la verità assoluta non esiste. Esistono i fatti, ma sui fatti ognuno ha la propria verità, ed è già fortunato ad averla. Il luogo fisico è la torre vera, così come l’ho conosciuta a Samarra, in Iraq. Lì la chiamano “malwiya”, la spirale, splendida metafora architettonica dove è faticosissimo, sul serio, arrampicarsi in vetta superando passaggi tortuosi. Dunque, la torre di Babele mi sembrava che potesse rappresentare il senso di questo sito e anche del blog (e del libro). Un punto fermo, dedicato principalmente alle mie esperienze (forti) in tante terre insanguinate dall’odio e dall’intolleranza. Un diario in continuo movimento dove anche le verità, appunto, spesso si sovrappongono, si sostituiscono, si smentiscono, si alterano. Sono sempre in molti a parlare, spesso lingue diverse. La mia grande speranza, che voglio condividere, è che alla fine si arriva finalmente a una lingua universale. Cioè a capirsi”.