Segnalazione di Vincenzo Izzo articolo tratto dal ‘Sannio Quotidiano’

La politica del silenzioDa diversi mesi un silenzio opprimente avvolge la vita pubblica di Telese. Il silenzio degli amministratori uscenti, che all’indomani degli arresti dell’ex Sindaco D’Occhio, hanno preferito rappresentare la loro posizione con stringati comunicati stampa e non attraverso un pubblico chiarimento politico. Atto, questo, dovuto a tutti i cittadini ed in particolare ai propri elettori. Il silenzio delle altre parti politiche che, alla luce delle stesse vicende, si sono limitati a prendere le distanze o ad assumere un ruolo censorio rispetto agli accadimenti giudiziari, ma non hanno saputo, o voluto, avviare alla luce degli stessi eventi, un’analisi approfondita sui contorni degli ultimi cinque anni di politica amministrativa.

Il silenzio attonito del tessuto civile, nei suoi diversi strati, che se si esclude qualche isolata manifestazione di giubilo o di vicinanza, non è riuscito a comporre e ad esprimere una propria riflessione su quanto era accaduto e continuava ad accadere. A marzo Telese ritornerà alle urne per decidere chi dovrà amministrare nei prossimi anni. La logica democratica vorrebbe che gli attori politici avessero già iniziato ad operare confronti, ad indicare proposte sul piano programmatico, ad esprimere valutazioni e considerazioni sulle priorità amministrative, ad accogliere suggerimenti da parte dei cittadini elettori. Di tutto questo, nulla. Eppure mai come oggi, è di fondamentale importanza indicare quali sono i principi ispiratori dell’azione politica ed i criteri con cui si intendono affrontare questioni di vitale importanza per la nostra comunità, a partire prioritariamente dalle iniziative per ridare impulso all’economia complessiva del paese, dall’industria termale, al commercio, ai servizi, ai lavori pubblici. Riteniamo, che mai come oggi, non si possa prescindere dall’avviare approfondite considerazioni sull’attuale assetto urbanistico della nostra cittadina e sulle problematiche connesse, sia alla luce dei risultati prodotti dal PRG attualmente in vigore, che della recente proposta preliminare di PUC.

Considerazioni che andrebbero estese alle gravi carenze delle reti, alla situazione delle zone periferiche, alle problematiche relative all’individuazione ed al reperimento delle aree per l’edilizia scolastica, alla situazione dei plessi esistenti e delle strutture sportive, all’impatto demografico che seguirà la crescita edilizia, in altre parole all’insieme dei problemi che costituiscono, o costituiranno una forte pregiudiziale allo sviluppo ed alla qualità della vita.

Ora è il momento per affrontare tali questioni. E’sulla base delle scelte di indirizzo amministrativo che vanno informati e coinvolti i cittadini, fatte le alleanze, le liste e gli accordi elettorali. Sono questi i presupposti sui quali si esercita la politica, si perseguono gli interessi di tutti i cittadini e si chiede il consenso, non sui programmi elettorali effimeri o sui patti elettorali dettati esclusivamente da fattori numerici o di opportunità.

E’ arrivato il momento di interrompere queste logiche, è doveroso indicare una traiettoria di sviluppo, a partire dalle analisi e dalle possibili soluzioni ai problemi che frenano la crescita del paese. Chi ritiene di rappresentare un idea politica deve guardare oggi ai cittadini, alle forze produttive, economiche, sociali e culturali e da esse deve trarre i propri obiettivi, tralasciando tatticismi e contrapposizioni che hanno come unico risultato, quello di danneggiare o, ancora peggio, dividere la comunità.

Oggi Telese ha bisogno di ripartire da una profonda ricomposizione del tessuto sociale e politico, che superi le divisioni, le logiche, i ruoli individuali resi ormai anacronistici dal tempo, dagli eventi e dai risultati.Se tutto questo non avviene ora, allora le prossime elezioni saranno solo una questione tra gruppi rivali che si fronteggiano e qualunque sarà il loro l’esito, il paese avrà perso l’ennesima occasione.


Battista Caruso, Franco Coscia, Mimmo Cucciniello, Raffaele D’Ambrosio, Michele della Porta, Vincenzo Izzo, Filomeno Lavorgna, Giovanni Lepore, Oreste Martusciello, Giancarlo Mele

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