di Betty Colella
‘Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario’ (Primo Levi) L’Associazione Amici della Biblioteca comunale di San Salvatore Telesino, in occasione del giorno della memoria Vi invita ad un incontro di riflessione e di ricordo per tutte le Shoah.
27 Gennaio 2010 Giorno della memoria San Salvatore Telesino Sala Conferenze ex Municipio ore 18,00
interventi
- Luigi Mozzillo ‘Memoria e testimonianza della Shoah’
- Liliana Beatrice Ricciardi ‘Un ricordo delle fosse Ardeatine’
- Emilio Bove ‘13,14,15, ottobre 1943 la guerra in casa’
E’ prevista la proiezione di un breve video realizzato da un gruppo di soci dell’Associazione
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Segnalo un errore presente nel vostro annuncio, nel quale si legge:
“incontro di riflessione e di ricordo per tutte le Shoah.”
Non intendo sottolineare l’errore grammaticale riguardante la parola ebraica Shoà che al plurale farebbe Shoòt, bensì il fatto stesso che si pretenda di parlarne al plurale!
La Shoà è UNA e UNA SOLA, e ci si augura che rimanga per sempre così.
Lo sterminio sistematico e programmato del Popolo Ebraico e del Popolo Rom operato in Europa, e che ha impegnato in prima fila Tedeschi e Italiani, rimane una tragedia unica nel suo genere.
Il 27 gennaio è giorno della Memoria e del Pentimento di chi ha contribuito a quella barbarie con la propria opera o con il proprio silenzio.
Il mondo ha visto altri stermini in tutto il Pianeta, nei quali sono morti milioni di persone. Pensiamo alla decimazione del Popolo Armeno, allo sterminio avvenuto in Cambogia per mano del sanguinario Pol Pot, alla guerra fratricida fra Hutu e Tutsi, ecc. Queste sono altre storie e, se l’umanità vorrà, potrà istituire un giorno di memoria per ognuna di esse.
Ma il 27 gennaio è ricordo esclusivo dello sterminio del Popolo Ebraico e del Popolo Rom; di quello sterminio e di nessun altro.
Voler parlare d’altro il 27 gennaio (come è avvenuto spesso nella nostra Italia!) è SCEMPIO DELLA MEMORIA, ed è il segno di imperdonabile immaturità del Popolo Italiano, il quale finora non si è ancora fatto carico delle sue gravissime responsabilità storiche, a differenza dei Tedeschi che hanno maturato una profonda coscienza al riguardo.
Mi aspetto da parte dell’Associazione Amici della Biblioteca comunale di San Salvatore una doverosa correzione sul loro invito.
Fulvio Del Deo
Purtroppo nessuno degli Amici della Biblioteca di San Salvatore Telesino conosce l’ebraico, per cui ci scusiamo per l’errore grammaticale. Abbiamo semplicemente usato la forma più frequentemente adottata nei libri e nei giornali italiani e stranieri.
Ci sono parole che acquistano, nel linguaggio comune, un significato universale, estensibile anche a situazioni non strettamente correlate con il momento o fatto storico originario.
Questo non rappresenta una riduzione di valore, anzi, quell’espressione assume valore comune a tutta l’umanità, si sostantivizza, si fa termine universale.
Ciò avviene per parole come apartheid, crociata, fascismo, ecc.
Ognuna di queste parole è legata a precisi momenti della storia dell’uomo e a precise aree geografiche, ma tuttavia nel linguaggio comune si parla di “crociata contro gli immigrati”, “apartheid degli stranieri”, fascismo per intendere ogni forma di autoritarismo, politico ma anche interpersonale.
Per questo non credevamo di far cosa “politically incorrect” commemorando lo sterminio degli ebrei e non solo, riconoscendo a quel preciso episodio storico carattere universale, di universale condanna e attribuendo a quel termine valore si sostantivo.
La Shoah ha il suo giorno dedicato, ma un serio ricordo degli ebrei e della loro tragedia non è inficiato dal voler ricordare le altre.
Nella speranza di averla tra i nostri ospiti
Betty Colella
Associazione Amici della Biblioteca Comunale di San Salvatore Telesino
Mi dispiace non poter accettere il Suo invito, in quanto non ho nessun interesse ad assistere all’ennesima manifestazione in cui si approfitta del 27 gennaio per parlare d’altro.
Faccio un esempio, così forse sarò più chiaro: ha presente l’8 marzo, Giornata della Donna. Immagini adesso se nelle manifestazioni dell’8 marzo invece di parlare della Donna si parlasse di coltivazione dei broccoletti. Non sarebbe un po’ stonato?
La invito a leggere un’intervista alla scrittrice Cynthia Ozick, del gennaio 2009.
Fulvio Del Deo
«L’antisemitismo è riesploso, propongo di abrogare le commemorazioni»
La scrittrice Cynthia Ozick:
«L’Europa non è degna del Giorno della Memoria» «Alcune settimane fa pensavo di essere ripiombata nel 1933. Mi sbagliavo: è una nuova Notte dei Cristalli»
NEW YORK – «Concordo pienamente con la decisione spagnola di annullare la commemorazione pubblica delle vittime dell’Olocausto. Ovviamente per motivi ben diversi dai loro. E anzi invito i governi europei ad abrogare il Giorno della Memoria perché non ne sono degni e perché, ancora una volta, mostrano d’essere dalla parte di chi commise la Shoah».
È tremula e piena d’angoscia la voce di Cynthia Ozick, la scrittrice statunitense autrice di capolavori della letteratura ebraica moderna quali Lo scialle, Il Rabbino pagano e Il Messia di Stoccolma.
«Sono profondamente disperata — spiega —. Alcune settimane fa pensavo d’essere ripiombata nel 1933. Mi sbagliavo: è di nuovo il 1938: una nuova Kristallnacht (la Notte dei Cristalli ndr)».
Che cosa intende dire?
«L’Europa ha riesumato la condanna del sangue: una tradizione antisemita iniziata nel Medioevo che accusa gli ebrei-demoni d’omicidio. L’antisemitismo è riesploso nel mondo islamico e l’Europa vi si è aggregata come un’orda di lupi. Oggi tutto il mondo è un lupo che abbaia. Ma se l’ultima volta che gli ebrei erano impotenti e indifesi nessuno ha mosso un dito, oggi, grazie a Dio, hanno le armi».
Molti accusano Israele di usarle per compiere un genocidio.
«Come si può usare la parole genocidio per descrivere l’autodifesa di un popolo contro un gruppo che dichiara apertamente di volerlo annientare? Per otto anni Israele ha porto l’altra guancia di fronte alla pioggia di migliaia di missili: è il momento di reagire».
Israele sta perdendo la guerra dei media.
«Le foto dei civili palestinesi sono orribili, proprio come quelle dei tedeschi che nel 1945 vagavano tra le macerie di una Berlino distrutta, in cerca di qualcosa da mangiare. La responsabilità dietro le immagini è la stessa».
Però le foto delle vittime nella scuola delle Nazioni Unite bombardata a Gaza non aiutano la causa di Israele.
«Scuole ed ospedali di Gaza sono pieni di trappole esplosive. Esistono foto che documentano lancia-razzi sul tetto e miliziani di Hamas che trascinano i loro figli per usarli come scudi umani. Vergogna all’Europa, che chiude gli occhi di fronte alla crociata genocida di Hamas e all’empietà con cui tormenta il suo popolo, tenendolo ostaggio e usandolo come riparo alla propria spietata codardia».
E la sproporzione fra i morti palestinesi e quelli israeliani?
«Esiste perché Israele tiene i suoi civili nascosti nei rifugi, dove i bambini ebrei sono ormai di casa da otto anni. A Gaza i terroristi di Hamas si rifiutano di costruire rifugi, circondandosi al contrario di mogli, madri e bambini per lanciare i loro razzi dal focolare domestico. Spesso costringendoli a missioni suicide. Hamas viola il principio base della legge internazionale, che richiede ai combattenti d’indossare un’uniforme».
Anche la stampa statunitense sta diventando anti-israeliana?
«È colpa della sinistra radicale: i cuori che dovrebbero pulsare di compassione progressista si sono alleati ai jihadisti. Ma in America il fenomeno è minore rispetto all’Europa. Anche il New York Times si è svegliato per denunciare, tardi, l’uso dei civili come scudi umani».
Che cosa c’è dietro questa ondata di antisemitismo?
«Lo chiamano l’odio più antico. E comunque la domanda andrebbe posta agli antisemiti, non ad un ebreo. Penso che l’Europa stia sfogando gli effetti della propria colpa, incriminando Israele e il popolo ebraico per i misfatti da lei stessa commessi. L’Europa dice: “Come potete chiamarci colpevoli quando voi stessi lo siete”?».
L’obbiettivo?
«Cancellare la propria responsabilità rispetto all’Olocausto. Questa è la psicologia che anima gli europei ed è per questo che bisogna annullare il Giorno della Memoria, che il vecchio continente ha irrimediabilmente imbrattato di fango».
Cosa dovrebbe fare adesso Israele?
«Deve continuare a fare ciò che sta facendo. È una vergogna che il mondo rimproveri agli ebrei di non essere indifesi e di parlare come nazione sovrana. Se Gaza avesse interrotto la pioggia di razzi oggi non ci sarebbe questa guerra. A Gaza c’è stata un’elezione democratica dove adulti pensanti hanno liberamente eletto Hamas, diventando complici consapevoli delle sue mire genocide sul popolo di Israele».
Come andrà a finire?
«Sono pessimista di fronte a un mondo capovolto che mostra compassione soltanto per gli assassini. Oggi le vittime sono diventate carnefici e viceversa, e se la giuria del mondo è tanto confusa, sarà la fine stessa della civiltà».
Alessandra Farkas
19 gennaio 2009
http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_19/ozick_europa_non_degna_giorno_memoria_farkas_c76e8572-e5fd-11dd-92d4-00144f02aabc.shtml
Voglio esprimere i miei più sinceri complimenti all’Associazione Amici della Biblioteca comunale di San Salvatore per l’ottima iniziativa.
un’iniziativa bella, che va oltre e che nel ricordo comprende le tante tragedie dell’umanita che sono state e sono.Complimenti in particolare alla Dott.sa Colella, per la pacatezza, le idee ed il raziocinio nell’illustrare le motivazioni dell’iniziativa.
Rivolto a Nuccio Franco:
Se il titolo fosse stato
“INVECE CHE DEI SOLITI EBREI PARLIAMO D’ALTRO”
per Lei sarebbe stato ancora meglio…
La Shoa’ e’ una sola nessuno puo’ appropriarsene, la Shoa’ e’ degli ebrei e chi la fa propria cambiandone il significato denota arroganza e desiderio di banalizzare il piu’ grande genocidio della storia.
Gentile signora Deborah Fait.
Probabilmente non si è resa conto che di fronte a Lei c’è un muro di gomma su cui le parole rimbalzano senza alcun effetto.
Non sempre i proverbi e i detti popolari sono condivisibili, ma in questo caso ne trovo uno che calza a pennello:
IL PEGGIOR SORDO E’ CHI NON VUOL SENTIRE
Così come il peggior cieco era il “comune cittadino”, l’”uomo qualunque”, la “persona perbene” che durante il fascismo NON VEDEVA L’ORRORE CHE SI STAVA COMPIENDO SOTTO I SUOI OCCHI.
A Fulvio Del Deo:
so bene che le mie parole possono rimbalzare contro certi muri….ma non è a loro che parlano, ma ai lettori come lei che possono capirle.
Allora spero che siano molti i lettori con neuroni funzionanti e pochi i “muri”.
Colgo l’occasione per complimentarmi dei Suoi blog e resto in attesa di un Suo graditissimo articolo sulle donne in Iran.
Grazie
Fulvio Del Deo
Mi auguro che la manifestazione sia perfettamente riuscita.Iniziativa importante ai cui organizzatori va il mio plauso più sincero.
Sì, signor Franco, la manifestaziopne è perfettamente riuscita, può rallegrarsene. Fortunatamente non era presente nessun ebreo, il che conferiva all’atmosfera un sapore speciale, come la realizzazione di un’utopia che, Suo malgrado, non si è riuscita a realizzare sul Pianeta.